Io ho cominciato (Era: Re: [Discussioni]Nuova proposta di direttiva.))
Leandro Noferini
lnoferin a cybervalley.org
Lun 11 Ago 2003 12:58:04 CEST
Ciao a tutti,
a tradurre in versione bozza il comunicato di IPJustice.
Allego sperando che molti e profondamente rivedano il mio lavoro.
--
Ciao
leandro
Lei è come tutti i dilettanti: le importa far qualcosa piuttosto che
qualcosa sia fatto.
(Goethe - Le affinità elettive)
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Comunicato Stampa IP Justice
11 Agosto 2003
La Coalizione Internazionale per le Libertà Civili chiede il _rifiuto_
della Direttiva per il Rafforzamento della Proprietà Intellettuale
La "Campaign for an Open Digital Environment" (CODE, Campagna per un
Ambiente Digitale Aperto) invia una lettera alla Comunità Europea per
proteggere i Diritti dei Consumatori e per la Libera Concorrenza
Una coalizione internazionale di 38 gruppi per le libertà civili e per
i diritti dei consumatori ha inviato oggi una lettera alla Comunità
Europea chiedendo il _rifiuto_ della Direttiva per il Rafforzamento
della Proprietà Intellettuale. La coalizione fa notare che la
Direttiva proposta è eccessiva e contraria alle libertà civili,
all'inoovazione e alle regole della concorrenza. La Direttiva proposta
richiede agli stati membri della Comunità Europea di criminalizzare
tutte le violazioni di tutti i diritti di proprietà intellettuale
legati ad ogni tipo di uso commerciale, prevedendo pene che arrivano
fino alla reclusione.
"Se la DP venisse approvata, le maggiori compagnie estere potrebbero
usare le nuove 'regole per la PI' per controllare le vite dei
cittadini europei e minacciare le libertà digitali", afferma Andy
Müller-Maguhn, membro di European Digital Rights e portavoce del Chaos
Computer Club. "Con l'approvazione di questa direttiva la libertà
individuale valida per ognuno di disporre delle proprietà verrà
sostituita da licenze limitate, revocabili e modificabili in ogni
momento per qualsiasi ragione," ha aggiunto l'attivista tedesco per i
diritti civili.
"Attualmente gli stati membri della CE stanno recependo la direttiva
EUCD (metti il numero) e la Direttiva sui Brevetti sul Software è
prossima ad essere approvata. Dovremo attendere per verificare gli
effetti di queste nuove leggi prima di aggiungerne altre," afferma
Ville Oksanen, avvocato e portavoce dell'Electronic Frontier Finland
(EFFi), organizzazione firmataria della lettera. "Contrariamente a
quanto affermato dalla DP, gli stati membri della CE sono già
obbligati da trattati internazionali come i TRIPS a proteggere i
diritti di PI," ha aggiunto Oksanen.
Congiuntamente alla pubblicazione della lettera, il gruppo
internazionale di attivisti ha lanciato la Campaign for an Open Digital
Environment (CODE) per far conoscere i rischi portati dalla DP contro
i diritti dei consumatori e contro la concorrenza. CODE invita i
cittadini europei a contattare la Commissione del Parlamento Europeo
per gli Affari Legali e il Mercato Interno per chiedere il _rifiuto_
della DP prima dell'11 settembre 2003, giorno dell'udienza relativa a
Brussels.
"Le grandi corporazioni della PI sono molto organizzate per imporre
provvedimenti massimalisti negli accordi internazionali," afferma
Robin D. Gross, Direttrice Esecutiva di IP Justice, un'organizzazione
internazionale per le libertà civili. "La campagna CODE ha unito
persone di molti paesi per difendere i diritti civili contro
l'_enroachment_ di protezioni troppo estese della PI."
Nella lettera ai membri del Parlamento Europeo la coalizione ha
espresso particolare preoccupazione verso l'articolo 9, che dà ai
titolari della PI ampie possibilità legali (?) di ottenere
informazioni personali di tutti i cittadini europei che possono
essere collegati in qualche modo a reati. Possibilità simili sono
state assegnate dalla legge statunitense DMCA e sono state sfruttate
dalla locale associazione dei discografici RIAA per ottenere dati
personali di migliaia di utenti di circuiti di file-sharing; la DP
potrebbe estendere questo potere anche in Europa.
