[Discussioni] Mosaico, GecoProject e i gestionali
Michele Sciabarra'
msciab a eprometeus.com
Gio 22 Apr 2004 15:33:17 CEST
Disclaimer: quanto segue sono MIE IMPRESSIONI, MIE IPOTESI e MIE
ILLAZIONI. Nessuna pretesa di verità assoluta.
>Non posso che confermare quanto dici, anch'io è dal 99 che cerco la stessa
>cosa.
>Ma di Mosaico cosa ne pensi?
>
Mmmm.
Linguaggio di programmazione: Delphi 4 (NON portabile a Kylix/ Linux,
progetto peraltro semi-abbandonato da Borland).
Piattaforma: WIndows (e basta) Database: BDE con tabelle Paradox... (mi
pare) Un bel po' di librerie proprietarie a contorno per la build (avete
letto la lista di ciò che serve per ricostruirlo?). Quanto mi costa SOLO
POTERCI SVILUPPARE?
Senza contare che non c'è traccia di un CVS o un bug tracking system.
Non mi sembra che agli autori interessasse molto il feedback degli altri
sviluppatori Diciamola tutta: A ME SEMBRA prodotto nato proprietario,
vecchio, con presumibili scarsi risultati di vendita che hanno
riciclato come open source. Vediamo con che risultati,
Assetto societario: Computer Inside pare dissolta (fallita? hanno
litigato?) Rinato con la Whag srl, con un sito MOLTO MENO CURATO del
precedente (il che mi dà da pensare... 4 gatti? Due? Uno e mezzo?) La
versione 7 SI PAGA PER SCARICARLA (però no, suvvia, dai, tranquillo, è
ancora open source). Già già già. Supporto tecnico con il tassametro:
paghi al minuto (e tanto) però tranquillo al massimo 7 minuti, 20 €. In
7 minuti gli racconto appena appena come mi chiamo. Sanno tanto di
disperazione per racimolare qualche euro, diciamocela tutta.
Qualità del codice. Provo a installarla, su due macchine (win 98) A ME
non riesce. Sarò sfigato. Alla fine riesco (non chiedetemi come) Gioco
un po' con programma. La prima volta che ci ho provato si è aperta una
finestra MODALE ed è andata in loop, e ho dovuto killare l'applicazione
(ops terminarla con il task manager - scusate era in vmware di solito
uso linux). Le GUI mi sembrano tutte uguali, ergo fatte con poco sforzo
con il rad di Delphi. Tecnicamente hanno disegnato un database
(probabilmente già noto) e gli hanno messo sopra le gui con il rad. Il
report writer è una libreria esterna. Quanto lavoro? Non oso dirlo ma
non mi pare moltissimo. Sembra una applicazine fatta ad hoc senza
pretese per un caso specifico (ed è specifico: gestisce i negozi, mi pare).
E' abbastanza chiaro che non mi ha entusiasmato?
Però secondo me questo è il massimo che si riesce a fare con uno sforzo
COMMERCIALE di una azienda che tenta di venderci sopra i servizi. Il
risultato mi ha convinto abbastanza che non funzionerà mai un approccio
come questo.
-----
Perché oggi , se vuoi il servizio, compri il programma. La verità pura e
semplice è questa. I gestionali hanno un margine risicatissimo (sono
troppi e tutti uguali) e l'utente non è in grado di distiguere, per cui
vai da "un amico", o prendi "quello che ti hanno consigliato, o spesso,
quello che usa il concorrente".
Se vai dal computer shop o dalla "software house" o presunta tale,
chiedi di comprare il pacchetto. Però l'utente non lo vuole il
pacchetto. Se lo volesse, SE LO COPIEREBBE PIRATA. Quello che vuole è
il negoziante glielo vada a installare (così non rompe il computer o non
perde tempo o non ammette di non essere capace), e a cui telefonare
quando gli appare la scritta "windows non è stato spento correttamente".
Se il negoziante gli parla di supporto, pensa "cavolo questi mi vogliono
dare una cosa che non funziona e farsi pagare per aggiustarmela".
Quindi il negoziante gli dice "questa è la licenza, ANNUALE, e c'è la
garanzia". Ergo quando vendono un pacchetto, i negozianti vendono
- un 30% che danno a quelli che gli hanno fatto il programma, e danno
SUPPORTO A LORO
- un 70% che serve a coprire le spese di SUPPORTO al cliente.
In pratica, tutto il mercato dei gestionali è basato sul supporto e
sull'assistenza, ma siccome nessuno lo vuole pagare (soprattutto il
cliente che quando copra il pacchetto pensa che è come la macchina, o
l'aspirapolvere), viene venduto il supporto sotto forma di garanzia. E
quelli che non vogliono pagare la licenza annuale, vengono forzati ad
aggiornarsi, perché "la nuova versione non ha questo problema",
qualunque esso sia.
La verità è che il mercato italiano è fatto di assistenza e supporto
(per questo ci sono tanti pacchetti) ma è anche vero che questo servizio
viene pagato come LICENZE E PACCHETTI. Perché una delle più importanti
norme di marketing è "la gente compra i pacchetti". Le scatole. O i
"pacchi", come più spesso succede con i gestionali ;-)
---
Però una azienda che dia il pacchetto gestionale gratis si ritroverà nei
guai. Perché il cliente capirà solamente che il software è gratis, e
vorrà il supporto, che non vorrà pagare. Perché non è abituato a farlo.
