[Discussioni]Cara commissione Meo...

Antonino Iacono aiacono a tiscalinet.it
Gio 26 Giu 2003 21:29:03 CEST


On Thu, 26 Jun 2003 17:11:39 +0200
"Alfonso Fuggetta" <Alfonso.Fuggetta a polimi.it> wrote:

> La PA non compra al supermercato. Deve fare un capitolato e una gara. Se nel capitolato scrivo che voglio una soluzione custom (per esempio per l'anagrafe tributaria), indico che compro servizi di sviluppo e la soluzione corrispondente (il sorgente). Lo scrivo prima ancora di sapere chi partecipa. E, come continuo a ripetere, in questi casi l'AIPA si assicura che la proprietà del codice sia della PA appaltante, come è straovvio che sia.

e dopo essersene assicurata cosa fa?
Ho notato che lei cita spesso l'anagrafe tributaria, bene, visto
che io ne faccio parte, pur in periferia, e, si sa, le decisioni
in questi casi si prendono a RM, mi permetta di rivolgerle qualche
domanda.
Il software custom realizzato (o fatto realizzare) da Sogei per
conto del Ministero dell'Economia e/o delle Agenzie Fiscali,
dovrebbe essere di proprieta' della PA appaltante che puo',
come ha scritto lei, farne quello che vuole.
Per quanto ne so' il codice finisce nei cassetti e nei nastri
e nessuno, o pochi sono autorizzati e/o capaci a mettevi mano.
Eppure basterebbe pubblicarlo sulla intranet.
Su 20.000 dipendenti che vi si connettono qualche centinaio sono
sicuramente in grado di studiare quel codice e trovarvi errori
o solamente procedure che potrebbero essere migliorate.
Ha idea di quanti "errori del Fisco" e "cartelle pazze" si
eviterebbero?

Ogni anno, in questo periodo, viene realizzato il programma
per la compilazione e la trasmissione del modello Unico.
E' sicuramente un grande passo avanti e un vanto dell'Italia
in Europa, ma, anche qui con poco si potrebbe fare molto di 
piu'.
Il programma realizzato in Java, *stranamente* funziona solo
per Windows e Macintosh.
E, anche in questo caso, la pubblicazione del codice seppur
limitata ai dipendenti del Ministero e dell'Agenzia delle
Entrate, nel sito intranet porterebbe alla realizzazione di 
un sorgente piu' pulito, senza le chiamate alle librerie 
proprietarie del S.O. e quindi realmente portabile su altri
sistemi operativi.
E se si pubblicassero i sorgenti su internet?

Sono convinto che nel giro di una settimana ne verrebbe fuori
una versione per GNU/Linux.
E non credo di dire eresie affermando che nella altre
Amministrazioni la situazione e' simile se non peggiore.
Forse servirebbe un po' di formazione/informazione ai
dirigenti pubblici su questi temi?

Oppure si e' ancora convinti che la sicurezza si ottiene
blindando i sorgenti? Convinzione ancora molto in auge
negli uffici ministeriali.
Ho notato pure che spesso lei parla dell'uso del CICS nelle
amministrazioni pubbliche.
E' vero che fino a 5/6 anni fa il 99% del software girava
su questa infrastruttura, ma negl'ultimi tempi questa
percentuale e' andata via via scendendo.
Oggi non e' raro vedere, anche nella Pubblica Amministrazione
prodotti software che fanno uso del Web come interfaccia
grafica, molte procedure, che prima richiedevano SNA (con
tutto cio' che ne consegue) adesso vanno tranquillamente
sotto TCP/IP.
Il software custom per antonomasia quello scritto in Cobol, 
sta scomparendo, sostituito spesso da prodotti piu' leggeri 
piu' riusabili, piu' facilmente e liberamente compilabili, 
in poche parole piu' alla portata di tante persone.
Se prima un programmatore non poteva certo avere a casa
un S390 e smanettarvi sopra, oggi si mette il sorgente c,
java, perl, php in un pen drive e fuori dall'ufficio lo
integra e modifica come vuole.
Per questo credo non si debba fare troppo affidamento ai
quei dati e quelle percentuali, perche' rispecchiano un
modo di usare l'informatica molto diverso da quello attuale.

Grazie


-- 
antonino
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