[Discussioni]Re: EPO Symposium, Torino, 30 maggio 2003
Carlo Strozzi
carlos a scriptaworks.com
Ven 6 Giu 2003 10:53:04 CEST
On Fri, Jun 06, 2003 at 10:01:39AM +0200, Simo Sorce wrote:
>
> Purtroppo siamo in un periodo storico in cui contrastare è passato di
> moda, e si pensa invece ad uniformarsi, piegarsi, assoggettarsi e poi
> cercare scappatoie, e uscite secondarie.
>
> Detto ciò, è inutile farsi il sangue marcio per queste conferenze, ciò
> che serve è fare vera informazione (o anche contro-informazione, ma
> questo termine non piace più) presso le nostre PMI e spiegare loro
> quanto i brevetti software e in genere qualsiasi legislazione troppo
> stringente e troppo protettiva sia un danno e non un vantaggio per le
> imprese o per meglio dire, un grosso danno per la maggior parte e un
> grosso vantaggio per pochissimi monopolisti (e alcuni uffici legali
> specializzati).
Le aziende, e tanto più quelle piccole e medie, vivono soprattutto di
una buona dose di liberismo(*). Legislazioni come quelle approvate di
recente, in particolare DMCA ed EUCD, e quella che dovesse rendere
esplicitamente possibili i brevetti sul software e sulle idee astratte,
vanno nella direzione diametralmente opposta. Non a caso, le lobbies
che premono per la loro approvazione, fanno capo a grandi soggetti, ad
uffici brevetti e ad uffici legali specializzati. Ovvero fanno capo
a coloro che, o sono già in una posizione dominante, oppure non sono
certamente noti per il loro spirito liberale ed innovativo, ma semmai
per la difesa conservativa (e non di rado "oscurantista") dello "status
quo". E, secono me, non a caso questi comportamenti "di riflusso" vedono
una recrudescenza nei momenti in cui l'economia tende a ristagnare
o a declinare, momenti in cui le possibilità di ulteriore crescita
si riducono fortemente, e che sono favorevoli ad un consolidamento
di posizioni dominanti pregresse (non certo ad un'avanzata di nuove
realtà).
Che l'economia ristagni, *anche* negli USA, è sotto gli occhi di tutti.
E in Europa, nonostante ieri il costo del denaro sia stato portato
al livello più basso dal dopoguerra, oggi l'Euro è salito di nuovo.
L'economia è ferma.
Un tempo l'economia americana si distigueva per il suo elevato grado di
liberismo e, pur se con marcate contraddizioni, progrediva e trainava il
resto del mondo occidentale. Da qualche tempo questo avviene sempre meno,
e misure "illiberali" come il DMCA pare proprio che non aiutino, anzi.
Quindi concordo con Simo che il problema è fare più informazione
presso le PMI nostrane, perchè quella che ricevono, apparentemente
"infiocchettata" ed infarcita di "amore per lo sviluppo e per i loro
interessi", è fortemente tendenziosa. Associazioni per la diffusione
della cultura informatica, come AsSoLi, ILS, FSFE, dovrebbero certamente
organizzarsi per compensare un pò questo squilibrio informativo, ma come
possiamo fare ?
Infine, un tempo le lobbies di pressione dovevano "agire" a livello
dei singoli Paesi, mentre ora la U.E. rappresenta un target molto
meglio identificabile e perseguibile, e quindi rende la pressione
più efficacie; l'EUCD ne costituisce un prodotto evidente, e la
bevettabilità delle idee astratte potrebbe essere (e quasi certamente
sarà) il secondo. Ma tutto ciò non aiuterà l'economia, e tanto meno la
PMI, e quindi meno che mai l'Italia, che di PMI è piena.
Scusate la lungaggine.
Ciao,
Carlo
(*) Non vorrei suscitare un dibattito politico in merito al fatto se
un eccessivo liberismo sia complessivamente auspicabile o no. La mia è
soltanto una considerazione "tecnica", volta a sottolineare come ciò
che viene "spacciato" come interesse della PMI sia in realtà l'esatto
contrario. Per liberismo intendo "poche regole", preferibilmente chiare,
e libertà di competizione, dopodichè: "che vinca il migliore".
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