[Discussioni]ultimo msg sulla McCarthy
Carlo Strozzi
carlos a linux.it
Mer 24 Set 2003 15:30:00 CEST
L'ho appena mandato a tutti i MEP italiani. Per quello che potrà servire.
ciao,
Carlo
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From: Carlo Strozzi <carlo a strozzi.it>
To: euro-parlamentari: ;
Subject: Rapporto McCarthy sulla brevettabilita'
Reply-To:
Onorevole Deputato,
mi permetto di disturbarla per un'ultima volta, prima del voto che
fra pochi minuti deciderà in merito all'accoglimento della direttiva
in oggetto. Le brevi osservazioni che seguono sono frutto dell'aver
ascoltato via Internet, con estremo interesse, la registrazione
differita integrale della discussione svoltasi in aula il giorno 23
Settembre.
Il problema è molto semplice, e viene posto dalla Commissione in modo
apparentemente complicato solo perchè la gran parte dei parlamentari
conosce assai poco la materia (non potendo un parlamentare essere
esperto di tutto, e tanto meno di un argomento *apparentemente* così
"sfuggente" per i più). Su questa difficoltà di "focalizzazione del
problema" gioca la Commissione per cercare di far passare la direttiva e
rigettare gli emendamenti più importanti.
La situazione in europa è confusa, e una direttiva è necessaria.
Ma lo scopo di una direttiva deve essere quello di fare chiarezza,
non di aumentare l'incertezza e la confusione. La Commissione
sostiene che vi sia comunque la necessità di "cambiare le cose".
Sono d'accordo, ma vi sono due modi per cambiarle: in meglio, oppure
in peggio.
Una invenzione attuata per mezzo di computer *deve certamente* poter
essere brevettabile (e lo è già). Ma così come non si possono brevettare
il colore con cui è dipinta l'invenzione, o il rumore che fa mentre
funziona, così non deve essere brevettabile il software che ci sta dentro.
Punto! E basta con le frasi del tipo "il software in quanto tale",
che sono totalmente prive di significato reale. Che senso ha dire "la
musica in quanto tale", o "la pittura in quanto tale" ? Sia la musica,
che la pittura, che il software, per essere "percepiti" non basta che
rimangano concetti astratti, ma devono essere "infilati" in un mezzo
tecnico che li renda percepibili e fruibili (un violino, un pezzo di
tela incorniciata, un computer, un telefonino o una macchina utensile).
Frasi come come "il software in quanto tale", "effetto tecnico" e simili, sono
tentativi di confondere le idee e di indorare la pillola ai parlamentari
che saranno chiamati a votare la direttiva.
La triste realtà è che senza emendamenti *di sostanza*, quali ad
esempio il 6bis sull'interoperabilità (che guarda caso la Commissione
ritiene inaccoglibile), di fatto si spalancherebbero le porte proprio
alla brevettabilità del software "in quanto tale", e verrebbero
immediatamente stabiliti come validi gli innumerevoli brevetti-farsa
depositati *per il puro software* nel corso degli ultimi 20 anni presso
gli uffici brevetti USA, europeo e giapponese.
Perchè non basta pronuciare frasi retoriche quali "il brevetto deve essere
non ovvio", "si devono aiutare i poveri inventori" e via discorrendo,
perchè di "buone intenzioni", si sa, è lastricato l'inferno.
Con l'augurio che Lei ed il Suo gruppo parlamentare possiate operare
la scelta migliore possibile, mi permetto di ricordarle le "indicazioni
di voto" che milioni di cittadini e di PMI hanno contribuito a
stilare: http://swpat.ffii.org/papers/eubsa-swpat0202/plen0309/index.it.html
La saluto con ossequio,
Carlo Strozzi
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