[Discussioni] <discussioni> lettera di microsoft a Cortiana -lungo-
Marco Cova
marco.cova a studio.unibo.it
Gio 15 Lug 2004 09:03:13 CEST
Scrive Andrea Trentini <trentini a dico.unimi.it>:
> Carlo Strozzi wrote:
> > ...
> > La "confusione" la fanno loro: visto che i rischi di subire cause per
> > violazione di brevetti sw o di altre "recinzioni indebite del suolo
> > pubblico" sono molto più elevate se uno espone il proprio codice,
> > l'incentivo ad implementare standard aperti (e royalty-free) è molto
> > maggiore in ambito Open Source che in ambito chiuso, e quindi mi spiace
> > per gli "esperti del settore" citati da Microsoft, ma Open Source
> > volente o nolente spesso vuol proprio dire Open Standards.
>
> Lungi da me la difesa di MS, ma credo che la loro semantica
> fosse "Open non implica Standard", cioe' se io mi invento
> un formato e un programma (pur GPL) che lo gestisce
> non ho definito uno standard... non con la "S" maiuscola almeno ;)
>
> Nel senso che una specifica per diventare uno standard deve essere:
> - "widely adopted" (standard de facto)
> - "widely agreed upon" (standard de iure)
Ma `Open Standard' è qualcosa di più di `Standard' e se si va a vedere la
definizione, ad es. [1][2], si scopre che, perché l'implicazione Open Source ->
Open Standard sia valida, manca davvero poco.
E posso immaginare davvero pochi casi, e ancora meno in ambito PA, in cui uno
standard sia da preferire a un open standard.
Marco
[1] http://perens.com/OpenStandards/Definition.html
[2] http://www.csrstds.com/openstds.html
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