[Discussioni] Ancora sui brevetti software
Gianluca Turconi
luctur a comeg.it
Gio 3 Lug 2003 10:01:05 CEST
Il mer, 2003-07-02 alle 15:58, Stefano Maffulli ha scritto:
> On Tue, 2003-07-01 at 16:48, Gianluca Turconi wrote:
> > Un prospetto dei costi vivi introduttivi e di mantenimento di un singolo
> > brevetto software per una PMI campione rapportato al fatturato medio
> > presunto della stessa nella congiuntura del mercato attuale, dovrebbe
> > essere fondamentale anche senza le spese indirette. Dal mio punto di
> > vista non è importante quanto si riuscirà a guadagnare alla fine dal
> > brevetto in questione, ma se una PMI riuscirà a sopravvivere alla fase
> > introduttiva del nuovo sistema, quando anche se volesse stare alle
> > regole del gioco (registrando brevetti) si dovrebbe trovare in passivo
> > per quella voce o perché ha speso per il deposito o perché sta pagando
> > royalties o per entrambe le cose.
>
> Si, ma uno sprovveduto (o maligno) potrebbe anche pensare di poter
> ricavare qualcosa da quel brevetto.. Per usare la metafora del recinto,
> se uno ha un pezzo di terra lo recinta e pensa di potersi far pagare per
> il passaggio... problema e` quando tutti recintano un metro quadro
> piccolo piccolo e tutti per fare un qualunque passo devono o pagare o
> cambiare strada (dato che si puo` anche negare il passaggio).
Giustamente, direi io, visto che rientrerebbe nei suoi diritti.
Affinché la comunità possa procedere in avanti senza il permesso
dell'individuo si deve dimostrare che il bene comune viene intaccato
dall'esercizio del diritto individuale. Questo se i brevetti sul
software fossero la regola oggi.
Al contrario, essendo l'escusione dei brevetti sul software un'eccezione
alla normativa di diritto comune, esiste già una valutazione (piuttosto
risalente nel tempo) sui beni in contrapposizione con la prevalenza di
quello comune, ritenevo e ritengo utile anche "far di conto" per
sostenere l'idea basilare che i brevetti sarebbe d'ostacolo
all'innovazione.
Quindi se lo sprovveduto di turno pensasse che un brevetto software gli
sarebbe utile economicamente, bisognerebbe dimostrare che non lo sarebbe
comunque per *tutte* le PMI e non a lungo termine (se è effettivamente
vero) con cifre corrette e precise. Si sarebbe aggiunto un ulteriore
tassello contro i brevetti software.
Si potrebbe obiettare che una ricerca del genere sarebbe onerosa e
lunga, ma di brevetti sul software si sta ormai discutendo da un lustro,
quindi di tempo ce n'era...
> Non ti ho preso per un "pro-swpat", ma stavo solo cercando di evitare
> che ci si concentrasse sul pensare alle nude cifre di costi di
> registrazione e possibili ricavi. In alcuni casi queste cifre possono
> essere a favore del titolare del brevetto, anche se il titolare e` una
> pmi. Questo non vuol dire che ci sia una possibilita` per tutti, ma e`
> rischioso pensare in termini riduttivi del fenomeno.
Probabilmente, stiamo dicendo le stesse cose solo con parole diverse. E'
ovvio che ciò che è redditizzio per una persona, può non esserlo per
tutti. Una PMI (o anche una persona fisica) può guadagnare a dismisura
con un brevetto software, danneggiando però tutto il suo settore di
mercato, costringendo gli operatori a pagare royalties (altri soldi
tolti alla ricerca).
In definitiva, non è solamente una questione giuridica (la ricerca
sarebbe rallentata dal famoso recinto legale di cui sopra), ma anche
economica: mancherebbero le risorse, spese in royalties, per finanziarla
o sarebbero spese per reinventare la ruota, sempre che ciò fosse
possibile.
Io però non ho visto dati concreti sull'argomento e mi dispiace, perché
credo che potesse essere un buon punto a favore degli anti-swpat.
> Poi, naturalmente, ognuno e` libero di percorrere la strada che
> preferisce per informarsi :)
Naturalmente. :)
Saluti,
Gianluca
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