[Discussioni] Articolo di Di Corinto sul Manifesto
Adriano Sponzilli
adriano.sponzilli a virgilio.it
Gio 30 Gen 2003 16:32:08 CET
BILL IN VIAGGIO D'AFFARI
Gates arriva a Roma e piovono le polemiche. In ballo il monopolio di
Microsoft in Italia
di ARTURO DI CORINTO
ROMA
Bill Gates fa sempre notizia, e stavolta non è per l'ennesimo problema
di sicurezza nel software dell'azienda al cui nome ha legato la sua
fortuna, la Microsoft, responsabile della congestione della rete in
queste giornate. Stavolta si parla di Bill Gates perché sarà a Palazzo
Giustinani a Roma, il 31 gennaio, invitato dal presidente del senato
Marcello Pera a parlare di globalizzazione e da Berlusconi in persona a
«consigliarlo sullo sviluppo delle tecnologie per informatizzare il
paese».
Subito è scattata la polemica che ha registrato il sarcastico commento
di Pietro Folena: «chiedere questo a Bill Gates è come chiedere a
Berlusconi come promuovere il pluralismo dell'informazione», mentre le
associazioni del software libero hanno annunciato conferenze stampa,
sit-in davanti al parlamento, distribuzione di dossier e cdrom con Linux
per stampa e parlamentari.
Il timore è che la visita di Gates possa produrre in Italia lo stesso
effetto che lui e il suo vice, Steve Ballmer, ottengono ogni volta che
visitano un paese: fare carta straccia delle proposte di introduzione
nella pubblica amministrazione di software concorrenti a Microsoft. E'
già successo in Messico, in Perù, in India (e aspettiamo la risposta di
Lula).
In Italia infatti una serie di iniziative comincia a incrinare la
fiducia di Microsoft di mantenere immutata la propria posizione di
monopolio. Il ministro dell'innovazione tecnologica Lucio Stanca ha
avviato una commisione di studio sull'introduzione del software open
source nella pubblica amministrazione i cui risultati dovrebbero essere
resi disponibili a giorni. E, se nel 2000 la legge 340, articolo 25,
prevedeva esplicitamente la proprietà del software sviluppato per la
pubblica amministrazione, a dimostrazione di una maggiore sensibilità
degli amministratori per l'importanza di ottenere maggiori diritti sul
software utilizzato, la proposta di disegno di legge dal senatore dei
verdi Fiorello Cortiana di privilegiare il software open source nella
pubblica amministrazione laddove si dimostri più affidabile ed economico
di quello proprietario di Microsoft, ha raccolto parecchi consensi
coalizzando deputati, associazioni e scuole.
Per scongiurare questo scenario Microsoft, però, ha già fatto le sue
contromosse. Ha avviato il Government security program, che estende la
«Shared source initiative». Microsoft cioè renderà disponibile parte del
codice sorgente dei software Windows a governi e istituzioni per
favorire la creazione di software compatibile con la propria
piattaforma, e dare rassicurazione sulla presenza di funzioni occulte e
falle di protezione dei suoi sistemi.
Nonostante ciò, l'Associazione software libero (Assoli) ritiene che,
anche in presenza di questa iniziativa, per lo stato restano negate
libertà fondamentali come quelle di poter distribuire liberamente il
codice e di modificarlo, condizione sine qua non un soggetto, privato o
pubblico, possa considerare il software «di sua proprietà». Assoli
inoltre afferma che «il solo accesso al codice, senza la possibilità di
una libera distribuzione e modifica non garantisce nessuno dei diritti
fondamentali che servono ad evitare la dipendenza da un fornitore ed ad
incentivare la concorrenza sul mercato e il controllo capillare da parte
dei cittadini». Perciò chiedono alle softwarehouse e al fornitore
governativo Microsoft, di usare «protocolli di comunicazione e formati
dei dati pienamente documentati, di pubblico dominio e non coperti da
brevetti, garantendo così l'interoperabilità, l'indipendenza dal singolo
fornitore, ed un regime di concorrenza reale» (www.softwarelibero.it).
Infine le associazioni chiedono di sapere che fine abbia fatto
l'emendamento alla Finanziaria 2003 che ipotizzava l'adozione di
software libero nell'amministrazione pubblica per ridurre i costi delle
licenze software, sull'onda di analoghi provvedimenti già in uso in
altri paesi europei.
Ma i più maligni sostengono che l'incontro di Gates con Pera è solo un
passo di avvicinamento a un italiano che potrebbe dargli parecchio filo
da torcere. Non bisogna dimenticare, infatti, che il commissario
italiano dell'Antitrust europeo Mario Monti dovrà decidere sul ricorso
verso Microsoft per abuso di posizione dominante nel settore della
musica on line e dei server. Microsoft, soprattutto dopo l'accordo con
la Rai sul progetto «Giove», che prevede la digitalizzazione e la
distribuzioni dei «preziosi» contenuti dell'azienda di stato, viene
accusata di voler sfruttare la propria posizione dominante nei sistemi
operativi per crescere proprio nel mercato della distribuzione on line
dei prodotti multimediali, la killer application di un mercato in
difficoltà che proprio dal pluralismo informatico potrebbe ricevare
nuova linfa.
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