[Discussioni] [NEWS] No Defense for Linux
Paolo Mascellani
paolo a elabor.homelinux.org
Ven 30 Lug 2004 09:50:13 CEST
Ciao Andrea,
> > Direi che non vale la pena di farsi infinocchiare
> > linguisticamente per cosi` poco: semplicemente il concetto di
> > "infiltrazione" non si applicxa a comunita` aperte, ma solo a
> > comunita` chiuse. Infiltrarsi nella comunita` linux e` quindi un
> > nonsenso.
>
> Direi che infiltrarsi, in questo contesto, possa significare inserirsi
> all'interno di un gruppo fingendosi parte del gruppo, mentre al tempo
> stesso si lavora a degli obbiettivi differenti e/o antagonistici
> rispetto agli obbiettivi del gruppo stesso.
>
> In questo senso non vedo contraddizioni nell'usare il termine
> riferendosi ad una comunita` "aperta" - a parte che bisognerebbe prima
> definire cosa si intenda per comunita` "aperta" e comunita` "chiusa".
Per una volta, non sono (del tutto) d'accordo con te. E` poi vero che
bisognerebbe sempre definire tutto quello di cui si parla, ma, se non ci
si aiuta con l'intuito, bisogna poi definire i termini che si sono usati
nelle definizioni ...
Secondo me, "infiltrarsi" vuol dire che c'e` un "filtro", che, in una
comunita` aperta non c'e`. Il problema non e` solamente linguistico:
basterebbe usare il termine "introdursi" e tutto andrebbe a posto; se
non che e` stato invece usato un termine che viene usato con le
organizzazioni malavitose o le societa` segrete e che, comunque, da`
l'idea di qualcosa di segreto o illecito.
Che poi in una comunita` aperta esista un obiettivo comune, non e`
ovvio: piu` probabilmente ognuno ha dei suoi obiettivi e quelli della
comunita` ne sono solo la sintesi. Al programmatore che inserisce il
driver per la periferica xxx, magari non gliene frega nulla del SL, ma
vuole solo vendere la sua periferica e la cosa e` perfettamente
legittima. Se invece vuole fare dei danni, puo` scrivere dei programmi
"dannosi", ma e` altamente improbabile che la comunita` li accetti,
anche se non impossibile, soprattutto se i danni sono molto limitati.
Per attuare la "strategia", bisognerebbe che qualcuno si "infiltrasse"
(questa volta il termine si potrebbe utilizzare) in, ad esempio RedHat,
e facesse in modo il introdurre il software maligno nella distribuzione,
ma, al confronto, e` enormemente piu` pericolosa un'infiltrazione in
Microsoft, sia per il parco installato, sia per il fatto che l'analisi
dei sorgenti viene fatta da pochi, sia per il fatto che non ha
alternative (se scopro che la RH e` bacata, posso sempre passare alla
SuSe o alla Debian; o sono state "infiltrate" anche quelle?).
Saluti, Paolo.
--
Paolo Mascellani
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