[Discussioni] [Fwd: [Italy] "Lettera Aperta alla Comunità del Software Libero"]
Stefano Maffulli
smaffulli a tiscalinet.it
Mar 8 Giu 2004 10:35:01 CEST
Riceviamo e volentieri diffondiamo.
-----Forwarded Message-----
From: Mlfrezza <mlfrezza a email.it>
To: italy a fsfeurope.org
Cc: maffulli a fsfeurope.org
Subject: [Italy] "Lettera Aperta alla Comunità del Software Libero"
Date: Mon, 07 Jun 2004 15:49:08 +0200
"Lettera Aperta alla Comunità del Software Libero"
Software Libero come modello civile
Marzia Lavinia Frezza - Alleanza Nazionale
(Circoscrizione Centro: Toscana, Umbria, Lazio, Marche)
Rispondo con grande entusiasmo all'appello della comunità del Software
Libero per le Elezioni Europee 2004 che mi vedono candidata nelle liste
di Alleanza Nazionale nella circoscrizione dell'Italia Centrale.
Non è la semplice condivisione delle istanze di questa Comunità, i cui
principi io ritengo siano un modello nella costituzione di una Società
dell'Informazione moderna ed equa, ma è piuttosto un non incidentale
impegno personale in questo campo che mi spinge a scrivervi e a
chiedervi una opportuna divulgazione di questo messaggio, per dar modo
agli elettori e alle elettrici che vogliono sostenere, in coerenza con
i propri orientamenti politici, una persona che conosce questi temi, ha
fatto e si impegna a fare il proprio massimo per sostenerne la difesa e
lo sviluppo.
Già da molti anni infatti ho affrontato i temi della Società
dell'Informazione: in ambito accademico, con particolare riferimento
all'analisi degli effetti della barriera digitale delle nuove
tecnologie, sto effettuando ricerche per il dottorato presso la
Facoltà di Sociologia dell'Università di Roma 'La Sapienza'.
Ma non è l'interesse accademico che mi ha spinto a scrivervi,
quanto piuttosto l'impegno quotidiano di questi ultimi anni come
dirigente responsabile dell'Ufficio le Relazioni Internazionali presso
il gabinetto del Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze, prof.
Mario Baldassarri. Questo incarico mi ha già permesso di seguire
personalmente alcuni confronti importanti, come quella contro il regime
di brevettazione discusso l'autunno scorso in seno al Parlamento
Europeo, per il quale ho avuto modo di coordinare le indicazioni del
Ministero con il capogruppo di Alleanza Nazionale all'europarlamento,
l'On. Cristiana Muscardini. In tutti questi casi le analisi puntuali ed
argomentate della Comunità del Software Libero, ed in particolare della
Free Software Foundation, mi hanno guidato nel non semplice compito di
definire e seguire linee di comportamento che potessero ottenere il
massimo risultato possibile, in una condizione in cui le forze avverse
sono chiaramente ed evidentemente molto superiori ed agiscono senza
limiti ideologici e di schieramento.
In Europa, la recente approvazione di una nuova direttiva sul
rafforzamento della proprietà intellettuale, la trasposizione europea
della criticata norma americana DMCA, da noi chiamata EUCD, la
direttiva che introduce il prestito a pagamento per le biblioteche
pubbliche, e il rischio che permane tuttora di introdurre brevetti sul
software, lasciano intravedere quanto sia forte e trasversale l'azione
pressante di forze contrarie alla costruzione di una Società
dell'Informazione europea aperta, in cui la conoscenza sia una risorsa
liberamente disponibile per i cittadini e le aziende. Si concretizza
piuttosto il rischio di una società globale che, in balìa delle grandi
organizzazioni multinazionali, impoverisca il mercato europeo.
Il Software Libero, nel corso dei suoi primi venti anni dalla sua
cosciente formalizzazione da parte di Richard Stallman, e ancor prima
con la storia unica dello sviluppo condiviso del sistema operativo
Unix, rappresenta un modello allo stesso tempo economico e sociale di
interesse fondamentale per una società come quella Europea, dove è
possibile vantare una tradizione di attenzione alle istanze sociali e
di rispetto della dignità umana non disgiunto dalla necessaria
efficienza economica del mercato necessaria allo sviluppo delle
migliori condizioni di vita dei cittadini.
Non esiste, infatti, a mio avviso, una fondamentale differenza tra le
istanze anche commerciali di una economia di mercato avanzata, come
quella europea, e l'adozione anche su vasta scala del software libero
ottenuta rimuovendo ogni impedimento sia legislativo che pratico alla
sua effettiva adozione. Il software libero anzi garantisce una migliore
indipendenza dagli interessi esterni all'Europa, una maggiore
sostenibilità economica (specie per la piccola e media dimensione
aziendale europea - e in particolar modo italiana) per l'affrancamento
da leadership di mercato o oligopoli sia interni che esteri, per lo
studio e la proposizione di possibilità alternative nella realizzazione
di strumenti software o hardware, per il rafforzamento e l'allargamento
del mercato domestico a vantaggio delle industrie locali e
territoriali, per migliorare la cooperazione e il trasferimento
tecnologico tra la ricerca e l'industria e per incoraggiare la ricerca
trans-disciplinare che può essere la vera risorsa del sistema europeo
di formazione avanzata, in un contesto in cui esperienze e competenze
accademiche e imprenditoriali si integrino e si compendino
meritocraticamente.
Ma è proprio nell'ambito delle libertà digitali che è di primaria
importanza la difesa dei nostri più elementari diritti di espressione,
che proprio nella realizzazione del Software Libero vengono pienamente
concretizzati in pratica. Questi diritti di espressione purtroppo sono
messi a repentaglio dalle azioni dei gruppi di pressione, che hanno
portato la Commissione nel caso della brevettazione del software perfino
a tradire la chiara volontà del Parlamento.
Sono queste le azioni che limitano drasticamente le nostre possibilità,
come cittadini e come imprenditori, e su cui è importante trovare -in
ogni schieramento- persone in grado di vigilare, divulgare e costruire
possibilità di opposizione.
In particolare, estendendo la stessa logica che è alla base dell'attiva
promozione del Software Libero, è fondamentale lavorare in Europa per
garantire il diritto di condividere informazione e sapere tramite il
mezzo digitale, consentendo ad artisti, docenti e programmatori di
contribuire allo sviluppo del "Pubblico Dominio", o dei beni comuni
della creatività, per favorire lo sviluppo delle economie locali
tutelando le piccole imprese che, come oggi creano ed accrescono valore
con il software libero, possano realizzarlo in ogni altra forma di
espressione creativa e produttiva.
Per questi motivi, ed indipendentemente dall'esito delle prossime
elezioni europee, sto coordinando un gruppo di lavoro composto da
simpatizzanti dell'area politica in cui milito, che possa realizzare
attivamente la promozione di questi temi all'interno di queste forze
politiche. Colgo questa occasione per propagare l'invito a partecipare
scrivendomi all'indirizzo email riportato a tergo.
Non posso non concludere sostenendo la profonda convinzione che, come
afferma sempre Richard Stallman, solo la Libertà sia il fondamento del
Software Libero, e non il suo basso costo.
Marzia Lavinia Frezza
mlfrezza a email.it
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