[Discussioni] Linux a Imola - 11/5/02

Marta Rosso martarosso a tin.it
Ven 17 Maggio 2002 12:35:27 CEST


Sabato 11 maggio si è tenuta ad Imola Linux a work, una giornata per scoprire 
Linux ed i suoi vantaggi organizzata dalla Fondazione Cultura per Imola. Dato 
che l'evento è stato uno dei più riusciti sul tema Linux, sia per il numero 
dei partecipanti, che per l'organizzazione e la varietà e qualità dei 
relatori, penso di fare cosa utile riassumendo gli interventi (perdonate la 
sintesi).

*I lavori si sono aperti con l'intervento di Daniele Medri, fondatore 
dell'ERLUG. Quando sono arrivata (l'intervento volgeva alla fine) c'erano 
senz'altro 250 persone che si affollavano nella elegante sala del Palazzo 
Sersanti, anche in piedi.
**Secondo Andrea Arcangeli, sviluppatore italiano del kernel che lavora per 
SuSE da Imola, che presentava la novità del kernel introdotto in SuSE 8.0 e i 
più recenti sviluppi che forse entreranno nel kernel 2.6 o addirittura 3.0. 
Non mi dilungo oltre non essendo un tecnico, ma forse le slide del suo 
intervento le potrete trovare presto su http://www.culturaperimola.org/
***Poi ha parlato Renzo Davoli, professore all'Univ. di Bologna, che da anni 
insegna Linux perché non è possibile imparare lavorando con codice chiuso. 
Nel suo intervento lucido e brillante ha illustrato gli aspetti di sicurezza, 
la differenza fra hacker e cracker, gli attacchi informatici più frequenti, 
ha messo in guardia la platea dall'utilizzare Win9598ME in azienda dato che 
non sono sistemi progettati per essere sicuri, ha spiegato perché Linux è più 
sicuro (multiutente, sottoposto a continue revisioni, no attesa del service 
pack). Ha anche avvisato che di fronte a un tribunale che ti processa perché 
non hai tutelato i dati sensibili dei tuoi clienti (legge sulla privacy) non 
puoi più dire "mah ho usato un sistema poco sicuro perché non c'era 
alternativa..."!
****Dopo il coffee break il discorso del mitico Alessio Papini, capogruppo 
Verdi del consiglio comunale di Firenze, probabilmente il primo comune in 
Italia ad approvare all'unanimità il 17 luglio 2001 una mozione sul sw libero 
su iniziativa di Papini. Nel suo discorso moderato e ragionevole, la visione 
che privilegia il sw libero perché tutela i dati dei cittadini grazie alla 
trasparenza e perché favorisce lo sviluppo economico locale (e no-global 
nell'accezione negativa).
*****Quinto Davide Dozza, presidente di YACME S.r.l., azienda di servizi 
Linux di Bologna (per cui lavoro), che dopo un'introduzione sulla crescita di 
Linux e sui motivi per preferirlo in ambito aziendale / pubblico (risparmio 
TCO, qualità, libertà...) ha illustrato con una serie di schemi tecnici i 
sistemi più spesso implementati per i clienti da YACME (VPN, LAN con servizi 
condivisi, applicazioni web verticali...).
******Dopo un intervento molto specialistico di Paolo Droghetti della KODAK 
che ha raccontato il processo di creazione di uno standard open per la 
trasmissione di immagini mediche (radiografie) si è tenuta la ricca 
"colazione di lavoro" offerta dalla Fondazione Cultura per Imola (i poveri 
linuxiani di solito queste cose se le sognano!).

Nel pomeriggio il pubblico si è ridotto a circa un'ottantina di persone 
(comunque notevole, pensate che era sabato pomeriggio).
+Interessantissimo il primo intervento di Antonio Bernardi, un professore 
dell'IPI Besta di Treviso, che ha smesso le passeggiate in montagna da quando 
ha potuto riprendere a insegnare con uno strumento didattico come Linux, e 
quindi ora passa i suoi pomeriggi in laboratorio. Nel suo discorso i motivi 
per cui la bianca e nera riga di comando fa crescere gli studenti molto di 
più che un mondo di clic e finestre colorate. Un sondaggio fra gli studenti 
"preferisci Linux o Windows" dimostra che anche loro in buona parte 
apprezzano la libertà offerta dal mondo del pinguino.
++Proseguono Matteo Centenaro e Andrea Susiani, sviluppatori per Demetra 
s.a.s. Per agevolare le ricerche statistiche ed il telemarketing condotti 
dalla società per cui lavorano hanno creato YAACS, un software Open Source 
che permette di programmare dinamicamente il campionamento degli intervistati 
e gli orari di telefonata, razionalizzando il lavoro degli intervistatori. 
Bello questo esempio di software per uso aziendale rilasciato in GPL senza 
timore che possa favorire la concorrenza, ma con l'entusiasmo di chi, 
disponendo di strumenti di sviluppo liberi, ha potuto lavorare "sulle spalle 
dei giganti"...
+++Concludono due interventi "politici". Prima Giovanni Ziccardi, docente di 
diritto giuridico presso l'Univ. di Milano, spiega perché a suo avviso la 
proposta di legge che vuole incentivare l'adozione di sw libero nella 
pubblica amministrazione, è troppo moderata. Invece di spiegare solamente che 
il sw libero fa risparmiare, è "ereditabile" da futuri fornitori della PA, è 
trasparente, e sicuro,
bisognava richiamarsi ai principi di libertà dei padri fondatori degli Stati 
Uniti come Thomas Jefferson, che tanto incontrano il favore degli avvocati e 
magistrati italiani (scusate il commento un po' acrimonioso, ma vista la 
discussione in corso su discussioni a softwarelibero.it tendo ad apprezzare 
poco chi critica questa iniziativa, a mio avviso ben pensata, di legge; se 
Ziccardi voleva porre l'accento sulla libertà poteva intervenire nella 
discussione durata varie settimane per affinare il testo della proposta!).
++++Poi il divertente racconto di Michele di Pisa, direttore di Inter.net, 
che spiega come con pressioni di lobby contrastanti si siano potute evitare 
due leggi potenzialmente dannosissime: l'apposizione del bollino sul software 
e l'obbligo di registrazione per i siti editoriali. Triste constatare come la 
prima sia stata "limitata" nel regolamento attuativo (che consente di 
derogare al bollino con una comunicazione sostitutiva da inviare alla SIAE) 
solo perché MS fa produrre i CD in Irlanda e non vuole rotture di bollini in 
Italia, e perché i produttori di riviste informatiche come Inter.net non si 
possono permettere di pagare il bollino sui CD allegati alle riviste. Come di 
Pisa ha spiegato, i sostenitori del sw libero non erano stati neanche 
invitati dal governo a trattare...

Saluti e Long Live Tux!
Marta Rosso

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