[Discussioni] La necessità di strumenti legislativi a tutela dell???utenza dei prodotti proprietari

Alberto Cammozzo mmzz a stat.unipd.it
Lun 6 Dic 2004 17:35:57 CET


On Mon, Dec 06, 2004 at 04:00:34PM +0100, Simo Sorce wrote:
> On Sun, 2004-12-05 at 19:41, Alfonso Fuggetta wrote:
> > Anche su questo non  sono assolutamente d'accordo. Ne ho parlato tante volte
> > a Bruxelles e lo stanno capendo anche loro.
> 
> Su quale punto non sei d'accordo?
> 
> > Tu guardi solo a Linux e ai programmi di office. Ma il mondo del software è
> > ben altro, dall'automotive, all'eletronica di consumo, a cento altri domini.
> 
> In questa comunità c'è gente che lavora prevalentemente nel campo embedded,
> cerchiamo di non fare di tutta l'erba un fascio.
> E chi lavoa in questi campi è comunque contrario alla brevettabilità del software.
> 

        Non mi pare minimamente che qualcuno stia dicendo che il lavoro
        di quelli dell'embedded sia inutile.

        Fuggetta sta cercando di far capire, mi pare, che il mondo
        la fuori e' pieno di software proprietario che non e'
        Windows, e che e' molto pericoloso ignorare che
        se Microsoft == proprietario non e' vero che
        proprietario == MS. Forse enfatizza provocatoriamente, 
	ma non i pare abbia torto.

        Questa miopia ci procura degli strani compagni di letto,
        delle volte: da Sun a Novell. Ditte che talvolta si
        comportano in modo schizofrenico. Non ho sentito nessun
        commento sulla partnership Sun-MS, o sul fatto che l'"amica"
        Novell si sia ritirata dalla causa antitrust contro
        MS. Benche' ci siano molto commenti contro Windows preinstallato
        sui laptop, nessuno si scaglia contro Apple per lo stesso
        motivo o sul software nei telefonini. Se nessuno se ne e'
        ancora acorto, il Digital Restriction Management
        sta passando nelle nostre mani e nelle nostre abitudini
        proprio attraverso i telefonini. La nostra liberta' se ne sta
        andando attraverso i DRM, i brevetti, i contenuti proprietarizzati
        (attenti a google, gmail&co!), le interfacce per utenti 
	deficienti, il digital divide, attraverso le fidelity card,
        il data matchinge e il decoder digitale terrestre. Possiamo 
	benissimo aspettare che MS sparisca e non accorgerci del resto. 
	Spero che una community abituata a  pensare in termini di 
	liberta' non si faccia infinocchiare: chi segue le news 
	si accorge che per la maggior parte del business 
	informatico l'unico free software importante e' quello 
	degli altri: e' quello che sono stati costretti a	
	dire senza troppi peli sulla lingua IBM, Oracle e Sun quando se ne
        e' parlato al convegno di Padova sull Open Source. Fuggetta
        immagino si ricordi bene. "Far fuori MS e continuare come prima."

        Ecco: di solito qualsiasi commento di questo tipo viene attaccato
        e richiede da parte di chi lo ha fatto una immediata "professione
        di fede" softwareliberista, accolta comunque con diffidenza.
	Aspetto il mio turno, ma non faro' professioni di fede :-)

> > Solo gli elettrodomestici prodotti da Merloni sono 12 milioni all'anno,
> > altro che i 3 milioni di PC venduti in Italia. E su ciascuno c'è una licenza
> > di sistema operativo.
> 
> Il fatto che questa licenza si basi sul diritto d'autore o sul brevetto
> non cambia assolutamente niente dal punto di vista economico, per chi
> paga la licenza.
> Cambia invece molto dal punto di vista delle barriere all'ingresso da
> parte dell'offerta.
> Il diritto d'autore è veloce, economico e certo.
> Il brevetto è lento, costoso, e pieno di incertezze.
> 
> Il primo è uno strumento molto più efficace del secondo per promuovere
> settori in rapida innovazione e in cui l'innovazione è fortemente
> frammentata, progressiva ed economica.
> Il secondo invece è ottimo per chi vuole bloccare l'innovazione dei
> concorrenti, sporattutto se piccoli e dinamici, e sedersi sugli allori e
> sui portafogli pesanti. Se ti sta a cuore la possibilità di rilancio del
> nostro sistema industirale del software, l'ultima cosa che puoi
> desiderare sono i brevetti software.
> 
> > Dovete uscire dall'ambito in cui vi siete rinchiusi.
> 
> E scusa, allora ti dico che devi uscire dalle retoriche di pochi
> avvocati senza scrupoli a cui interessa solo il loro mercato di servizi
> legali piuttosto che il benessere dell'economia e della società.

	Questa non l'ho capita. Perche' essere cosi' aggressivi?

	Ritengo anch'io che parte del mondo free software tenda
	a non vedere tanto del software che gli gira attorno e 
	ancora meno tante delle liberta' che gli vengono soffiate,
	eppure non ho nulla a che fare con i "pochi avvocati" di
	cui sopra.
	

		ciao	

			Alberto
-
Alberto Cammozzo        -       mmzz a pluto.it  
PLUTO Re-FUN Project    -       http://refun.pluto.it
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