[Discussioni]Da Marco Cappato, a nome dei Deputati europei radicali della Lista Emma Bonino [fwd]
Carlo Strozzi
carlos a linux.it
Mar 7 Ott 2003 22:24:05 CEST
----- Forwarded message from Marco Cappato <Mcappato a europarl.eu.int> -----
Date: Tue, 07 Oct 2003 19:22:17 +0200
From: "Marco Cappato" <Mcappato a europarl.eu.int>
Subject: Da Marco Cappato, a nome dei Deputati europei radicali della
Lista Emma Bonino
Ai firmatari dell'appello contro la brevettabilità del software
Ai mittenti di messaggi contro la Direttiva in materia
Da Marco Cappato, a nome dei Deputati europei radicali della Lista Emma Bonino
Bruxelles, 7 ottobre 2003
Cari amici,
torno a scrivervi per fornirvi qualche ulteriore informazione sulla Direttiva europea in materia di brevettabilità delle invenzioni realizzate attraverso computer. Ai seguenti links potete trovare il nuovo testo, così come approvato dal PE nonché i voti nominali espressi durante la votazione del 24 settembre(http://www.radicalparty.org/patents_eu/rapporto_mccarthy.doc,http://www.radicalparty.org/patents_eu/mccarthy.htm).
Anche grazie alla mobilitazione messa in atto molti eurodeputati hanno preso la parola in aula per esprimere le proprie riserve. Di seguito potete trovare il testo dell'intervento che ho tenuto nel corso della seduta del 23 settembre. Al seguente link é possibile consultare l'intero dibattito tenutosi a Strasburgo (http://www.europarl.eu.int/omk/omnsapir.so/cre?FILE=20030923r&LANGUE=IT&LEVEL=TOC2&CHAP=2&LEG=L5)
Il voto era solo il primo passo previsto dalla procedura legislativa europea. Il testo, come approvato dal Parlamento europeo, é stato inviato al Consiglio, che lo discuterà nel corso della sua riunione del 10 ed 11 novembre a Bruxelles. In quella sede il Consiglio potrà accettare o respingere gli emendamenti del PE. Per questo motivo é necessario che la mobilitazione si rilanci ed intensifichi nei confronti dei Governi, in particolare di quello italiano che detiene la Presidenza dell'Unione.
Noi radicali continueremo, naturalmente, a seguire le prossime fasi legislative del rapporto McCarthy ed a mettere a disposizione dei cittadini l'appello (sul sito http://www.radicalparty.org/swpat ) che vi invitiamo a diffondere e far firmare.
Grazie ancora per l'attenzione,
Un saluto,
Marco Cappato
P.S. Nel caso in cui il destinatario di questo messaggio desiderasse non ricevere altre comunicazioni, o avesse altri destinatari da segnalarmi, vi prego di comunicarmelo.
Ufficio di Marco Cappato al PE
tel: +32 2 2845496
fax: +32 2 2849496
mcappato a europarl.eu.int
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Resoconto integrale delle sedute
SEDUTA DI MARTEDI' 23 SETTEMBRE 2003
Brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici
Cappato (NI). - Signor Presidente, ringrazio la relatrice e la Commissione per il lavoro svolto e la difficoltà del medesimo. I deputati radicali della lista Bonino voteranno a favore degli emendamenti volti a restringere il margine di brevettabilità del software e voteranno contro la proposta complessiva nel caso in cui il cuore di questi emendamenti non dovesse essere accolto. Perché? Forse perché siamo contro la necessità di un'armonizzazione europea? No di certo. Siamo d'accordo con il Commissario e con la relatrice nel prendere atto di una situazione per cui l'Ufficio europeo dei brevetti ha, di fatto, accolto migliaia di brevetti sul software.
Di fronte ad una violazione così patente dello spirito e della lettera della Convenzione europea sui brevetti, quello che era necessario, quello che sarebbe necessario, quello che è necessario, è chiarire e confermare la non brevettabilità del software. La distinzione tra la brevettabilità del software in quanto tale e la brevettabilità del software in quanto parte di un'invenzione tecnologica è una distinzione sottile, con la quale rischiamo di produrre un pasticcio, quando invece la soluzione - a mio parere - c'è ed è molto chiara: se un software è parte integrante di un'invenzione, è quell'invenzione ad essere brevettabile e brevettata, non il software. Ma è già possibile fare ciò attraverso le leggi che riguardano le invenzioni tecnologiche che si definiscono tali.
Il software è escluso dalla brevettabilità per un motivo ben preciso: per lo stesso motivo per il quale sono escluse le formule matematiche, per lo stesso motivo per il quale sono esclusi i teoremi, per lo stesso motivo per il quale sono escluse le formule musicali o le sinfonie, che appartengono al campo delle idee, dell'organizzazione delle idee, della trasformazione delle idee. Noi sappiamo che una stessa funzionalità a cui un software può assolvere può essere tradotta in infiniti tipi di codici diversi, da un'infinità di programmatori diversi, con diversi linguaggi di programmazione. E' questo che rende pericoloso il brevetto applicato al software, tanto più se poi il brevetto dura vent'anni, cioè un'era geologica per quanto riguarda lo sviluppo del software. I programmatori indipendenti e i programmatori in generale sarebbero autorizzati adesso ad utilizzare funzionalità brevettate nel 1983, quando cioè si era alla preistoria del software e del computer. Questo è il pericolo.
Credo che non sarebbe stato necessario per noi avventurarci in formule complesse sulla distinzione tra la brevettazione del software in quanto tale e del software come parte di invenzioni tecnologiche. Bastava continuare a lasciare brevettabili le invenzioni tecnologiche e far rispettare la regola che esclude la brevettabilità del software, che comunque consente la protezione attraverso il diritto d'autore.
Ecco quindi il sostegno agli emendamenti, in particolare quelli sull'interoperabilità e quelli sulle forze della natura come parte necessaria per considerare un software un'invenzione. Credo anche che non si possa procedere ad approvare la proposta in questa sede perché altrimenti gli Stati faranno poi per conto loro. Noi qui cerchiamo di fare il meglio possibile. Credo anche che il coinvolgimento di centinaia di migliaia di persone che, a titolo individuale, sono intervenute su questo tema sia da considerare un contributo democratico e non un fastidio.
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