E non è una cosa che si cambia perché tutta l'economia di mercato
funziona così. Anche le assicurazioni o i conti in banca, servizi allo
stato puro, vengono pacchettizzati. Tu compri qualcosa e dai una cifra,
il pacchetto è ciò che ottieni per una cifra, e non se ne esce.
Allora come fare a uscire dal circolo? Io penso così.
Un progetto OpenSource crea un prodotto gestionale. Uno sforzo reale,
comunitario, che produce un SEMILAVORATO che fa il 90%, 95%. Il prodotto
può essere GPL o BSD o quello che vi pare.
Rimane il fatto che deve dare la libertà di prendere il prodotto,
completarlo e infiocchettarlo per l'utente finale e rivenderlo, COME
PACCHETTO, CON I SERVIZI. Deve esserci l'obbligo di dire "derivato da
opengest" o quello che è, per rendere più noto il progetto ma senza
altre limitazioni (oltre a dare il sorgente e dover ridistribuire i
derivati ovviamente).
Ci saranno sicuramente chi ne approfitterà, certo. Inevitabile. Ma io
credo che I MIGLIORI a poter dare servizi, saranno quelli che
MAGGIORMENTE sono coinvolti nello sviluppo e partecipano alla comunità.
E quando un programma va bene sono tanti a dare servizio e supporto a
quel programma. Prendiamo i casi di Linux, Apache, Qmail, OpenOffice.
Il motivo per cui non farò mai il lavoro DA SOLO è questo. Perché fare
questo lavoro significa dare ad altri la possibilità di guadagnare.
Perché saranno sforzi diversi (marketing, supporto) quelli che
porteranno ad un ritorno economico. Sono disponibile a dare il mio
lavoro a un altro e a una comunità, se l'altro, o la comunità, fa una
parte del lavoro, e il risultato finale, maggiore della somma delle
parti, consente di guadagnare, con servizi, supporto, personalizzazione,
a me come a loro.
Ma fare il lavoro da soli significa non arrivare a nulla. Cosa succede?
- l'inizio è difficoltoso, sei solo con le tue idee
- finché ti diverti, fai qualcosa e lo rendi pubblico
- ma a quel punto, chi lo userà? chi lo testerà?
- arriveranno le critiche: non funziona, non fa quello, aspetterò che...
- e la documentazione?
a quel punto, se nasce la comunità, si procede: qualcuno lo testa, un
altro risponde alle email, un terzo fa una patch provvisoria e un altro
scrive il codice, e si procede insieme verso la nuova versione...
Altrimenti ti scoraggi, molli tutto e diventa l'eterno progetto lasciato
lì a morire su sourceforge...
La prova? Ecco uno stralcio dell'intervista agli autori di GecoProject
che sarà pubblicata prossimamente su Linux Journal (ed italiana...)
Spero che non si incavolino di questo anticipo:
Michele Sciabarrà: Il progetto sembra fermo da settembre 2003 alla
versione 0.9.9, a quanto il rilascio definitivo? Come mai da 6 mesi non
andate avanti?
Alessio Costanzi: Questa domanda è stata più volte riproposta anche
nel forum.Il motivo è che siamo profondamente delusi dalla comunità open
source italiana che si è interessata a Geco; questa attendeva
silenziosamente il rilascio release dopo release, scaricava puntualmente
la versione e si rimetteva in attesa della successiva.
....
Questa fase è stata preceduta da quella che noi denominiamo dei
"professori": al momento della pubblicazione della prima release e
relativa descrizione del software, la maggior pare degli utenti non ha
avuto altro da dire o fare se non criticare la tecnologia utilizzata,
suggerendo il passaggio a Java, XHTML, XML, e chi più ne ha più ne
metta, in alcuni casi non sapendo bene nemmeno quello di cui stavano
parlando.
...
Il 99% degli utenti pensa solo a scaricare e utilizzare il programma,
non abbiamo ricevuto neppure una mail con una riga di codice che
implementasse altre funzionalità o correggesse almeno i bug più
semplici. Addirittura c'è giunta una mail che ci segnalava la
realizzazione di un software per la gestione affitti. Abbiamo scoperto
che il software era praticamente Geco con al posto degli ordini gli
Immobili, le immagini e tutto il sorgente era il nostro ed è stato
rimosso il file copyleft.inc che visualizzava i credits del progetto
(cioè i nostri nomi e cognomi).
Bello vero? Questo è quello che vi aspetta, se osate...
In pratica dipende tutto DALLA COMUNITA'. Non per nulla il progetto
Apache cerca sempre e comunque di incubare COMUNITA' prima che codice.
Prima deve nascere una comunità con un consenso, poi da quella nasce il
codice, e cresce e migliora con un processo meritocratico.
Senza contare che il fatto di essere membro di una comunità di quel
genere porta a MOOOLTI vantaggi, che strapagano lo sforzo compiuto.
Questo l'ho già potuto constatare di persona.
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