[Discussioni] [Fwd: Il libro "Un altro computer è possibile"]
Christian Surchi
christian a softwarelibero.it
Mar 24 Feb 2004 14:24:14 CET
-----Messaggio Inoltrato-----
From: Nonluoghi Libere Edizioni <stampa a nonluoghi.info>
Subject: Il libro "Un altro computer è possibile"
Date: Tue, 24 Feb 2004 00:27:57 +0100
Salve, sono l'editore di Nonluoghi Libere Edizioni, che da poco ha dato
alle stampe un libro a carattere divulgativo sul software libero scritto
da Mario Alexandro Santini, con prefazione di Fiorello Cortiana.
Spero di farvi cosa gradita comunicandovi che il volume, sul quale qui
sotto trovate alcune informazioni, ora viene offerto ai Lug e alle
associazioni affini con uno sconto del 40% per acquisti di almeno dieci
copie, con spedizione contrassegno a nostro carico.
Invio questo messaggio solo agli indirizzi di contatto con i Lug
pubblicati nelle rispettive home page.
Vi sarò pertanto grato se, anche nel caso non siate interessati
all'offerta, vorrete far girare questo messaggio nei modi che riterrete
opportuni.
La nostra piccola casa editrice utilizza per la produttività solo
software libero su Linux (Mandrake e Suse), per i dettagli si veda la
nota qui sotto.
Grazie dell'attenzione e cordiali saluti,
Zenone Sovilla
Tel. 0461858452
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Mario Alexandro Santini, "Un altro computer è possibile. Il software libero
e la rivoluzione della comunità aperta".
Prefazione di Fiorello Cortiana. p. 156, euro 12.50. ISBN 88-89099-00-3
Il volume contiene una nota dell'Editore, la prefazione del sen.
Fiorello Cortiana (promotore della proposta di legge sull'adozione del
free software nella pubblica amministrazione), una serie di capitoli nei
quali l'Autore presenta in forma narrativa, raccontando alcune storie di
vita quotidiana, i principali aspetti dell'argomento, un articolo di
Richard Stallman che ripercorre le tappe principali dell'esperienza, il
testo della legge presentata nel 2002 in Italia e una nota
sull'evoluzione di tale iniziativa aggiornata a fine novembre 2003.
Il libro si occupa della rivoluzione informatica permessa dal sistema
"aperto" Gnu Linux e dei suoi riflessi sociali che riguardano tutti noi.
Il movimento del software libero contesta radicalmente il diffuso
tentativo di imbrigliare, tra patenti, licenze e brevetti, persino la
conoscenza di base necessaria per ogni progetto di crescita individuale
e collettiva.
Si denuncia un paradigma di dominio oligarchico contrapponendovi
relazioni collaborative.
Questo libro, che è rivolto a tutti e forse principalmente a chi ritiene
che l'informatica non lo riguardi, spiega in modo semplice alcuni
processi in atto che minacciano i territori pubblici rappresentati dalla
condivisione della conoscenza di base.
Per rendere più immediata l'informazione, l'autore riccore spesso alla
forma del dialogo per illustrare i punti principali della questione.
Nella nota dell'Editore che correda il volume, si legge tra l'altro che
"il movimento del free software, con i suoi risultati e le sue
ambizioni, è senz'altro uno dei più intelligenti e fruttuosi processi di
critica al sistema e di costruzione di un'alternativa concreta alle
diffuse pratiche gerarchiche di dominio e di concentrazione del potere".
Nonluoghi Libere Edizioni è una piccola casa editrice con sede a
Civezzano, che si caratterizza, tra l'altro, per la scelta di fondo di
utilizzare per la produttività solo applicativi su piattaforma
Gnu-Linux. Anche questo volume, dunque, come i dieci che l'hanno
preceduto in questi 18 mesi di vita della casa editrice, è stato
realizzato utilizzando per grafica e impaginazione solo programmi
rilasciati con licenza pubblica Gpl su piattaforma Linux (in
particolare, Scribus, OpenOffice, Gimp e Xpdf). La scelta informatica
dell'Editore è indicata nell'ultima pagina di ogni volume.
Nella prefazione, Fiorello Cortiana scrive tra l'altro:
"La raccolta di storie contenuta in questo libro coglie differenti
percorsi di persone simili a noi, che vivono in ambienti che ci sono
familiari ed usano strumenti informatici come capita a noi. Attraverso
diversi percorsi, attraverso diversi problemi, queste persone scoprono
la questione della disponibilità della conoscenza, che fino ad allora
avevano ignorato, dietro il click su un tasto o su uno schermo al fine
di attivare un comando per la soluzione di una esigenza particolare. Le
storie narrate ben descrivono il
prendere corpo di una consapevolezza individuale, premessa e preludio a
una consapevolezza collettiva.
La conoscenza è un bene particolare, la sua natura è tale che piú essa
viene scambiata meno si consuma ed, anzi, aumentano le probabilità di
una sua crescita tanto quantitativa quanto qualitativa. Ora, se si vuole
applicare alla conoscenza e alle sue reti di produzione e di
comunicazione, lo stesso modello produttivo di tipo agricolo od
industriale, al fine di ricavarne le stesse modalità di consumo e di
rendita, occorre creare delle condizioni di scarsità.
Queste sono condizioni che di per sé non si danno, per cui per via
tecnologica (standard particolari proposti come universali) o per via di
convenzione o di norma (accordi Trips dell'Organizzazione mondiale del
commercio, Wto, piuttosto che direttive e leggi parlamentari per la
brevettazione del software) coloro che detengono le loro rendite di
posizione, altrimenti minacciate dalla condivisione della conoscenza, da
tempo si sono attivati con le buone e con le cattive affinché si diano
le condizioni di scarsità.
Conoscenza, comunicazione, informazione, partecipazione, costituiscono
nuovi ambiti concettuali e pratici che non dipendono strettamente
dall'essere centrali o periferici rispetto a condizioni economiche.
Coloro che stanno
prendendo consapevolezza del diritto alla condivisione della conoscenza
pongono e porranno sempre piú questioni e conflitti non riducibili a
ragioni e a rappresentanze di classi sociali economicamente definite.
Questo comporterà anche un cambiamento nelle forme e nella
rappresentanza dei conflitti non riconducibile automaticamente ai
tradizionali assi di distinzione destra-sinistra".
___________
Per contatti, chiarimenti, interviste: tel. 0461858452; per altre
informazioni: www.nonluoghi.org.
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