[Discussioni] [Lunghillima] Convegno "Condividi la Conoscenza. Gli alfabeti come bene universale"

debianabbestia@inwind.it debianabbestia a inwind.it
Mar 29 Apr 2003 19:43:02 CEST


Ciao a tutti,
per chi gravita attorno a Milano, spero possa essere interessante il seguente
post giunto presso Openlabs da parte del Sen. Cortiana e del suo assistente il
Dott. Zammataro; è inclusa pure la Ns. adesione:

>>===> verdi12 a senato.it <verdi12 a senato.it> (24/04/2003 19:17) scrisse:
> Gent. Fabrizio,
> il sen. Cortiana sta programmando una iniziativa a Milano il 10 Maggio 2003
> presso il teatro Franco Prenti sul tema della proprita' della conoscenza di
> cui le allego il programma.
> Vorremmo verificare una modalita' condivisa di azione comune con OpenLabs
> rispetto a questo appuntamento, oltre che chiedere a questa struttura un
> intervento nel gruppo di lavoro sul software nella sala RETE al mattino.
> In particolare stavamo pensando a come dare un segno del fatto che molte
> degli elementi discussi nel convegno non sono "splendida teoria", ma una
> via praticabile e praticata. Per questo la prego di fornirmi i suoi
> recapiti o di contattarmi, in modo da verificare un Vs. coinvolgimento.

E' una splendida idea e saremmo lieti di collaborare, ma c'e' un ma.
La data scelta, il 10 Maggio, con nostro enorme rammarico, coincide con 
il Webb.it 2003 che ci impegnera' per quattro giorni, il 8,9,10 e 11 maggio
2003 a Padova.

E' un appuntamento annuale al quale abbiamo dato la nostra disponibilita' 
gia' da parecchi mesi (http://www.webb.it).

Teniamoci ancora un po' in sospeso, non e' da escludersi un 
Padova - Milano - Padova.

Potrebbe essere interessato il Sen. Cortiana di presentare il suo lavoro
al pubblico del Webb.it?

[steX] presenzieremo ad entrami gli eventi alternandoci con i soci a tutti gli
eventi!

> In vista di quell'appuntamento vorremmo inoltre organizzare una conferenza
> stampa di presentazione del disegno di legge regionale per l'uso di
> software libero nella PA in Regione Lombardia che si terrà il 6 Maggio
> presso i gruppi consigliari della Regione. Saremmo lieti se insieme a IBM,
> joy Marino di I.NET e un rappresentante di MiLUG, un rappresentante di
> OpenLabs volesse partecipare.

In questa data dovrebbe essere piu' facile ma la prego di un po' di
pazienza per le conferme.

> In attesa di un suo cenno di riscontro porgo
> Cordiali Saluti
> Maurizio Zammataro
> segreteria sen. Cortiana

