[Discussioni] Re: R: [Diritto] Cassazione e diritto d'autore
Paolo Redaelli
paolo.redaelli a poste.it
Sab 8 Giu 2002 19:14:08 CEST
Il sab, 2002-06-08 alle 13:35, Donat ha scritto:
> On 7 Jun 2002, Paolo Redaelli wrote:
>
> > In buona sostanza: se vedo usare un programma proprietario copiato
> > illecitamente devo segnalare la cosa? Se sì in quali casi e con quali
> > limitazioni?
>
> Credo che in questo caso il cittadino ha la facolta' di esporre i fatti presso
> la Procura della Repubblica, ma non ha un vero e proprio obbligo
> giuridico.
Tanto vale allora espormi e spiegare la mia idea.
Notate che é **solo** un'idea. Sono conscio del fatto che potrebbe
essere giudicata in modo pessimo: rasenta infatti la perfidia, visto che
mi é saltata in mente in uno dei miei peggiori incontri/scontri con il
software proprietario.
Una delle possibili chiavi di volta della estrema diffusione del
software proprietario é la capillare diffusione delle copie illecite
dello stesso.
Per esempio, perché AutoCAD é cosí diffuso?
Forse perché é un ottimo programma, ma il motivo puó essere un altro.
Attualmente frequento il corso di "Progetto di strade, ferrovie ed
aereoporti" tenuto dal prof. Da Rios presso il Politecnico di Milano.
Durante le esercitazioni molte persone usavano portatili con dentro
AutoCAD in varie versioni. Ho chiesto loro quanto avessero pagato la
licenza studente - che in genere costa pochissimo. Tutti hanno
candidamente ammesso di aver avuto il software per vie traverse ed
illegalmente. Anche tutti quelli del mio gruppo di lavoro avevano
AutoCAD copiato illecitamente (oltre a montagne di altri programmi).
Credo che le aziende che producono software proprietario tollerino
questo genere di "pirateria" (1) cosí come il pusher ti fornisce le
prime dosi di droga gratis, per poi farti pagare quando sarai diventato
tossicomane. Queste aziende tollerano le copie "pirata" perché in questo
modo si creano "orde" di studenti AutoCAD-dipendenti, MS-Word-dipendenti
ecc. ecc. a cui potranno mungere con calma migliaia di euro una volta
terminati gli studi.
L'ingegnere fresco fresco che va a lavorare in uno studio professionale
o si mette in proprio si vede costretto ad acquistare le salatissime
licenze per uso professionale dei programmi che ha imparato ad usare
all'universitá.
Un fenomeno simile si ripete in moltissimi altri campi.
Uno sgradevole effetto colleterale di questo fenomeno é la grande
limitazione alla diffusione del software libero.
Nel mio gruppo di lavoro avevo proposto di usare software libero, nello
specifico qcad. Ho spiegato loro cos'é il sw libero e
Qualcuno era possibilista (2), ma altri mi sfottevano apertamente: "Sei
un idiota a non piratare Autocad", "Che stupido! Perché non lo copi
anche tu?" mi dicevano.
Mi sono sentito "Cornuto e mazziato".
Come??? Io cerco di comportarmi onestamente, e chi sá di agire
ILLEGALMENTE se ne vanta e dileggia l'onesto?
Ero talmente amareggiato ed arrabbiato per la cosa che stavo per
chiamare la Guardia di Finanza.... poi mi sono calmato.
La maggior parte delle persone non considera di usare software libero
perché é praticamente possibile copiare illecitamente software
proprietario senza pagare il prezzo per la licenza senza avere nei fatti
alcuna conseguenza.... "tanto lo fanno tutti... se tutti fanno una cosa
illegale automanticamente diventa legale" é occhiocroce la frase che ho
sempre sentito.
La BSA dice che la "pirateria" ruba soldi alle sue aziende associate.
Secondo me invece la pirateria ruba pubblico al software libero.
Avendo meno pubblico c'é una spinta allo sviluppo di sw libero minore di
quella potenzialmente possibile: si innesca perció un circolo vizioso
che tende a privare il sw libero della notorietá, della diffusione
capillare che sicuremente gioverebbero al suo sviluppo.
In sintesi: denunciare le innumerevoli e capillari violazioni dei
diritti d'autore nel caso di copia illecita di programmi proprietari puó
essere uno strumento utile per aumentare la diffusione del software
libero?
Grazie dell'attenzione ma considerate questa mia come "ragionamenti ad
alta voce",
Paolo
Note:
(1) só che il termine é contestato x certi versi. Vi prego di
lasciarmelo usare x brevitá
(2) Qualcuno era perplesso per le possibili incompatibilitá con Autocad
che si sarebbero verificate al momento della stampa e mi suggeriva di
usare Autocad nelle aule informatizzate (ed é quello che poi ho fatto).
Autocad infatti era il solo software presente al centro stampa del
politecnico di milano adatto ai nostri scopi.
Le incompatibilitá poi si sono verificate veramente e mi hanno costretto
a fare i salti mortali per leggere un disegno che avevo fatto con qcad.
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