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[Roberto Micarelli]

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> Secondo me siamo assolutamente in tema ad affrontarlo tanto piu` che
> sempre di piu` si porra` nella sua interazione con il software libero ed
> in particolare per tutti quei casi in cui il software libero senza
> contenuti liberi e` di scarsa utilita'. Penso a software come i GIS, che
> senza dati liberi non servono sostanzialmente a nulla, ma sono sicuro
> che altri troveranno altri esempi.
> 

Sì! Hai colto un aspetto fondamentale: i dati. E' vero: senza dati un sacco di applicazioni sono scatole vuote. Nel mondo del GIS è il problema fondamentale... Ho provato per un po' di tempo a contattare aziende che producono dati vettoriali con l'intenzione di scrivere dei plugin specifici per GRASS o Mapserver. Non m'hanno mai voluto dare specifiche. Il problema fa il paio con quello degli standard vs. formati proprietari. Secondo me la cosa più utile al mercato del software (libero o proprietario) sono le comunità di standardizzazione da un lato e la cultura della conformità agli standard dall'altro. Tutto ruota su questi punti. Sono convinto che il mondo produttivo sprechi un sacco di risorse inutilmente a causa della mancanza di questa cultura. Risorse preziose. Quando questa cultura c'è stata e il processo ha funzionato abbiamo visto nascere "meraviglie" come Internet.
Ditemi se sbaglio ma ho l'impressione che questo sia il più importante insegnamento di Internet, troppo spesso disconosciuto e dimenticato.
In assenza di certi requisiti di base il mercato del valore aggiunto è mortificato e l'economia di settore non parte o va molto a rilento.
Scusate l'ignoranza, per varie ragioni partecipo poco alle varie attività: esistono già iniziative su queste tematiche?

Roberto

PS: l'eccezione per interoperabilità è l'emendamento più importante che è passatto sulla direttiva McCarthy.