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Nomen Nescio
nobody a dizum.com
Dom 24 Mar 2002 22:30:13 CET
From: oedipa.m <oedipa_m a ecn.org>
Subject: [copyDOWN] Autori e diritti digitali (from: cyber-rights)
Date: Fri, 22 Mar 2002 12:18:06 +0100
To: copydown a inventati.org
[21/03] Autori e diritti digitali
1 RosettaBooks vince contro Random
2 Tasse musicali
3 Windows o Lindows?
RosettaBooks vince contro Random
La Corte d'Appello degli Stati Uniti ha confermato la decisione emessa nel
Luglio scorso dal giudice Sydney H. Stein che aveva rigettato il ricorso
presentato dalla famosa Random House nei confronti del piccolo editore
elettronico RosettaBooks. Il motivo del contendere era il presunto mancato
pagamento dei diritti d'autore su otto libri distribuiti nel sito di
RosettaBooks che sarebbero spettati alla Random House in virtu' di un
contratto stipulato con gli autori dei romanzi diversi anni fa'. La Random
sosteneva che, sebbene nell'accordo non fossero previsti, per ovvi motivi, i
diritti di utilizzazione dell'opera tramite la distribuzione in formato
elettronico, tali diritti dovessero essere ritenuti inclusi nel piu'
generale diritto di distribuzione. Il giudice ha invece ritenuto che, in
mancanza di pattuizione espressa in tal senso, non possa essere ammissibile
un'interpretazione cosi' estensiva del contratto. Pertanto RosettaBooks, che
aveva pagato i diritti direttamente agli autori per la distribuzione on
line, e' stata considerata del tutto legittimata a vendere lo loro opere in
formato digitale.
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Tasse musicali
Dopo le tasse sui registratori, sui supporti vergini e dopo la tanto
discussa tassa sui masterizzatori che si sta tentando di introdurre in
alcuni stati, adesso arriva la notizia che in Canada sia stata pubblicata
una proposta di legge in base alla quale sarebbero destinati ad essere
tassati gli apparecchi che consentono la riproduzione di brani musicali in
formato digitale. In pratica cadrebbero sotto la nuova imposizione tutti i
lettori di MP3 sui quali graverebbe un'imposta quasi pari al settanta per
cento del prezzo di vendita. Le ragioni di una tale scelta sarebbero dovute,
oggi come allora per i videoregistratori, nella necessita' di compensare gli
autori delle perdite che subiscono per il mancato acquisto di supporti
tradizionali sui quali percepiscono le royalties. Qualsiasi siano le ragioni
di fondo, certo e' che la proposta non piace e probabilmente saranno in
molti a presentare, entro l'8 maggio prossimo, le loro lamentele presso il
Copyright Board del governo canadese.
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Windows o Lindows?
La decisione ha davvero del clamoroso. Nonostante la fama del marchio che la
casa di Redmond ha scelto per identificare il suo sistema operativo, il
giudice John Coughenour ha stabilito che il termine "Windows" e' troppo
generico perche' possa esserne rivendicata l'esclusiva. La decisione e'
scaturita a seguito di un'istanza presentata dalla Microsoft nei confronti
della Lindows, una piccola societa' che ha avuto la brillante idea di
chiamare il suo software "LindowsOS". La contraffazione, a dire il vero,
sembrerebbe lampante, ma il giudice ha deciso diversamente pare anche a
seguito di un lungo elenco di prodotti informatici con nomi analoghi a
Windows presentato dalla resistente che contribuirebbe ad indebolire uno dei
marchi piu' famosi al mondo. La questione non finisce ovviamente qui, ma
intanto il software Lindows potra' circolare liberamente sul mercato
americano, almeno fino a quando non ci sara', se ci sara', una pronuncia
definitiva contraria del giudice di merito.
buongiorno.it
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