[Discussioni] Open source permette di diffondere la conoscenza? No.
Alberto Cammozzo
mmzz a stat.unipd.it
Mer 8 Dic 2004 19:03:22 CET
On Wed, Dec 08, 2004 at 03:13:00PM +0100, Alfonso Fuggetta wrote:
>
>
>
> On 8-12-2004 14:16, "Alberto Cammozzo" <mmzz a stat.unipd.it> wrote:
>
>
> > Il codice descrive se stesso: se so leggere un programma che fa
> > il bubble sort posso arrivare all'algoritmo, anche se prima non lo
> > conoscevo.
>
> Magari fosse così in generale! Ripeto, ci sono centinaia di ricercatori che
> studiano come fare a recuperare informazioni e conoscenza dal codice. Per
> cui quello che dici forse funziona per il bubble sort, probabilmente perché
> tu già sai cosa è il sort e il bubble sort. Quindi tu hai già della
> conoscenza. Quello che impari, semmai, è la tecnica di implementazione che è
> stata usata in quel programma. Ma questa non è tutta la "conoscenza", anzi
> è solo una parte.
Da questa e dalle risposte successive che hai dato, mi par di capire
he qui il problema sia piu' "come fare a estrarre conoscenza
*automaticamente*", ed e' un problema di software engineering,
e se questi siano processi (la scrittura o riscrittura
del codice) industializzabili. [Non e' il mio campo, ma sono scettico
che queste cose funzionino. Sono abbastanza vecchio da aver visto
i generatori di applicazioni.]
> > Se come programmatore cerco del codice che faccia
> > una cosa e vedo un programma che la fa, attraverso i sorgenti liberi
> > posso: 1) capire come fare 2) copiare il codice. Se invece mi butti
> > li' i sorgenti di sendmail o del ministero della pubblica istruzione
> > e mi dici: "tira fuori da qui della conoscenza" ovviamente mi trovero'
> > nella situazione che tu descrivi.
>
> Non capisco. Dici una cosa e il suo contrario. Se ho i sorgenti, riesco o
> non riesco a capire cosa fa (la conoscenza che interessa)?
La risposta e' "dipende". Se la conoscenza e' "come gestire
la pubblica istruzione" la risposta e' no. Se la conoscenza
che cerco e' di programmazione, la risposta e', solitamente, si.
Comunque non trasmettere il codice sorgente sottrae o non aumenta
conoscenza, che sia effettivamente accessibile o meno. Questo spero
sia pacifico.
> > Quando si parla di Digital Divide, per esempio, la disponibilita' dei
> > sorgenti viene considerato trasferimento tecnologico, anche perche'
> > insieme ai sorgenti c'e' la comunita' che li ha scritti, solitamente
> > disponibili a commentare e motivare le proprie scelte, diversamente
> > dalla situazione ministeriale da te descritta. L'accesso al codice
> > e alla comunita' insieme diventa un fattore abilitante molto piu' ampio
> > che la semplice disponibilita' del sorgente.
>
> Ma questo è un discorso totalmente diverso! Certo, se c'è la presenza delle
> persone, allora la conoscenza la trasferiscono loro, usando come supporto il
> codice che loro spiegano e illustrano. Ma non è il codice che LUI
> trasferisce conoscenza.
Quello che voglio dire e' che nell'ambito FOSS lo scambio
di conoscenza e' la prassi, nell'ambito closed source e'
l'eccezione. Questo va tenuto presente. Possiamo sottilizzare
dicendo che il sorgente non trasferisce conoscenza, ma quando si
dice che lo fa, credo si intenda anche il contributo della
community. Perlomeno quando vado in giro a dirlo [1], e' questo
quello che intendo. Percio' ci tengo che non venga considerato
uno dei "miti" che giustamente, per amor di verita', cerchi di
smontare.
[...]
ciao
Alberto
[1] http://homes.stat.unipd.it/mmzz/Papers/DigitalDivideISF.pdf , slide 20
-
Alberto Cammozzo - mmzz a pluto.it
PLUTO Re-FUN Project - http://refun.pluto.it
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