[Discussioni]Articolo sul Copyright

Alex Malgaroli alex_malgaroli a yahoo.it
Mer 4 Giu 2003 22:28:05 CEST


Da "Il Giornale", lunedì 2 giugno 2003:
Nulla di nuovo sotto il sole, ma mi sembra, una volta tanto, abbastanza 
preciso.

ALX

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QUANDO LA MUSICA E' REATO di Alessandro M. Caprettini

Settantacinque indagati, tremila nel mirino. Si compiace la Procura di 
Milano delegando a Repubblica l'annuncio della grande campagna antifrode 
di questi giorni. Solo che al posto di tangentari e politici o 
funzionari corrotti, stavolta nel mirino finiscono - come ammette il 
quotidiano - professionisti, impiegati, studenti, casalinghe. Persino 
due carabinieri.
Ebbene quale la colpa? Scaricavano musica sui loro computer! Capito? 
Violavano le norme sul copyright e adesso, secondo quanto ammesso dalla 
Guardia di Finanza dopo l'avvio dell'indagine decisa da un Pm meneghino, 
tutti costoro rischiano non solo multe e sequestro dei computer, ma 
anche una denuncia per ricettazione, punibile con il carcere fino ad 8 anni!
Stupendo, no? Giovanni Brusca viene liberato perché nonostante atroci 
delitti, collaborava. Luigi Rossi, colpevole eli aver tratto da un sito 
peer io peer il file di «Non son degno di te» di Gianni Morandi che 
cercava da anni, dopo aver perso il suo 45 giri di vinile e dopo averlo 
cercato inutilmente nei negozi di musica, si cucca invece 8 anni a San 
Vittore, o all'Ucciardone. Non scontabili, visto che non si capisce bene 
come potrebbe collaborare con il Pm per ottenere uno sconto di pena.
Folle questa campagna. Perché scaricare canzoni da Internet è vietato e 
registrare musica da radio e tv con un comune registratorino non è 
proibito e perseguito allo stesso modo? E se uno va a casa di un amico 
che ha comprato un CD nuovo e se lo masterizza? Stessa cosa per i film. 
Mi posso auto-denunciare: intorno agli anni '80 ne ho registrati a 
decine da Rai e Mediaset quando era in atto la disfida tra le tv di 
Berlusconi e quelle di Agnes. Centinaia di splendide pellicole che anni 
più tardi ho fatto vedere a parenti ed amici che se li erano persi. Ho 
violato la legge? E allora perché permettere ancora la libera vendita 
dei videoregistratori?
Ma c'è di più. In realtà il copyright dovrebbe valere per molte cose, 
no? Perché allora in Italia si vendono dovunque maglie di squadre di 
calcio taroccate (pare siano il triplo di quelle col marchio) e nessuno 
muove un dito? E perché lo stesso copyright non vale per gli editori che 
quotidianamente vengono rapinati di articoli - dai quotidiani ai 
periodici - su rassegne stampa, Internet, stampati aziendali e chissà 
cosa altro? Forse i discografici sono più potenti di altri? Forse i 
giudici di Milano per tornare sulle prime pagine del giornale fondato da 
Scalfari hanno deciso di seguire la strada che l'inserto musicale di 
quel quotidiano batte da mesi?
Capisco provvedimenti contro chi, servendosi di Internet, venda 
illegalmente copie di prodotti nuovi. Ma se è ammesso il possesso di 
stupefacenti per uso personale, perché mai vietare agli italiani di 
scaricare un mp3, per sentirselo?
Un'ultima annotazione, per nulla marginale. Sullo stesso inserto 
musicale che predica lo stop al trasferimento di musica via Internet, è 
apparsa recenteniente una lettera che lamentava come un nuovo Cd, - 
costo in Italia 20,60 euro - in pieno centro di Boston, Usa, venisse 
venduto a meno della metà. Forse qualche giudice farebbe bene ad 
indagare anche su questi dati. Non sarà ricettazione, ma assomiglia ad 
una rapina.





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