[Discussioni] indagine sull'importanza economica del software libero

[Carlo Daffara]

On 1 Mar 2002, Giovanni Biscuolo (Associazione  Culturale MiLUG) wrote:
> Oh, che bello... qualcuno che puo' dirci di piu'.
>
> Ti andebbe di approfondire l'affermazione:
> "mi sembrano molto azzardati nella loro metodologia",
> se hai tempo e voglia?
>
> Sapresti anche dirci chi ha progettato il questionario (statistici,
> psicologi, persone di marketing).
Per come sono solitamente strutturati questi progetti europei, una parte
del budget del progetto viene allocata per realizzare il questionario
stesso, una parte per l'invio, una parte per il collect/analyze dei
risultati.
Non c'e' un obbligo pregresso su queste fasi; ad esempio non sono
obbligati a dire *a terzi* chi ha fatto il questionario, come, ecc.
Sono obbligati a dirlo alla commissione, visto che devono tenere traccia
delle ore utilizzate per farlo se vogliono ricevere i soldi.
I valutatori devono decidere se le cose sono state fatte a regola, e se il
risultato e' compatibile con la spesa effettuata. Le valutazioni sono
fatte solitamente a 12 e 24 mesi (a meta' e alla fine); i valutatori sono
scelti direttamente dalla commissione su una base di esperienza e
competenza nel settore.
Come dicevo, secondo me e' fatto molto male. In Spirit, uno dei nostri
partner ha preparato un questionario come attivita' collaterale per
misurare l'impatto dell'open source sui dipartimenti IT degli ospedali. Il
questionario e' stato fatto per posta, le risposte erano inviabili via web
o per posta, e l'interfaccia web era autenticata con login e password
legate al questionario cartaceo, i nomi erano randomizzati ecc. Nonostante
questo, ci hanno comunque fatto parecchie domande sui test effettuati, sul
possibile bias, sul procedimento con cui abbiamo scelto le singole parole
eccetera.
Esprimo un parere personale: se io fossi nei valutatori li guarderei con
*estremo* scetticismo...
					Carlo Daffara