Fabrizio G. Ficca
Presidente di OpenLabs

> Convegno "Condividi la Conoscenza. Gli alfabeti come bene universale"
> Milano - Teatro Franco Parenti
> Via Pierlombardo
> Sabato 10 Maggio 2003
> 
> Promosso da
> Generazione Ecologista
> 
> in collaborazione con
> 
> I.NET
> Gruppo Verdi-L'Ulivo Senato della Repubblica
> QuintoStato
> Mattina
> 
> Ore 9.00 - ore 13.00
> N. 3 Gruppi di lavoro
> 
> Sala Terra: coordina Roberto Spigarolo
> Sala Rete: coordina Arturo Di Corinto
> Sala Corpo: coordina Vittorio Agnoletto
> 
> Ore 13.00 - ore 14.30
> Buffet Macrobiotico
> 
>  Ore 14.30 - ore 18.30
> Relazione: sen. Fiorello Cortiana
> Relazioni dei coordinatori dei gruppi
> Interventi:
> Stefano Rodotà  (Garante per la privacy)
> Adriano Sofri in messaggio videoregistrato
> Aldo Bonomi (Presidente AAster)
> Roberto Galimberti (Amministratore I.NET)
> Obadias Batista Garcia (rappresentate comunità indigene Brasile)
> Manuel Castells (Stanford University)
> Carlo Formenti (Direttore QuintoStato)
> Robin Gross (Executive Director IPJUSTICE)
> Alberto Cottica (Economista e Musicista)
> Coordina Milly Moratti
> Conclude:
> On. Daniel Cohn Bendit
> 
> Nel corso della giornata nel foier del teatro saranno presenti banchetti di
> associazioni,  dimostrazioni  di  aziende  dei  propri prodotti di qualità,
> luoghi  di  presentazione  a  disposizione di soggetti organizzati, install
> fest di software libero.
> 
> 
> Perché e con quali contenuti
> 
> Lo   scorso  12  settembre  la  Commissione  sui  Diritti  della  Proprietà
> Intellettuale del Dipartimento Britannico per lo Sviluppo Internazionale ha
> risposto  alla  richiesta  della Università di Stanford, relativa a come il
> sistema  dei  brevetti  poteva  essere utile ai paesi poveri del mondo. Nel
> rapporto  finale  la  Commissione  ha  messo  in  guardia  i  paesi  poveri
> dall'impegnarsi  nel  sistema  di brevettazione del mondo-ricco, che spesso
> con   logica  di  biopirateria,  brevetta  conoscenze  tradizionali  locali
> secolari, legate a rimedi naturali e suggerisce ai paesi in via di sviluppo
> di  permettere  agli  utilizzatori  di  aggirare  le  barriere tecniche per
> accedere  alle potenzialità di internet. Il rapporto, infine, afferma che i
> paesi  ricchi,  che  a Johannesburg hanno recentemente riconfermato il loro
> interesse  per  lo  "sviluppo  sostenibile",  non  dovrebbero  spingere per
> ulteriori rafforzamenti dei brevetti. 
I problemi e le indicazioni sollevati
> dal  rapporto  della  Commissione  non  hanno  suscitato l'entusiasmo delle
> multinazionali  della  farmaceutica  e del software e hanno messo in luce i
> problemi  derivanti  ai  paesi  poveri  dal  conformarsi,  entro  il  2006,
> all'accordo  TRIPS (aspetti dei diritti di proprietà intellettuale relativi
> al  commercio) siglato nell'ambito del WTO. E' curioso vedere come prendono
> corpo,  in  questo contesto, nuove alleanze tra diversi settori come quello
> informatico  e  quello  biotecnologico "Così come l'invenzione della stampa
> (1450)  ha  svolto  un  ruolo  fondamentale  nella  riforma  protestante e,
> duecento  anni  dopo,  nella rivoluzione industriale, così nel XX secolo il
> computer  diventa  il  nuovo  strumento  utilizzato  per  decifrare i geni,
> memorizzarli,   organizzarli,   sfruttarli   (lo   dimostrano  le  alleanze
> strategiche con le grandi società che operano nel campo delle biotecnologie
> già  messe  in campo da Microsoft)" (Gianni Tamino, Fabrizia Pratesi "Ladri
> di  geni").   Lo specifico interesse industriale legato alla brevettabilità
> ha  causato  l'abbandono di molte varietà tradizionali. Nel 1949 esistevano
> 10000 varietà di riso, nel 1970 1000, oggi circa 150 milioni di ettari sono
> coltivati con sole due varietà, naturalmente brevettate. Come ha denunciato
> Vandana  Shiva secondo questa logica in India "le varietà indigene raccolte
> direttamente sono sostituite da semi ibridi più vulnerabili, che per lo più
