[Discussioni] distribuzione libera e sviluppo aperto presentata da Suse all'audizione al Senato)
Marco Ermini
markoer a firenze.linux.it
Sab 27 Lug 2002 02:30:57 CEST
On Fri, 26 Jul 2002 10:36:53 +0200, "joh.-ndo" <mathop a interfree.it> wrote:
[...]
> un'idea dello statuto si, nn ho cominciato a scriverlo. So che esistono
> gia' fondazioni e associazioni a iosa, in italia... Ma quello che vorrei
> fare e' legare il software ad una raccolta di fondi specifica, una
> fondazione, che porta lo stesso nome del software. Per questo ne faccio
> una... vorrei che fosse una sorta di inizio, in una qualche maniera un
> verso che dice "hey, visto che si puo' fare anche questo?" ... codice
> aperto, rete tra acquirenti, una fondazione che utilizza i fondi per
> promuovere sviluppo di software open o altro, tipo sostenere progetti di
> informatizzazione in Saharawi....
Posso dire la mia da 5 centesimi di euro?
Quello che ti servirebbe e', piu' che una licenza, una specie di "contratto".
Dovresti cioe' fare in modo che la tua fondazione prendesse degli incarichi di
lavoro, magari inizialmente dal settore pubblico, e magari dei lavori
informatici "socialmente orientati". La tua fondazione, preso l'incarico, lo
gestisce attraverso una serie di programmatori, o di ditte, che si assumono
l'onere di svolgerne una parte magari tramite un sistema tipo "cosource" o
"sourceforge interno", e si impegnerebbero per contratto a rispettare le
clausole del 10% sul profitto derivato dal lavoro e contemporaneamente a
rilasciarti il codice come GPL. In questo modo tu non introduci castronerie
nella GPL ma al contempo ci "sovrapponi" un contratto di collaborazione che ti
assicura questa percentuale.
L'obiezione che ti fa Andrea Glorioso:
"L'idea e` interessante, ma per dirla proprio sinceramente (e qui
probabilmente vado OT) se temi di non avere le forze per reggere la
concorrenza di una ditta con tre programmatori, pensi di avere la
forza per gestire una fondazione di questo tipo, con cosi` tanti
scopi?"
E' corretta. La tua fondazione dovrebbe occuparsi non della programmazione, ma
della gestione della Fondazione, al limite scrivere il codice che gestisce il
lavoro dei collaboratori.
ciao
--
Marco Ermini
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