[Discussioni] [FSFE] La libertà di accesso al software e ai computer possiamo (e dobbiamo) conquistarla
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Gio 11 Mar 2004 19:29:59 CET
La libertà di accesso al software e ai computer possiamo (e dobbiamo)
conquistarla
La Free Software Foundation Europe risponde pubblicamente alla lettera
aperta al Sindaco di Roma redatta da Paolo Pietrosanti, della Giunta del
Partito Radicale e cieco. L'associazione che difende, sviluppa e
diffonde il software libero in Europa evidenzia come il concetto stesso
di software libero sia nato proprio per non discriminare nessuno. Nella
lettera sottolinea anche che esiste software sviluppato in Italia con
fondi pubblici ma rilasciato con licenze limitanti e proprietarie, di
fatto impedendo che su questi progetti si crei un ecosistema fertile di
utenti e aziende, libere in tutti i sensi.
Questo il testo inviato:
Gentile Paolo Pietrosanti,
la sua lettera aperta al sindaco Veltroni coinvolge la comunità del
software libero e l'associazione che rappresento e mi fornisce
l'occasione per affermare alcuni principi importanti che potrebbero
passare in secondo piano in questa sua discussione con il sindaco di
Roma (nella quale non voglio entrare, perché ininfluente su quanto sto
per dirle).
Lei accusa 'Linux' di non essere accessibile alle persone disabili.
Non entro nel merito tecnico di quanto afferma, visto che certamente
altri le riporteranno le loro esperienze con sistemi non-microsoft (e
so che l'hanno già fatto).
Lei però cade nella semplificazione di cui molti sono vittime e
finisce per accusare di 'discriminazione' un'intera categoria di
software che invece nasce proprio per non discriminare. Il software
libero è infatti un modo di distribuire software e non un 'prodotto'.
Il sistema GNU e il kernel Linux sono programmi liberi, ovvero
distribuiti secondo licenze che permettono l'uso, lo studio, la
modifica e la distribuzione illimitata del software stesso.
Proprio in virtù di questi permessi, il software libero è diventato un
abilitatore di tante minoranze. Per esempio, le minoranze
linguistiche hanno sfruttato le libertà offerte dai sistemi GNU/Linux
per tradurre il software in idiomi che le multinazionali di settore
giudicavano 'commercialmente insignificanti' [1]. Molte nazioni con
una storia tecnologica giovane hanno scelto il software libero come
mezzo per creare un'industria informatica locale e indipendente[2].
I vantaggi che derivano dal disporre dei diritti concessi dal software
libero non sono vantaggi economici, ma piuttosto di autonomia e
indipendenza: valori universali che non dovrebbero essere messi dietro
ad una comodità temporanea. Il modo di distribuire contenuti
digitali, il software proprietario, che lei in buona fede sta
difendendo nella sua lettera al sindaco Veltroni, è lo stesso che
impedisce alle persone di aiutare gli altri.
La esorto invece a contribuire affinché la sua stessa libertà e le
diverse abilità delle persone che conosce e frequenta vengano
rispettate e continuino a prosperare. Il software libero può rendere
possibile un mondo in cui gli utenti di computer non debbano dipendere
da un 'obolo' di benevolenza di aziende che potrebbero trovare
commercialmente significativa una nicchia di utenti, ma dove le
associazioni di categoria possano finanziare lo sviluppo e
l'adattamento di software secondo le esigenze dei propri associati. A
tal proposito le ricordo anche la disponibilità di finanziamenti
europei che premiano lo sviluppo di software libero.
Vorremmo vedere le associazioni di ciechi italiane a protestare perché
ad esempio, il sistema di sintesi vocale FESTIVAL è rilasciato con
licenza libera solo con il supporto fonetico anglo-americano. Al
contrario il supporto italiano, sebbene sia stato finanziato con soldi
pubblici[3], non è distribuibile liberamente.
Sono a sua disposizione per ulteriori chiarimenti e sono anche
fiducioso che possiamo condurre una battaglia comune, considerando che
lei è la stessa persona che ha 'forzato' il diritto d'autore (o dovrei
chiamarlo ormai 'diritto d'editore') distribuendo audiolibri 'non
autorizzati'. Ho apprezzato quella sua campagna perché l'ho trovata
vicina alla posizione della FSF Europe riguardo la restrizione dei
diritti di uso delle opere dell'ingegno.
Con la speranza di iniziare un dialogo costruttivo e con immutato
rispetto
Stefano Maffulli
Presidente Sezione Italiana
Free Software Foundation Europe
Note:
[1] Per esempio:
Bangla Penguin Project: www.banglapenguin.org
Bangla Gnome Translation Project - Ankur : www.bengalinux.org
Traduccions GNU al català: http://ca.dodds.net/
[2] come emerge dalla Conferenza su Commercio e Sviluppo dell'ONU nel
rapporto "E-Commerce and Development Report 2003", Cap. 4:
[...]To take advantage of these benefits, the report recommends that
developing countries consider adopting FOSS as a means of bridging the
digital divide.[...] The empowerment that comes with free access to
source code is not a simple price advantage, but may rather be a
necessary economic prereq- uisite for evolving demand.[...]
http://www.unctad.org/en/docs//ecdr2003_en.pdf
[3] Dettagli e licenza su:
http://www.csrf.pd.cnr.it/TTS/It-FESTIVAL.htm
Che cos'è la Free Software Foundation Europe:
La Free Software Foundation Europe (FSF Europe) è una organizzazione
non governativa senza fini di lucro che si dedica a tutti gli aspetti
del Software Libero in Europa. L'accesso al software determina chi può
far parte di una società digitale. Quindi la libertà di usare,
copiare, modificare e redistribuire software, come descritto nella
definizione di Software Libero, permette parità di partecipazione
nell'era dell'informazione. Portare all'attenzione del pubblico questi
temi, dare solide basi politiche e lagali al Software Libero e
assicurare libertà alle persone supportando lo sviluppo di Software
Libero, sono temi centrali per la FSF Europe, che è stata fondata nel
2001 come organizzazione sorella della Free Software Foundation
statunitense.
Per maggiori informazioni: http://fsfeurope.org/
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