La coalizione internazionale chiede anche il _rifiuto_ dell'articolo
21 della DP dove si richiede che gli stati membri di proibire le
tecnologie, software compreso, capace di superare le misure
tecnologiche di protezione immposte dai titolari dei diritti. Questo
provvedimento impedisce la concorrenza perché permette ai titolari dei
diritti stranieri di bloccare l'importazione parallela e di imporre
gabbie ai prezzi all'interno della CE. L'articolo 21 potrebbe anche
impedire ai cittadini europei di eliminare dispositivi tecnici come le
eitchette RFID (IDentificativi su Radio Frequenza) cucite all'interno
di vestiti ed altri generi di consumo per impedire il taccheggio ma
che potrebbero essere usati anche per tracciare la posizione degli
acquirenti.
"Proibire gli strumenti richiesti per esercitare diritti legali come
l'uso privato, la conservazione delle opere nelle biblioteche e il
reverse engineering significa concedere un monopolio assoluto ai
detentori dei diritti sulla struttura di base per comunicare nell'era
digitale," afferma Joao Miguel Neves, vice presidente del Portuguese National Association for Free Software (ANSOL).
"Si potrebbe vedere la DP come il 'DMCA con gli steroidi' poiché tutti
i diritti di proprietà industriali che possono essere concessi su
licenza verranno muniti di dispositivi tecnologici protetti legalmente
contro il loro superamento," aggiunge Gross, avvocato nel campo della
PI.
Contatti stampa
Robin Gross, Executive Director, IP Justice
robin a ipjustice.org
+1 415.553.6261
Andy Müller-Maguhn, Board Member, European Digital Rights (EDRi)
andy a edri.org
+ 49 (0) 30-3087 1710
Joao Miguel Neves, President, Portuguese National Association for Free
Software (ANSOL)
joao.neves a ansol.org
+351 933 252 302
Ville Oksanen, Vice-Chairman, Electronic Frontier Finland
ville.oksanen a effi.org
+358 40 5368583
Frederic Couchet, Association Pour la Recherche en Informatique Libre
(APRIL)
fcouchet a april.org
Alexandre Dulaunoy, President, NGO/ASBL Association Electronique Libre
(AEL)
alexandre.dulaunoy a ael.be
+352091303303
Martin Keegan, Deputy Leader, UK Campaign for Digital Rights
mk a ukcdr.org
+44 7779 296469
Links for More Information:
CODE Organizational Letter Urging Rejection of EU IP Enforcement
Directive:
http://www.ipjustice.org/codeletter.shtml
Campaign for an Open Digital Environment (CODE) Website:
http://www.ipjustice.org/code.shtml
IP Justice White Paper on EU IP Enforcement Directive:
http://www.ipjustice.org/ipenforcewhitepaper.
Foundation for Information Policy Research Analysis on Directive:
http://www.fipr.org/copyright/draft-ipr-enforce.html
Association Electronique Libre Webpage on IP Enforcement Directive:
http://wiki.ael.be/index.php/IPRProposalDirectiveInfoPag= e
Electronic Frontier Finland Statement on Enforcement Proposal:
http://www.effi.org/julkaisut/lausunnot/ipr_enforcement_= lausunto.en.html
Text of Proposed European Union IP Enforcement Directive:
http://www.europa.eu.int/cgi-bin/eur-lex/udl.pl?REQUEST=3DService-S=earch&LANGUAGE=3Den&GUILANGUAGE=3Den&SERVICE=3Dall&COLLECTIO= N=3Dcom&DOCID=3D503PC0046
Portuguese Translation of CODE Letter from ANSOL::
http://www.ipjustice.org/code/portcodeletter.html
French Translation of CODE Letter from AEL:
http://wiki.ael.be/index.php/IPRProposalDirectiveLetterI= PJusticeFr
IP Justice is an international civil liberties organization that
promotes balanced intellectual property law. IP Justice defends
individual rights to use digital media worldwide and is a registered
California non-profit organization. IP Justice was founded in 2002 by
Robin D. Gross, who serves as its Executive Director. To learn more
about IP Justice, visit the website at http://www.ipjustice.org
IP JUSTICE
Robin D. Gross, Esq.
Executive Director
www.ipjustice.org
robin a ipjustice.org +1=20 415.553.6261
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