Punti di vista diversi, non per forza inconciliabili... (lungo e noioso) (Era: [Discussioni] Liberi di essere maleducati?)
Mirko Maischberger
mirko a lilik.ing.unifi.it
Gio 16 Dic 2004 10:13:06 CET
dario negri wrote:
> La complicatezza è un problema che non va confuso con la complessità,
> che è un valore: i sistemi giuridici e gli interessi delle persone sono
> certamente complessi e necessitano di soluzioni complesse.
> Vedere alcune licenze come *alternative* ad altre significa non cogliere
> l'elemento della *complementarità*. A mio giudizio è un'ottica miope che
> lascia campo all'esportazione/imposizione di un modello unico che da una
> parte lascia interessi legittimi insoddisfatti e dall'altra crea
> problemi di adattabilità.
Credo che la preoccupazione di molti professionisti del settore sia che
già oggi se voglio sviluppare un software usando due librerie coperte da
due licenze diverse ed arcinote come la GPL e la Apache (1.x?) non so
che tipo di licenza usare, né sono sicuro al 100% di poter usare le due
librerie con licenze diverse e possibilmente incompatibili.
Né il pronunciamento di questa lista sull'eventuale compatibilità potrà
fugare ogni dubbio.
Con ogni probabilità il programmatore cercherà una libreria alternativa
(ammesso che esista) con una licenza possibilmente uguale a quella
dell'altra. Ma dal punto di vista della comunità non è affatto detto che
sia un bene il frazionamento.
Chi ha interesse nello sviluppare software libero, e lo ha anche da un
punto di vista ideologico (creare una grande mole di software libero
utile anche per il futuro da cui _tutti_potranno_attingere_ per
migliorare l'esistente), deve stare molto attento alla licenza che
utilizza. La diffidenza verso nuove licenze da parte di professionisti
del settore informatico libero non è solo normale, ma è anche "sana". E
mi pare normale che si debba convincerli con argomenti solidi e puntuali.
E non più della diffidenza ho letto nei post di risposta. A volte un po'
pretestuosa, a volte forse troppo spocchiosa, ma sempre
comprensibilissima (per me) diffidenza.
Poi sul modo di porsi. Così come nel software open source/libero è quasi
sempre più produttivo unirsi ad un progetto esistente piuttosto che
re-inventare la ruota da zero. Ancor di più nell'introdurre una nuova
licenza credo che sarebbe importante creare nuove licenze solo dopo aver
tentato con tutte le proprie forze di migliorare quelle esistenti (e se
questo tentativo fosse stato fatto sarebbe forse servito a smorzare un
po' i toni il farlo sapere). Quello che è mancato a questa porposta,
secondo me, è un punto di vista maggiormente collaborativo e
maggiormente disposto ad inserirsi nell'esistente. Due o tre realtà
consolidate, nel software, esistono già, per chiedere di aggiungerne
altre bisogna a mio avviso *provarne* l'utilità non chiedere che si
dimostri il contrario.
Per l'educazione che ho ricevuto (non certo l'unica esistente sul
pianeta, lo so) l'ironia è ancor più fuori luogo se portata da chi si
porpone.
Detto questo trovo che la clausola sul foro competente non renda la
licenza meno libera, ma non ho ancora nemmeno capito (forse a causa del
polverone) in cosa sia una _garanzia_ per gli autori. Se ne avete
ancora, spiegatemelo meglio, magari su diritto a .
> Probabilmente, come qualcuno ha detto, nei prossimi anni ci sarà la
> "prova del nove": saranno le persone a decidere quale licenza
> preferiscono utilizzare, quale licenza meglio si adatta alle loro
> esigenze e siccome le persone sono quanto di più complesso esista al
> mondo e non tutte masticano due lingue, non mi meraviglierei che i
> canali nazionali rappresentassero un ottimo elemento di sviluppo e
> diffusione capillare di idee per così dire libere.
Tornando al software, il consolidamento, almeno per quel che riguarda la
scelta dei programmatori, mi pare ci sia già stato. E pare ci siano già
sentenze che dichiarano valida la GPL in Germania, o sbaglio? E
l'ordinamento tedesco sul diritto d'autore somiglia molto al nostro, o
sbaglio?
Le nuove licenze software, che io sappia, sono state prese in
considerazione quasi sempre solo *dopo* essere state presentate con una
base di software imponente.
Per fare un esempio non credo che nessuno avrebbe scelto di adottare, né
si sarebbe preoccupato di esprimersi sulla MPL se Netscape non avesse
rilasciato decine di MiB di sorgente con quella licenza. Così come
l'accettazione e la diffuzione della GPL fu in gran parte promossa dal
sistema di software GNU, da Emacs e poi da Linux.
Per concludere: va bene aggiungere opportunità, va meno bene il
ginepraio di licenze. Il numero 200.000 da questo punto di vista
spaventa (anche 20 spaventa), se come detto all'inizio già "due" può
diventare un problema per chi scrive software.
Chiedo infine rispetto per chi passa giornate a scrivere codice che
tutti possono modificare solo per la gloria, a volte nemmeno per quella.
Ammesso che non se lo meritino per le parole, un bel po' ne meritano per
i fatti.
--
Mirko Maischberger - jabber: mirko a jabber.linux.it - GPGKey: 5B35D286
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