[Discussioni] Copyzero X SW: riassunto delle puntate precedenti
Valentina Parisi
valentina.parisi a copyzero.org
Lun 13 Dic 2004 22:51:10 CET
Consapevole dell'infiammabilità di certi argomenti, volevo evitare una
discussione sulle Copyzero X SW. Però, anche sta volta ci siamo fatti il
nostro amabilissimo debugging e ve ne sono grata. :-)
Spero di fare cosa gradita ai più, riassumendo i 2 bugs rilevati:
"4. Clausola SIAE
[ ] Se la casella a sinistra è selezionata con una X, il licenziante
dichiara di non essere iscritto alla SIAE."
Questa clausola è stata introdotta a scopo informativo per evitare di
mettere il licenziante nella condizione di violare, in quanto iscritto alla
SIAE, il contratto con SIAE, che prevede la gestione totale dei diritti
patrimoniali d'autore da parte della SIAE e dunque l'impossibilità per
l'iscritto di rilasciare sotto licenza libera un'opera.
***La clausola evita così che possano svilupparsi progetti viziati sin
dall'origine e che programmatori liberi possano scrivere codice libero per
poi vederlo sotto copyright da un giorno all'altro.***
Commenti della lista:
la clausola limita la libertà. Dunque la licenza non è libera.
La licenza è discriminatoria.
Commento mio: la clausola mira a rafforzare la libertà e dunque la licenza è
libera.
La licenza non è discriminatoria perché non introduce discriminazioni (il
licenziante resta libero di indicare o meno la propria iscrizione alla SIAE:
non selezionare la casella non significa dire di essere iscritti alla SIAE).
"8. Legge applicabile e Foro competente
La presente licenza è soggetta alle leggi della Repubblica Italiana.
Per ogni disputa connessa alla presente licenza, sarà competente il Foro del
capoluogo più vicino al domicilio dell'autore del programma per elaboratore
originale."
Questa clausola dà la possibilità all'autore del programma ("originale" è
riferito al programma e non all'autore: dunque anche l'autore non originale
può creare un programma originale) di tutelare i propri diritti nel proprio
paese, evitando il rischio di dovere andare all'estero per tutelarli
(rischio che l'autore corre utilizzando licenze, come la GPL, che non
prevedono una clausola del genere).
Commenti della lista: la licenza non è libera perché è illiberale ed oneroso
(n.d.r.: per chi commette la violazione) andare all'estero.
Commento mio: allora non è libera nemmeno la GPL in quanto in base alla
normativa internazionale non solo chi commette la violazione ma anche
l'autore che l'ha subita può essere costretto a recarsi all'estero per
tutelare i prori diritti. E' assurdo dire che se sull'autore non ci sono
oneri la licenza non è libera, mentre è libera se tali oneri sono anche su
di lui.
Vi pare giusto che debba essere chi difende i propri diritti ad andare
all'estero e non chi li lede? Non vi sembra che i km da percorrere possano
essere un buon **deterrente** contro le violazioni??? E che dunque quella
clausola **rafforzi** la libertà???
Così stanno i termini della questione: mi si corregga se ho sbagliato.
Graditi i commenti.
Ciao, Valentina.
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