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Nomen Nescio nobody a dizum.com
Ven 1 Mar 2002 02:00:10 CET


parla il ministro....

Date: Tue, 26 Feb 2002 11:43:09 +0100
From: Marco Gatti <gatti a mondadori.it>
To: cyber-rights a ecn.org
Subject: [cyber~rights] Governo, open source e security

Per vostra informazione, copio-e-incollo una paio di stralci non ancora
pubblicati, tratti da un mio colloquio col ministro per l'Innovazione e
le Tecnologie Lucio Stanca, gia' presidente di Ibm Europa. A voi le
riflessioni del caso.

m

Domanda: Lei parla del suo ruolo di Governo anche come definizione di
standard e architetture. Oggi il mercato It si sta spaccando e proprio
Ibm e' capofila di un movimento sui codici sorgenti aperti. Lo Stato non
dovrebbe fare una scelta di campo e dare indicazioni generali anche sull’apertura?
Stanca – La Rete e' un modello cooperativo, senza gerarchia, e io voglio
assicurare cooperazione e interoperabilità. Ma non credo che spetti al
Governo decidere uno standard si' e l’altro no: la scelta dev’essere
lasciata alle logiche del mercato. Il Governo deve far si' che qualunque
standard o archittetura si scelga a livello nazionale o periferico abbia
un grado di apertura che non blocchi lo sviluppo del sistema Paese. Non
dimentico pero' che, a livello europeo, c’e' una spinta a considerare
sempre piu' i cosiddetti sistemi open source. E' chiaro che se un
sistema non garantisse la coesistenza con un altro, allora si' che
solleveremmo il problema. Ma ogni volta che i governi tentano di forzare
il mercato e stabilire qualche standard dall’alto, falliscono.

....e ancora...

Domanda: In un progetto d’informatizzazione globale, privacy e sicurezza
sono vitali. Come vi muoverete a livello centrale?
Stanca- Questo e' uno degli aspetti fondamentali, se vogliamo avere uno
sviluppo dell’It attraverso il coinvolgimento del cittadino. In accordo
col ministro Gasparri, stiamo lanciando un grande progetto per la
sicurezza. E' un lunghissimo viaggio appena intrapreso, che fa parte
delle quattro o cinque iniziative fondamentali su cui mi sto muovendo.
Le competenze in questo campo sono scarse e ho pensato di creare un
centro di eccellenza, un Istituto Nazionale sulla Sicurezza Informatica,
come supporto a noi ma anche alle imprese.
- Lei naturalmente sa come si formano i veri esperti di sicurezza…
Stanca – Gia', non solo coi percorsi di certificazione... tant’e' che
anche in Ibm usavamo bravi hacker per insegnare ai nostri. D’altronde il
primo passo e' la consapevolezza che esiste un problema.







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