[Discussioni] CONVEGNO INFORMATICO CON LA CYBERAGONIA DEL DIRITTO D'AUTORE DI FRANCIONE

adramelek adramelek a tin.it
Ven 25 Giu 2004 08:30:27 CEST


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	Con la prima edizione de "Le Giornate di Studio di Penale.it", il diritto
penale dell'informatica ha trovato l'occasione per riunire alcuni degli
studiosi più autorevoli su temi divenuti ormai quotidiani.
	Il comitato organizzatore (composto dagli avvocati romani Ottorino Agati,
Stefano Aterno, Giuseppe Campanelli ed Emanuele Cavanna, coadiuvati dal
collega genovese Daniele Minotti, ideatore e curatore del sito giuridico
Penale.it) ha potuto realizzare un convegno dal titolo "DIRITTO E PROCESSO
PENALE NELL'ESPERIENZA DELLE NUOVE TECNOLOGIE". Suddiviso in tre sessioni,
l'evento si è svolto nei giorni 18 e 19 giugno 2004 presso la prestigiosa
sede
della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense, in Roma.
	Nel corso del convegno il giudice Gennaro Francione, autore della famosa
sentenza anticopyright, ha parlato di CYBERAGONIA DEL DIRITTO D'AUTORE.
Contro l'attuale proprietà intellettuale ha sostenuto il ridimensionamento
in detentio(possesso) in nome dell'Umanità che diventa proprietaria
dell'opera, con riconoscimento del diritto morale e forte depotenziamento
economico dell'autore in nome del Sapere e dell'Arte prevalenti
sull'Economia. Ciò per contemperare la  diffusione universale dell'arte
libera e gratuita per tutti (a monte, via internet)con il profitto
dell'arte-prodotto(a valle)proponendo nuovi modelli di editoria mista.
     E' un colpo fortissimo ai produttori-distributori attuali che innalzano
i prezzi dei prodotti alle stelle, nonché per organismi passivi come la SIAE
e per lo stesso stato che tassa arte e cultura diffusa, il che impedisce una
reale libertà dell'arte e del sapere come previsto dalla Costituzione(art.
33).
    La SIAE(trasformata in SIA Società Italiana Aurori - non più pro
editori) viene riciclata in ente protettore degli autori per antonomasia,
soprattutto  di quelli deboli contro i forti(star, produttori, distributori
etc.) ma soprattutto con funzione di lancio della creatività emergente e di
garante nell'equa distribuzione tra gli artisti di emolumenti statali,
passaggi massmediali etc..
     Un potenziamento per "tutti" gli artisti il cui compito primario è
veder diffusa la propria opera, ciò chè è realizzabile facilmente attraverso
internet e, in una fase successiva, attraverso gli altri media riconquistati
e resi realmente accessibili democraticamente  a tutti; un vantaggio per il
mondo che usufruirà delle opere (come contenuto)pressoché gratuitamente come
previsto dalla costituzione, mentre pagherà per l'arte-prodotto solo ove la
si richieda.
   Soprattutto un attacco portato via Internet alle lobby del potere
culturale che si avvalgono del momento economico per affermare  e perpetrare
il loro dominio, oltre che di legge penali vamanete repressive contro
l'Uomo.
   Molti di questi principi furono enunciati nella famosa sentenza
anticopyright del 15 febbraio 2001  in cui il giudice Gennaro Francione
assolse 4 extracomunitari per stato di necesstà(fame) rilevando
l'eccessività della sanzione penalistica a fronte dell'indigenza,
soprattutto tenendo conto che la legge in materia è desueta di fatto per
l'abitudine invalsa della popolazione mondiale di scaricare musica da
internet.
Per leggere al relazione
http://www.antiarte.it/eugius/cyberagonia_del_diritto_d'autore.htm
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