> devono  essere  riacquistati ogni anno." (V.Shiva su Carta n 2 dic.'99) Gli
> eccessi  del  copyright  non  conoscono  limiti  espressivi,  tant'è  che i
> familiari  di  John  Cage,  nel  nome del diritto d'autore, hanno intentato
> causa  ad un musicista colpevole di aver inserito in un album 60 secondi di
> silenzio  totale:  viene  da  chiedersi  cosa  sarebbe  dell'arte  senza le
> citazioni, le contaminazioni e le combinazioni. Come abbiamo visto la terra
> e  la  rete sono due ambiti dove agiscono le logiche di controllo esclusivo
> della  conoscenza,  ma un terzo luogo è costituito dai nostri corpi, ancora
> Rifkin"anche  molte  usanze secolari, riguardanti sessualità, riproduzione,
> nascita,  maternità e paternità, potrebbero essere accantonate.", come nota
> Alberto  Melucci  "Il corpo può essere "normalizzato" attraverso interventi
> esterni,  come  i  farmaci,  la  modificazione  chimica  del  cervello,  la
> manipolazione  dei  ritmi  biologici,  o  invece  diventare il campo di una
> esperienza  autonoma  e  dotata di senso che permette di utilizzare i molti
> potenziali  della  specie  umana al di là del semplice potere delle facoltà
> corticali" (A.Melucci" Culture in gioco").
> Qui  non  ci interessa solo mettere in luce il sistema internazionale della
> brevettazione  come elemento indispensabile per il marketing commerciale di
> imprese  multinazionali  che,  nel  settore  dell'agricoltura  o  in quello
> informatico,   tendono   a  definire  condizioni  monopolistiche.  Né  solo
> denunciare   come   queste  imprese  "fidelizzano"  il  cliente  attraverso
> relazioni  di  tale dipendenza da risultare un vero e proprio asservimento.
> Contro  questa  logica  cresce  una  consapevolezza planetaria, ovunque nel
> mondo  si  muovono dagli agricoltori agli utilizzatori di software e, oltre
> ai conflitti sociali, si aprono anche contenziosi giuridici tra istituzioni
> e  questi  monopoli.  Tuttavia  c'è  qualcosa  che va oltre la natura di un
> modello  commerciale e chiama in causa, in modo irripetibile, la politica e
> la  politica  pubblica:  queste  realtà monopolistiche tentano di scambiare
> come  prodotti,  da  tutelare tramite brevetti, gli alfabeti utilizzati per
> produrli.  Siano  alfabeti appartenenti alla sfera biologica, come i codici
> genetici,  o  appartenenti alla sfera antropologica come gli algoritmi o le
> sequenze  di  accordi  musicali.  Con  la  riduzione  degli alfabeti ad una
> disponibilità  proprietaria  è  a  rischio  la  libertà  di  narrazione, di
> comunicazione,  naturale  o  culturale, quindi di conoscenza: la libertà di
> espressione  e  di  creazione  culturale e colturale avverrà entro i limiti
> consentiti  dagli  standard  proprietari  pre-definiti.Un  esponente di una
> importante  industria  biotecnologia in una intervista a Liberation è stato
> molto chiaro "La rivoluzione delle biotecnologie è paragonabile a quella di
> Internet.  In  entrambi  i  casi si tratta di entrare per primi in possesso
> dell'informazione.  Occorre  dunque  diventare  l'Intel  dell'agricoltura,
> essere  in  una posizione di dominio per costringere il mercato a usare una
> sequenza  codificante  protetta da brevetto." Replica Rifkin"se si permette
> ad  un  certo  numero  di aziende impegnate nel settore delle scienze della
> vita  di  controllare  il  patrimonio genetico della nostra evoluzione, dai
> micorganismi  fino ad arrivare agli esseri umani, ci risveglieremo, nel XXI
> secolo,  in  un mondo in cui alcune aziende monopolizzeranno il mercato dei
> processi  biologici  della  vita  stessa."  (J.Rifkin"Il secolo biotech. In
> gioco  è  quindi  lo statuto della proprietà della conoscenza: cioè se essa
> costituisce  un bene universale, cioè delle attuali e future generazioni, e
> per  questo  inalienabile  o  se  la  sua condizione e la sua natura devono
> essere  definite  da  chi, con le buone e con le cattive, riesce a metterle
