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adriano.sponzilli a virgilio.it adriano.sponzilli a virgilio.it
Gio 7 Ago 2003 13:12:04 CEST


Ciao a tutti.

Riporto un articolo uscito oggi su Il Manifesto on-line, all'indirizzo:
http://www.ilmanifesto.it/oggi/art81.html

A.

***

LINUX NELLA TANA DEL LUPO

Le istituzioni statunitensi aprono al maggior concorrente di Windows. Uno
schiaffo a Bill Gates 
La vendetta del Pinguino Ibm si è lanciata nell'affare e ha finanziato la
ricerca che ha consentito la certificazione di Linux. Che da oggi può essere
utilizzato dai centri di potere Usa, Cia compresa

BEPPE MARCHETTI

Circolava una leggenda metropolitana, all'indomani dell'11 settembre. Si
diceva che Microsoft sapesse in anticipo della strage alle Torri gemelle.
E come prova si citava l'incredibile coincidenza tra la sigla di un aereo
usato per l'attentato e alcuni caratteri Windows raffiguranti torri, aerei
e simboli di morte. La coincidenza, s'intende, non era solo incredibile:
era inventata. L'idea che i prodotti di Bill Gates non siano particolarmente
sicuri è comunque ben radicata. Gli annunci di «buchi» nel suo software
hanno ormai cadenza settimanale. Tanto che vengono i sudori freddi a figurarsi
Windows installato su tutti i computer della Cia. Ma da ieri le cose potrebbero
cambiare. Linux, il sistema operativo «aperto» concorrente di Microsoft,
ha ottenuto una certificazione di sicurezza da parte di Common Criteria,
un'istituzione governativa. Si tratta del più importante riconoscimento
in materia. E soprattutto, è quello che schiude le porte dei computer «cruciali»:
per intenderci, quelli di ministeri, agenti segreti, militari. Un mercato
che vale miliardi di dollari, finora interamente nelle mani di Microsoft.
A ottenere l'attestato di sicurezza è stata una versione di Linux che si
chiama SuSE, è realizzata in Germania e ha dovuto sottoporsi a un anno di
esami e pagare mezzo milione di dollari. Troppi, per una piccola azienda
tedesca. A pagarli è infatti stata Ibm, colosso dell'industria informatica
che da tempo è alleata con il mondo Linux. Vale a dire contro Microsoft.

La decisione di Ibm ha una logica commerciale precisa. L'anno scorso, vendendo
computer a enti governativi ha ricavato più di un miliardo e mezzo di euro.
Da oggi potrà smarcarsi dall'ingombrante presenza di Microsoft e installare
sui suoi prodotti software Linux. Già anni fa Ibm aveva provato a dar fastidio
a Bill Gates. Nel 1995 decise di produrre in proprio un sistema operativo
alternativo a Windows. Il nome era OS/2 e oggi pochi lo ricordano. Resistette
un paio d'anni allo strapotere di Microsoft, poi alzò bandiera bianca.

Ma con Linux le cose sono diverse. Questo sistema operativo - creato dal
finlandese Linus Torvalds e contraddistinto dal famoso simbolo del pinguino
- è «open source». Ciò significa che ci lavorano migliaia di programmatori
volontari, pronti a migliorare il programma, ma anche a individuare e correggere
ogni problema di sicurezza. Oggi, più di un terzo dei server (i grandi computer
aziendali) hanno installato Linux. Lo dice la società di ricerche Idc, che
prevede anche che la quota salga al 44% in due anni. E Ibm stima che il
giro d'affari intorno a Linux passi - sempre entro il 2005 - dagli attuali
2 miliardi di dollari a 5.

Il pinguino è insomma un avversario serio per Microsoft. E non sempre l'azienda
di Redmond ha usato mezzi eleganti per frenarlo. Ad esempio, l'anno scorso
uscì un allarmato rapporto sui problemi di sicurezza di Linux. Ne era autore
la Alexis de Tocqueville Institution (Adi), organizzazione americana nata
nel 1988 con lo scopo di «diffondere e perfezionare la democrazia nel mondo».
Nobilissimo scopo, la cui correlazione con la sicurezza informatica sfuggiva
finché non si scorreva l'elenco dei finanziatori della ricerca. Tra essi
compariva infatti, come ammesso da un suo portavoce, la Microsoft.

Ma questi tentativi di mettere in un angolo Linux non hanno funzionato.
Oggi il software open source è adottato da istituzioni in tutto il mondo.
In Germania, Gran Bretagna, in Italia dove il governo ha aperto a Linux
nella pubblica amministrazione. E anche la Cina vuole incrementare del 30%
l'uso di Linux in 3 anni. Restavano fuori, fino a ieri, gli States. Forse
perché l'argomento sicurezza è molto delicato in Usa. O forse perché, tra
i finanziatori della campagna elettorale di Bush, Microsoft ha avuto una
parte non trascurabile. 





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