[Discussioni] Domanda di Flavia
Alberto Cammozzo
mmzz a stat.unipd.it
Mar 21 Dic 2004 18:23:04 CET
On Tue, Dec 21, 2004 at 05:37:23PM +0100, Enzian Field Research Group wrote:
> >> Oltre a questo, pensare di prendere i software ad esempio di un
> >> mainframe e sostituirli con software libero e' un bel discorso, ma e'
> >> utopia.
>
> AC> Questa e' un'obiezione perfettamente comprensibile e sensata.
>
> Gli OS liberi hanno una stabilitą paragonabile agli OS di IBM per
> Mainframe ? Oddio, io mi ricordo di aver steso un CICS con una
> polpetta allo 0 (area dati inizializzata a 0 -il vuoto di C e Unix-
> invece che a blank -il vuoto dei mainframe)
Credo che per "stabili" si debba intendere almeno immobili, cioe'
difficili da sostituire. Aldila' dei loro meriti, e' roba dalla quale
ci si separa difficilmente, per il fatto di dover riaddestrare
tutti, oltre che sostituire software e fornitori abituali.
Quei cosi, per quanto stabili, erano avvelenabili come gli altri.
Forse ricordi di quel vax...
> AC> Se ho capito bene stai dicendo che il formato dei dati in
> AC> ambiente mainframe e' 1) noto, 2) aperto (non ingombro da
> AC> brevetti e altre amentita'). O se non lo e' e' in via di
> AC> apertura. Sarebbe bello, ma non so quanto sia vero.
>
> Forse pił di quello che pensi. Devo chiedere a chi ha pił esperienza
> sugli "host".
E' possibile, dopotutto la filosofia dietro ai mainframe
e' rimasta forse meno contagiata dalla smania di chiusura e
proprietario del mondo micro e poi PC.
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