[Discussioni] Mozione provincia di Prato

Carlo Daffara cdaffara a mail.conecta.it
Lun 6 Dic 2004 09:36:10 CET


Vorrei prima di tutto ringraziare il prof. Fuggetta per la pazienza nel 
presentare il suo punto di vista qui e in altre sedi.

On Sun, 5 Dec 2004, Alfonso Fuggetta wrote:
> Per quanto riguarda Oracle, proprio in questi giorni sto lottando in uno
> specifico caso con Oracle che ha politiche di licensing che non commento,
> altro che il perfido Bill! Personalmente, ho intenzione di investire tempo e
> risorse (alcune mie persone) per capire come migrare (senza rifare tutto) da
> Oracle Portal e Oracle Db a soluzioni totalmente open. Se avete suggerimenti
> sono welcome.
>
In generale e' vero che Micrsoft rappresenta solo una parte del 
"problema"; e sono d'accordo a considerare i sistemi proprietari IBM come 
una spina nel fianco altrettanto grave. Ma esisitono strategie di 
migrazione, quasi tutte orientate a creare un translation layer per 
portare il cobol, CICS e i database layers su un application server java. 
(un tool molto buono e' prodotto da Legacyj; Sun ha un tool CICS 
compatible, e Fujitsu un CICS e Cobol environment per .Net).
Per oracle, a parte Fyracle (che ha una buona compatibilita' complessiva, 
ma una dubbia scalabilita') c'e' SAPdb che in Oracle compatibility mode 
riduce moltissimo il costo di adattamento (gli mancano i package, e poco 
altro).

> Come sostituiamo COBOL, CICS, VM e VSAM sul mainframe? E DB2 siamo sicuri
> che lo possiamo sostituire con MySQL o postgres? Senza riscrivere gli
> applicativi? Come dicevo, certamente prima o poi dobbiamo rifare questi
> sistemi, ma non sono certo operazioni di banale sostituzione.
Bisogna essere realisti; Mysql e postgres sono buoni strumenti, ma non 
hanno le feature necessarie a migrare DB2 o oracle senza riscrivere 
completamente le stored procedure.

> Credimi, la situazione è deprimente. Stiamo cancellando un intero settore
> industriale e nessuno batte ciglio. Anzi alcuni dicono che "gli Agnelli se
> lo meritano" e che "se il prodotto giapponese o tedesco è migliore non
> dobbiamo farci problemi". Non dico che non ci deve essere concorrenza, ma
> qui stiamo facendoci del male anche quando i nostri prodotti non sono per
> niente peggiori di quelli tedeschi, francesi e giapponesi (o coreani). Ti
> faccio un esempio eclatante. La Fiat Ulysse e la Lancia Phaedra sono
> "uguali" (sono gli stessi pezzi, lo stesso motore e lo stesso progetto) alla
> Citroen e alla Peugeot (esiste un'alleanza tra queste aziende nel settore
> dei van). In Francia non vedi un solo Ulysse. In Italia è pieno di van
> Citroen e Peugeot.
>
> So che c'entra poco con il software libero (in realtà non è neanche vero
> visto che sulle auto c'è e nel futuro ci sarà sempre più un casino di
> software), ma dimostra l'atteggiamento a volte strabico e autolesionistico
> di noi italiani.
>
Esiste una considerazione generale: se (e' un grosso se) il mercato e' 
equilibrato e non surrettizziamente manipolato, allora la scelta tra i 
prodotti di paesi diversi dovrebbe essere solo dipendente dalla 
valutazione che gli acquirenti fanno.
Per cui, se gli italiani continuano a trovare piu' carina la BMW rispetto 
alla Fiat, e' un problema forse di prodotto e forse di immagine, ma 
difficilmente puo' essere corretto senza entrare in idee protezioniste.
Nel caso del software, trovo curioso in generale il fatto che nonostante 
lo stato (e molte aziende) spendano centinaia di milioni di euro in 
licenze, non ci sia l'idea di ridurre questo investimento spostando una 
piccola percentuale della spesa per favorire lo sviluppo di alternative 
open in modo simile a quanto altri paesi hanno fatto (Germania e Spagna in 
primis).

Rimane il fatto che finche' la spesa per licenze viene comunque 
"esportata" all'estero, la disponibilita' economica per investire in 
Italia per creare nuovo software rimane ridotta, e noi saremo ancora di 
piu' costretti a inseguire gli altri. In particolare vista la tendenza a 
introdurre software in ogni possibile artefatto...
ciao
 						Carlo Daffara


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