[Discussioni]Newsscan: Anche la Margherita sceglie l'Open source

[Leandro Noferini]

Stefano Maffulli scriveva:

In verità il suo era solo un forward di altro messaggio. In ogni caso
abbiamo letto questo:

> http://web.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=33987    
> Venerdì, 25 luglio 2003
>  
> Anche la Margherita sceglie l'Open source
> di Giulio Leben (g.leben a vita.it)
> 22/07/2003
> Anche la Margherita sceglie l'open source per un ambizioso piano di
> informatizzazione dello Stato in contrapposizione ai piani del
> Ministro Stanca
> Per la Margherita scegliere l'open source sembrerebbe non solo una
> questione di costi: l'uso di modelli basati sul codice sorgente aperto
> deve mettere in grado la Pubblica Amministrazione di essere
> responsabile autonomamente per assicurare una migliore qualità di
> servizi on line ai cittadini.
> 
> [... il resto online]
> 
> Maggiori informazioni: L'opportunità DIGITALE: velocità, sviluppo, equità...
> http://www.margheritaonline.it/dipartimenti/scheda.php?id_dipartimenti=2323&
> sezione=2

Boh, non ho letto l'articolo su vita.it ma, non avendo gran che da fare
stamattina mi sono letto (rapidamente, lo ammetto) il suddetto libro
bianco della Margherita e tutto questo "scegliere" l'os non ce l'ho
trovato, specialmente quando si parla di pubblica amministrazione.

Nel testo leggo (pagine 33 e 34):

"L'uso di modelli basati sull'accesso al codice sorgente non fa
necessariamente risparmiare la Pubblica Amministrazione, ma la mette di
fronte alla necessità di dar luogo a processi strategici riguardanti
l'ingegnerizzazione dei sistemi di produzione del software applicativo,
lo sviluppo autonomo basato su specifiche documentate e requirements
standardizzati, i modelli dati e funzioni coerenti con obiettivi di
servizio, la ridefinizione dei processi e dei servizi, ecc."

E va bene, però si continua con:

"Insomma l'open source non è una sinecura che fa sì che il cittadino
abbia necessariamente servizi migliori solo perché usa software libero;"

Già...

"e' importante che a prescindere dal modello di sviluppo del software la
pubblica amministrazione valuti sulla base del valore per se stessa e
per le aziende che con essa collaborano il modello di business piu'
adatto che per l'una conduca alla capacità di assumersi la
responsabilità e il governo del proprio asset informatico, per le altre
contribuisca ad identificare gli spazi di redditività che consentano una
crescita e uno sviluppo secondo un corretto mix di prodotti e servizi."

A me pare tutt'altro che una presa di posizione a favore di chicchessia,
diciamo che, come minimo si voglia salvare molto capra e cavoli.

Soprattutto si nota una mancanza, per altro comune anche con il
documento della commissione Meo: manca il benché minimo accenno alle
necessità dei principali "clienti" della pa, altresì chiamati cittadini.


Forse un pochetto più interessante è il capitolo 9 "Le culture
alternative" (sì vabbé, tranne il titolo) dove si legge, nelle "azioni"
(pagina 60):

"Supportare modelli di cooperazione aperti che facilitino e
incoraggino la condivisione della conoscenza e delle esperienze e
valutare supporti legislativi che possano rappresentare un'evoluzione
delle attuali normative sul copyright, garantendo al contempo un sano
sviluppo sviluppo economico; supportare dunque lo sviluppo delle
tecnologie open source e identificare supporti legislativi atti a
rivedere le attuali normative sul copyright (i.e. EUCD)"

Ora al di là delle frenate (garantire un "sano" sviluppo economico) e le
castronerie sulle "tecnologie open source" (si fa per chiacchierare)
direi che dobbiamo segnarci la cosa della revisione dell'EUCD.

Diciamo un testo molto "politico" scritto in politichese che vuole
mettere tutti d'accordo - evviva!

Ho finito il tempo a disposizione, vado a leggermi la nuova proposta di
direttiva europea.


-- 
Ciao
leandro
Lei è come tutti i dilettanti: le importa far qualcosa piuttosto che
qualcosa sia fatto.
(Goethe - Le affinità elettive) 
-------------- parte successiva --------------
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