[Discussioni] Java e Mono: trappole o nuove strade?
Nicola Larosa
nico a tekNico.net
Mar 27 Apr 2004 08:43:35 CEST
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> Domanda su Quixote: è mai possibile che 1. non si riesca a capire come si
> gestiscono le form in maniera intuitiva
Non ho ancora trovato un framework web dove la gestione delle form sia
intuitiva. Quella di Quixote almeno è breve, e semplice da interpretare,
tant'è vero che l'ho integrata in Twisted, attendendo di avere il tempo di
studiare Nevow/Freeform/Formless.
> 2. si debba STOPPARE E RIAVVIARE il medusa quando si cambia qualcosa? [...]
> Piaccapi (e perfino, fino a un certo punto, le Jiasp) mi fanno fare
> edit+reload. Quixote no, o sbaglio qualcosa?
No, è così. I PTL di Quixote sono sostanzialmente dei file Python contenenti
stringhe HTML, e vanno reinterpretati dopo una modifica.
Altri meccanismi di templating usano file HTML validabili e riletti alla
bisogna, come i ZPT di Zope e gli analoghi di Twisted/Nevow.
> Da qualche parte ho letto che strutturalmente il python non consente il
> reload e quindi...
Non è proprio così, la funzionalità di reload esiste, ma attualmente è
soggetta a parecchie restrizioni, per cui è poco utilizzabile.
> Zope no? [...] Come CMS è fantastico. Per tutto-il-resto che ci fanno fare
> ho i miei dubbi, però lo usano.
L'ho usato per parecchio tempo. E` ottimo se devi fare cose vicine a quelle
già implementate, come il Content Management con Plone. Se devi estenderlo
richiede parecchio studio, l'architettura della versione 2 è un po' contorta.
tanto è vero che è in corso la riscrittura da zero della versione 3, ancora in
alpha.
> Sarà pure un errore (cosa che non concordo) ma allora gli 11mila progetti
> in C++ di source forge cosa sono?
Se è per questo, ce ne sono ancora di più in C. :^)
> Sai la battuta su cosa bisogna mangiare perché 100 miliardi di mosche non
> possono sbagliare?
La conosco. Va in direzione opposta al criterio che informa ogni mia scelta
di vita, grazie. ;^P (Can you spell best-of-breed?)
> C++ è nato in un certo modo, come evoluzione del C. Ci hanno messo troppo,
> è vero, ma nessuno dice che devi usare tutto quello che c'è a
> disposizione. Se un aereo ha 10mila manopole da girare, mica è detto che le
> devi usare tutte e tutte insieme...
Ottima analogia. Se devi pilotare un aereo, sarà bene che tu sappia cosa fa
ogni fottuta manopolina. Se sono troppe, non puoi saperlo, punto. Mai provato
a leggere codice scritto da qualcun altro? Mai provato a leggere codice
(*orrore*) /Perl/?
> A mio avviso, una volta il cammino ottimale era: prima C poi C++. Oggi è
> (ed è validissimo) prima Java, poi C++. Prima impara la programmazione ad
> alto livello. Poi impara a ottimizzare ;-).
Secondo te Java è ad alto livello? ;^) Circa l'ottimizzazione, scrivere un
intero programma in C, o C++, è l'apoteosi della "premature optimization"
(cfr. Djkstra).
Oggi il cammino ottimale è: imparare con Python, proseguire con C, ma solo per
chi ne ha bisogno.
> Credo che dopo aver visto quello che succede alla memoria in un bel server
> con WebLogic o solo tomcat, si rimpiangono i bei tempi in cui c'erano la
> malloc e la free...
Quello è solo l'effetto collaterale più visibile di usare decine di thread.
Meno visibile, e non risolvibile buttandoci soldi sopra, è l'estrema
difficoltà di verificare la correttezza del funzionamento in presenza di
strutture dati condivise, con conseguenti bachi time-dependent difficili da
riprodurre.
> E al cliente, quando gli racconti che lo fai in Python, non gli viene una
> paresi?
I miei clienti degli ultimi cinque anni sono stati i miei datori di lavoro, e
in qualche modo sono riuscito a convincerli tutti. :^) Non che mi
dispiacerebbe avere dei clienti "veri"...
> Io ho dei clienti che per fortuna gli è venuta una paresi quando gli ho
> detto che li facevo in java, per cui glielo sto facendo in Python, ma sono
> clienti molto molto molto speciali.
Però anche tu stai messo bene, mi sembra. :^)
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Nicola Larosa - nico a tekNico.net
"We are rarely taught any rules governing the breaking of once unbreakable
rules. We are supposed to intuit the exceptions from the circumstances.
Being able to intuit the rules of rule-breaking is widely regarded as a
mark of maturity." -- Gary North, January 2004
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