[Discussioni] [BOZZA] Appello alle/ai candidati alle europee
Marco Trotta
mrta a bfsf.it
Lun 19 Apr 2004 12:36:41 CEST
[All'ultima riunione del tavolo della società civile verso il WSIS di
Tunisi, a Terra Futura a Firenze, si è deciso di stendere un appello ai
tutti le/i candidat* alle europee sui temi della proprietà intellettuale.
Mi affido alla solita intelligenza collettiva per i miglioramenti che
potrebbero essere tanti. Non solo nei punti sui quali impegnare le/i
candidat*, ma anche nell'analisi (per esempio manca tutto l'aspetto della
biopirateria e del lavoro cognitivo precario, Anna Carola?). Fatemi avere i
vostri commenti.. MT]
La recente approvazione di una nuova direttiva sulla proprietà
intellettuale, IP Enforcemente [1], dopo la già criticata EUCD [2], la
direttiva che introduce il prestito a pagamento per le biblioteche
pubbliche [3], il rischio ancora attuale di introdurre i brevetti software
[4] dopo una prima forte mobilitazione che l'aveva sventato [5], ecc. sono
stati fino ad oggi le tappe più evidenti e controverse della costruzione di
un e-Europe, un'Europa come mercato unico basato unicamente sulle regole
del commercio e del profitto sui saperi e sulla proprietà intellettuale.
Quotidianamente, però, le pratiche e le progettualità di chi usa licenze
libere, scambia e produce saperi, coopera e fa impresa, tra le comunità di
mediattivisti e di sviluppatori software, negli enti di ricerca e nelle
università, nel tessuto produttivo e nella società civile, dimostrano che
esiste un'altra Europa, capace e responsabile, che vuole dare il suo
contributo ad uno sviluppo sociale e sostenibile della società
dell'informazione. Uno sviluppo che, però rischia di essere messo in
discussione da un approccio puramente economicista e incentrato unicamente
sui principi del "libero" mercato. Nella situazione attuale, tutto questo,
significa concentrazione proprietaria in poche mani di major e multinazione
che, dall'altra parte dell'Atlantico, stanno già ponendo un problema di
crisi per quanto riguarda crescita e innovazione e qui da noi ha già
spostato più in là gli obiettivi fissati al consiglio europeo di Lisbona
2000. Ma soprattutto, legislazioni speciali contro il terrorismo e sulla
sicurezza, e in Italia, esempi come il DL Urbani[6] o il "Data Retention"
[7], indicano che oggi più che mai si stanno mettendo in discussioni
principi e diritti alla privacy, alla libertà d'espressione e di pensiero,
al libero accesso alle conoscenze nati con l'utilizzo di massa delle nuove
tecnologie e con l'avvento della società dei saperi, proprio mentre
servirebbe una loro formalizzazione e un loro riconoscimento pieno
all'interno di un moderno stato di diritto comunitario sulla scia di quanto
già esposto dalla società civile al WSIS di Ginevra e al Summit di Lione
degli amministratori locali.
Per questo facciamo appello alle/ai prossimi candidati alle europee perché
si impegnino a:
- mantenere il software libero da brevetti e altri dispositivi legislativi
che ne limitino la loro diffusione come beni comuni
- sostenere i processi legislativi e i tavoli di confronto dove vengono
realmente chiamati tutti i soggetti portatori di interessi sui temi
più importanti della società dell'informazione
- ad avviare un dibattito e un confronto all'interno della società per
formalizzare all'interno di una carta di principi, una serie di diritti
che già oggi vengono praticati da un numero sempre più crescente di
persone
[1] http://www.softwarelibero.org/news/20030903-01.shtml
[2] http://www.softwarelibero.org/progetti/eucd/
[3] http://www.biblioteca.colognomonzese.mi.it/prestitogratuito/
[4] http://www.softwarelibero.org/news/20030826-01.shtml
[5] http://webshop.ffii.org
[6]
http://www.ilsecolodellarete.it/html/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=12&mode=thread&order=0&thold=0
[7] http://www.ilsecolodellarete.it/ISDRWeb/doc/Dossier_ISDR_DL_Privacy.pdf
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"COMMA 22: Chiunque è pazzo può essere esentato dalle missioni
di guerra, però chi chiede di essere esentato dalle missioni
di guerra non è pazzo." (Bonvi)
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