[Discussioni] Convegno su software proprietario e aperto: relazione
Francesco Potorti`
pot a softwarelibero.it
Mer 8 Maggio 2002 10:40:05 CEST
Sono stato al convegno "Il software open source: svolta epocale o fuoco
di paglia?" organizzato a Pisa come parte di una serie di convegni
dedicati all'incubazione di giovani imprese di belle speranze dell'area
pisana.
Il convegno era presentato do Filippo Gargani, che ha svolto
praticamente solo il ruolo di presentatore. Hanno parlato (per
cinque-dieci minuti a testa):
Andrea Bonaccorsi, economista, professore al S.Anna di Pisa, che è
l'equivalente della Normale per le scienze applicate. Dice che agli
economisti l'open source (OSS) interessa perché è gratis ed è nuovo.
Passata la fase romantica (accademia, hacker, appassionati) siamo ora
ad una fase ibrida nella quale ci sono anche quelli che ci campano. In
futuro il software proprietario (PR) e OSS sono destinati a convivere,
sicuramente fra molti problemi. Nei paesi poveri la competizione fra
OSS e PR porterà benefici.
Antonio Malvaldi, responsabile dei servizi informatici del Comune di
Pisa, che conta circa 90000 abitanti e 600 PC. È stato l'unico a
nominare, una sola volta e quasi con vergogna il software libero, poi
si è adeguato alla vulgata comune di OSS. Unix e altri stanno
scomparendo un po' n tutti i Comuni a favore di NT. Linux ha
controindicazioni, perché i fornitori ti fanno sì la soluzione Linux se
richiesti, ma poi incappano in problemi più grossi di loro e non li
sanno risolvere con altrettanta tempestività e affidabilità di quanto
sanno fare con NT.
Stefano Noferi, di Noze, giovane azienda pisana che lavora
esclusivamente con OSS. I vantaggi sono la mancanza di barriere
all'ingresso, la gran disponibilità di informazioni, la collettività
cooperativa, manca però la struttura didattica, non ci sono seminari a
cui andare per aggiornarsi. Altri vantaggi la reasione veloce ai
bachi, tanto codice. Fanno soluzioni ad hoc per altre aziende
software, si fanno pagare la personalizzazione e la soluzione integrata
e affidabile. Richiede continua attnzione all'aggiornamento degli
strumenti, bachi che vanno e bachi che vengono.
Gianugo Rabellino, di E-solutions, presentato come persona
importantissima nel campo OSS, e di grande notorietà. La sua è una
ditta ditta di cento persone, sono partner di varie aziende software fra
cui Microsoft (MS), lavorano anche con OSS. . Dice che PR e OSS hanno
ciascuno il proprio ruolo, tanto che la gente usa Apache su NT. Per la
pubblica amministrazione (PA) il suporto può essere un problema. Dice
che c'è molta disinformazione e, scandendo le parole, afferma che non
tutti sanno che «non è possibile effettuare alcuna distribuzione
commerciale con licenza GPL». Nel seguito dice che esistono
distribuzioni commerciali OSS.
Fabio Falzea, direttore marketing della Toscana (mi pare) di MS, si
dice imbarazzato perché concorda con gli altri oratori e non è
ideologicamente a favore o contro OSS, a lui interessa far soldi col
software. Loro danno anche i sorgenti in licenza, ma senza diritto di
redistribuzione. Non gli piace la GPL, perché è virale. MS non è
dominante nalla PA, ha lo 0.6% del fatturato di acquisti software della
PA, e non è fra i primi venti fornitori per fatturato della PA. Temono
la legge Cortiana, perché toglie libertà. Chiede alla platea se mai
qualcuno è stato costretto ada cquistare software MS, alcuni rispondono
di sì, dice che non è colpa sua, la platea ride. La compaq non è
obbligata a preinstallare Windows, lo fa perché le conviene.
Finite le relazioni degli oratori, il pubblico fa domande.
Marco Bizzarri, di Icube di Pisa, azienda che lavora con OSS, chiede a
Falzea perché li preoccupa la legge Cortiana se hanno una penetrazione
così bassa nella PA. La risposta è che la legge ci riporterà al
periodo '75-'90, quando ognuno vendeva alla PA un soluzione
personalizzata, ognuna di queste soluzioni era poco compatibile con le
altre, e una volta fornito il primo pacchetto la manutenzione era
assicurata a vita, perché tanto solo chi l'aveva fornita ci sapeva
metter le mani. MS ha portato standardizzazione, prezzi bassi e
trasparenti.
Rebellino dice che usano OSS per motivi tecnici e non ideologici, mette
l'accento sulla sicurezza.
Noferi mette l'accento sulla stabilità.
Iacono (mi pare), giovane fisico di Pisa, dice che la condivisione delle
conoscenze è importante, fa un lungo discorso discretamente fuori tema,
finché il presentatore non gli toglie garbatamente il microfono.
Bonaccorsi gli risponde con un'interessante escursus sul rapporto
pubblico-privato nella distribuzione della conoscenza, argomento
istituzionale e non morale. I beni intellettuali appropriabili e non
devono convivere. Il problema nasce da quando, recentemente, molta
parte dell'economia si fonda sull'informazione e sulle sue
manipolazioni. la strada USA porta all'appropriazione del software,
quella europea è finora diversa. La produttività della conoscenza
pubblica è molto maggiore di quella della conoscenza appropriata, e
tuttavia non si può fare a meno di quest'ultima.
Falzea sostiene che non esiste protezione del software senza segreto
industriale. Il giorno che MS scoprirà come far soldi con OSS ci si
butterà velocemente.
Rabellino dice che la disponibilità del sorgente è utile agli Stati,
alla PA, alle banche, sotto questa dimensione serve poco, e sono invece
importanti i protocolli.
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