[Discussioni]Articolo sul Copyright

Carlo Strozzi carlos a scriptaworks.com
Ven 6 Giu 2003 20:06:05 CEST


Non so se era tua intenzione mandare il messaggio su questa lista,
ma qui è finito, e quindi mi permetto di fare alcuni commenti.

On Fri, Jun 06, 2003 at 01:50:17PM +0200, Stefano Merico wrote:
> Una delle abitudini Italiane più comuni risiede nella capacità, di
> cui siamo gran depositari, di parlare e di sparlare senza avere la
> minima idea di ció che stiamo dicendo. A volte questioni della vita

Ok, vediamo se tu riesci a distinguerti in questo. Ma andiamo avanti.

> Faccimamo degli esempi:
> 1. Tu ed i tuoi amici formate un gruppo musicale, dopo 15 anni di prove,
(...)
> 2. Sei un appassionato di musica, ti piacerebbe vivere con la musica
(...)
> 3. Sei un appassionato di fotografia, è tuo hobby, investi molto
(...)
> Questi sono soltanto 3 esempi di ciò a cui può portare la violazione
> dei diritti d'autore altrui. il concetto è che l'autore è titolare
(...)

Mancano alcuni esempi:

1. Sei un programmatore, crei e distribuisci software libero, che
vorresti masterizzare su un CD.

2. Sei un comune padre di famiglia, che vorrebbe registrare la prima
comunione del figlio su una video-cassetta.

> ultimo appunto: tu non hai mai violato la legge registrandoti
> film o canzoni dalla radio, semplicemente quando hai comprato il
> videoregistratore, radio, cassettavideo o audio hai pagato un
> percentuale alla SIAE senza saperlo. si chiama diritto di copia
> privata, cosíchè gli autori vengono remunerati in percentuale alle

E ovviamente riguarda anche cresime e prime comunioni, immagino, oppure
la "copia privata" di un software che uno realizza per sè stesso.

Io di amici come quelli che tu citi nell'esempio (1) ne ho un pò,
ma non mi risulta che abbiano mai percepito neanche un centesimo dalla
SIAE, ma che al contrario siano loro a dover pagare diritti d'autore,
anche solo per poter rappresentare in pubblico le *proprie* canzoni
(credevo che bastasse pagare l'IRPEF, e invece ...).

> vendite di mezzi di registrazioni. il problema è che al giorno d'oggi
> sui cd non si pagano tali diritti, ecco perchè una cassetta costa + di
> un cd.

No, il problema è che c'è una gabella del tutto ingiustificata da
pagare, che si chiama SIAE, che pompa quattrini dalle tasche di molti
verso quelle di pochi. Non occorre disturbare il diritto d'autore per
giustificarne l'esistenza, perchè proprio non ha giustificazioni, o
non dovrebbe averne in un paese in cui le leggi vengano fatte sulla
base di un consenso diffuso (e non sulla base delle pressioni di pochi,
che si destreggiano con disinvoltura fra maggioranza ed opposizione,
inossidabili al succedersi dei governi, di qualsiasi colore essi siano).

Un principio elementare di democrazia vorrebbe che fosse appunto
l'autore a poter decidere liberamente come rendere fruibile la propria
opera, e a quali condizioni economiche, ma così purtroppo non è.

* Vuoi registrare la comunione del bimbo ? Allora mi paghi!

* Vuoi registrare programmi che tu scrivi ? Allora mi paghi!

* Sei il famoso artista (o aspirante tale) che si è fatto il mazzo
per i famosi 15 anni e che finalmente riesce ad avere un minimo, ma
proprio un *minimo* di successo, fosse anche solo presso l'oratorio
della parrocchia ? Da me non vedrai un euro, ma intanto mi paghi!

E via discorrendo ...

E poi, cosa ben più grave:

* Io, editore, decido che quello che compri non è tuo (l' "esproprio
proletario" che qualcuno aveva teorizzato, loro sono riusciti a
realizzarlo). Tu hai comprato una copia di un CD, ma non ci puoi fare
quello che vuoi, (e si badi bene che per "farci quello che vuoi" non
intendo il duplicarlo e ridistribuirlo a piacere), perchè decido
*io* dove/se/quando puoi ascoltarlo. Ad esempio, io decido che puoi
ascoltarlo solo in casa, o solo in auto, ma non nel PC, e men che meno
puoi portarti un DVD in aereo per poi guardartelo sul tuo laptop in una
region differente.

Per caso hai l'insana idea di "spiombare" le protezioni che io metto
(sulla roba tua) per fruire liberamente (e legittimamente) di quanto hai
acquistato ? Allora, se mi va, ai sensi del DMCA/EUCD ti posso accusare
di aver aggirato le misure di protezione che io avevo applicato (sempre sulla
roba tua), e tu vai dentro. E vai dentro perchè hai usato un piede di porco
(DeCSS) per rientrare in casa *tua* dopo che io ti avevo chiuso fuori!

Potremmo continuare, ma mi fermo qui perchè tutte le volte che parlo
di queste cose mi viene un pò di nausea.

Certo, chi copia abusivamente musica e video per ri-masterizzarli
e ridistribuirli, per far quattrini alle spalle dei legittimi autori,
commette un reato. E come tutti i furti è giusto che venga contrastato
e punito. Ma se invece di limitarsi a difendere i propri interessi
legittimi, il titolare del copyright ne approfitta per promuovere misure
vessatorie ed indiscriminate ai danni di tutti gli altri, allora ogni
giustificazione viene meno.

> Spero adesso possa capire più profndamente le ragioni per cui
> costituisce un realto l'¡appropriarsi, senza il permesso dell'autore,
> di una sua creazione, è un furto a tutti gli effetti anche se invece
> di ua pistola si utilizza un semplicissimo CLICK!

Certo che lo è, così come lo è il già citato "esproprio", secondo cui
tu non sei padrone della roba tua. Sia che per "roba tua" intendiamo
*quell'unica copia* di CD/libro/DVD che hai acquistato, il filmino
del figlio, il karaoke con gli amici, o un CD contenente sw libero,
il più delle volte scritto all'estero, per il quale è obbligatorio
apporre il bollino SIAE anche se i *legittimi* autori avevano deciso
che quel sw lo volevano distribuire liberamente e gratis, e che della
SIAE non conoscono neppure l'esistenza e che non vedranno un centesimo.
Anche questo è fare soldi *illeciti* con la roba *altrui*, non solo la
duplicazione abusiva che già più sopra ho condannato.

Solo un'ultima cosa: non dare per scontato che tutti usino OutLook per
leggere la posta (specialmente su @softwarelibero.it), e vai a capo ogni
tanto. Perchè è un pò faticoso leggere-frasi-di-cinquecento-parole-senza-un-solo-carriage-return-che-si-estendono-per-una-cinquantina-di-righe.

ciao,
Carlo

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