[Discussioni] Articolo su DRM nella televisione digitale.
adriano.sponzilli a virgilio.it
adriano.sponzilli a virgilio.it
Mar 9 Mar 2004 13:06:55 CET
da www.ilmanifesto.it
IL TERZO OCCHIO DEI TELEVISORI USA
di EVA PERASSO
Nel luglio del 2005 i televisori americani avranno un terzo occhio puntato
sugli schermi, quello del «broadcast flag», una bandierina (o meglio un
codice) che verrà letta da un circuito elettronico; questo scruta tra i
programmi in arrivo e impedisce al telespettatore di registrarli. È l'ennesimo
maldestro tentativo di controllo da parte della potente lobby delle major
del cinema e della tv statunitensi, raggruppati sotto l'ombrello severo
della Mpaa, Motion Picture Association of America. Questo ente, con la diffusione
della tv digitale, cerca di attivare un nuovo strumento di gestione dei
contenuti coperti da copyright: il film o il varietà teletrasmesso non potranno
finire su Dvd con livelli qualitativi accettabili. In questo caso si tratta
dei programmi broadcast, teletrasmessi: quelli ritenuti non passibili di
copia verranno messi in onda con questo sistema di flag. E quando l'utente,
in casa propria, tenterà di registrare l'ultima puntata della sua soap opera
strappalacrime preferita o il concerto di quel bassista virtuoso da rivedere
e gustare poi in tranquillità, dovrà accontentarsi di una versione disturbata,
di bassissimo livello audio e video.
Sembra di tornare ai tempi della causa tra Sony, inventrice del Betamax,
e Universal, quando si tentò in ogni modo di arginare la violazione del
diritto d'autore (era il 1978, quasi 30 anni fa) anche impedendo la diffusione
dei videoregistratori. La direttiva approvata lo scorso novembre dalla Fcc,
Federal Communications Commission e attiva dal luglio 2005, è un precedente
pericoloso per la libertà del consumatore.
Ciò che disturba - o meglio spaventa -la Mpaa è che in un paio d'anni tutti
i segnali tv che ora si muovono nell'etere dovrebbero diventare digitali.
Si prospetta uno scenario da incubo, in cui i contenuti viaggiano soli e
liberi nello stesso etere, condivisi e scambiati dagli utenti. O, peggio
ancora, rivenduti da pirati senza scrupoli.
Da un punto di vista tecnico, lo standard di questo «broadcast flag» sarà
defintio da un'organizzazione internazionale. È la stessa associazione che
ha creato lo standard della tv ad alta definizione (Hdtv) e si chiama Atsc,
Advanced Television Systems Committee. Dal primo luglio 2005 ogni dispositivo
casalingo in grado di ricevere il segnale della tv digitale (via cavo, satellite,
terrestre, Internet) dovrà contenere il circuito elettronico. Spetterà agli
addetti designati dalla Mpaa controllare e decidere quali programmi saranno
passibili di controlli e limitazioni.
La paura di trasformare l'affare della tv digitale in una esponenziale escalation
di perdite economiche è grande: che accadrebbe infatti se uno spettatore
italiano potesse avere a disposizione la preziosa puntata del suo telefilm
americano preferito anni prima della sua effettiva trasmissione in Italia?
Ma non è solo questo il punto. Questa bandierina nascosta, oltre a non permettere
allo spettatore indiano di vedere se Ridge un giorno o l'altro avrà i capelli
bianchi, non gli consentirà neppure di condividere queste immagini e questi
suoni con altri. Il gioco della Mpaa dunque è sempre lo stesso e somiglia
molto a quello messo in atto dalla lobby dei discografici, la Riaa (Recording
Industry Association of America): restringere il campo d'azione degli utenti,
nuocendo soprattutto ai singoli privati, al crescere della diffusione di
nuove tecnologie.
Anche la risposta, però, è già nelle esperienze passate: con la diffusione
dei Dvd fioccarono i sistemi di protezione dei dischi dai tentativi di copia
ma poco tempo dopo un semplice ragazzo appassionato di tecnologia aveva
già trovato il modo per eludere i controlli. E se questo flag fa tanto discutere,
una folta comunità di pirati buoni sta inondando la Rete di informazioni
e sta esortando i consumatori a dotarsi di lettori di tv digitale prima
della fatidica data del luglio 2005: solo da lì in avanti infatti saranno
venduti gli apparecchi che conterranno il circuito controllore.
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