> sotto  chiave. Dice ancora Melucci"Evidentemente è un potere che si colloca
> oltre  il  controllo  sul  contenuto  dell'  informazione, ma anche oltre i
> codici  che  organizzano  le  fonti  e la costruzione dell'informazione. Il
> potere  non  ha  più  a  che  fare  con  quello  che viene detto, ma con la
> possibilità  di  creare  e  percepire il senso di ciò che viene comunicato:
> quando   tutti   diventano   potenzialmente  produttori  e  consumatori  di
> informazione  si  esercita  potere  solo  se si controlla il modo in cui si
> produce  e  si  riceve il senso della comunicazione stessa". Periodicamente
> veniamo  informati  e  stupiti dalle singolari proprietà sviluppate dall'up
> grade  del  software  della grande multinazionale informatica o dalla nuova
> applicazione transgenica della multinazionale del biotech, questo approccio
> semplificato   e   riduzionista   ignora   i   contesti  e  le  conseguenze
> indesiderate, nello spazio e nel tempo "d'altra parte la vita è un costante
> flusso  di  molecole e di energia, in cui risultano importanti, da un punto
> di  vista  informativo, la struttura del contesto, la forma, le dimensioni,
> la  composizione  qualitativa  e  quantitativa della rete, piuttosto che la
> singola molecola." (Pier Mario Biava"Complessità e biologia. Il cancro come
> patologia  della  comunicazione").  Sulla  questione  della libertà e della
> disponibilità  degli  alfabeti  e  sulla condivisione della conoscenza deve
> prendere   corpo   l'alleanza   politica   tra   sfera  biologica  e  sfera
> antropologica  nelle  loro  articolazioni  culturali, economiche e sociali.
> Come  rileva  Carlo  Formenti ci sono argomentazioni diverse ma convergenti
> per  nuove  eresie  economiche "Conoscenza e creatività, a differenza delle
> materie  prime,  non  possono  essere  consumate ma hanno la prerogativa di
> aumentare quanto più circolano e quanto più vengono condivise e distribuite
> fra  un  vasto  numero  di  soggetti"  e ancora "si sottolinea come la Rete
> consenta  di  fare  circolare una quantità illimitata di copie di qualsiasi
> bene  immateriale  a  eccezionale  velocità,  una possibilità che, oltre ad
> abbassare  il  valore  delle singole copie, fa sì che il valore complessivo
> del  bene  immateriale  in  questione aumenti vertiginosamente in relazione
> della  quantità  delle  relazioni  attivate dalla circolazione delle copie"
> (C.Formenti  "Mercanti di futuro" ) E' in gioco la sovranità pubblica e con
> essa  la  nostra libertà, per questo se, come notano Di Corinto e Tozzi"Uno
> dei  principali  obbiettivi dei movimenti è stato quello di far condividere
> le   risorse   disponibili   nel   mondo   al  maggior  numero  di  persone
> possibile."(A.Di  Corinto,  T.Tozzi"Hacktivism") occorre che questo diventi
> un  obbiettivo  politico  e programmatico della coalizione democratica. Per
> questo   vorremmo   porre   in   modo   aperto,  per  nulla  precostituito,
> all'attenzione  dei  membri della Convenzione Europea che deve avanzare una
> proposta  di  Carta  Costituzionale,  la  questione  della  proprietà della
> conoscenza,  della disponibilità degli alfabeti, del controllo dei processi
> delle  filiere  produttive  o  della  medicina rispetto ai nostri corpi. La
> sensibilità  e  la  disponibilità  del  Teatro  Franco Parenti di Milano ci
> consente  di  usare i suoi molteplici spazi affinché esperienze legate alla
> terra,  alle reti e ai corpi, si confrontino intorno a questa questione che
> già  oggi costituisce uno dei problemi della globalizzazzione in atto, sono
> attese,  gradite,  le  proposte più svariate attraverso i diversi linguaggi
> espressivi.

Unix IS user friendly... It's 
just selective about who its 
friends are.

"L'ingegno e il disegno 
sono l'arte magica di cui si 
serve l'artista per stupire"






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