[Discussioni] (fwd) [copyDOWN] Fwd [RK] La vera partita intorno alla vicenda Microsoft

George Orwell nobody a mixmaster.it
Sab 27 Mar 2004 08:47:03 CET


un'analisi interessante piena di link

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Newsgroups: inventati.copydown
Subject: [copyDOWN] Fwd [RK] La vera partita intorno alla vicenda Microsoft
Date: Fri, 26 Mar 2004 16:26:14 +0100

Vi forwardo da RK sempre in tema decreto Urbani e ulteriori monnezze 
microzozziane
sbaciuz
S*phz

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C'è una questione tutta politica intorno alla vicenda Microsoft ed è
essenzialmente legata ai contenuti.
Ieri Radio Popolare ha intervistato Rampini (di Repubblica) su questo che
ha detto cose giuste (e risapute) ma ha detto una cosa sbagliata su una
faccenda determinante.

Le cose giuste sono
1) Che per Microsoft una multa di questo genere è una bazzecola. Per il
semplice motivo che hanno 50 Miliardi di dollari "di cash", liquidi
disponibili subito
2) Il motivo è ovvio: hanno fondato il più grande monopolio capitalistico
dalla prima rivoluzione industriale in poi
3) E per questo motivo, per mantenerlo, il dato essenziale non è la multa
quanto l'imposizione a togliere Windows Media Player da Windows. Ovvero il
fattore tecnologico ceh permette concretamente di mantenere la posizione
dominante.


E perché la battaglia su Windows Media Player è così importante? Perché
dallo scoppio della bolla speculativa della new economy in poi le grandi
multinanzionali detentrici dei diritti di proprietà sui contenuti sono alla
spasmodica ricerca di un sistema per rientrare degli investimenti. In tempi
di crisi economica generalizzata è difficile, e lo stiamo vedendo, che
parta un mercato di vendita di contenuti di gitali (film, musica, ecc.)
come piacerebbe a questi signori rispetto ai loro buchi di bilancio. Nel
frattempo, però, i sistemi di scambio alla pari di files (detti
"peer-to-peer" i successori di Nasper, per intenderci) rappresentano
l'attuale 75% del traffico di rete. Ovvero il 75% del traffico nella rete
mondiale investe 250 milioni di utenti che si scambiano film, musica e
altro in barba alle norme sul copyright internazionale per pura passione
personale. Ma anche per non dover sottostare alla "tassa sul macinato"
rappresentata dai costi di cd e biglietti del cinema che sono aumentati con
qualità spesso discutibile. Come evitare questa che i media generalisti
chiamano indistintamente "pirateria"?
In due modi
1) Con misure legislative sempre più draconiane
2) Con uno stardard tecnologico che permetta ai "legittimi" detentori dei
diritti di controllare direttamente l'utilizzo delle opere date in licenza

Del primo punto fa parte il DDL Urbani approvato lo scorso 12 Marzo e
diventato efficace l'altro ieri che introduce multe fino a 1500 Euro ed il
sequestro del computer per chi scaricherà d'ora in poi film in questo modo
(si prevede il carcere per lo scopo di lucro: 3 anni !)
Fonte: http://punto-informatico.it/p.asp?i=47515

Del secondo punto fa parte uno standard chiamato DRM (Digital Right
Managment) che stava mettendo appunto proprio la Microsoft nell'ottima di
una strategia complessiva di "tecnologia sicura"
(http://www.complessita.it/tcpa) che aveva il preciso scopo di assicurare
alle multinazionali dei contenuti digitali che le loro opere rilasciate in
licenza sarebbero diventate fruibili in futuro solo per chi ne aveva
legalmente acquisito i diritti. Come? Semplicemente i computer che stanno
progettando avranno un mix di tencologia software ed hardware per
controllare di volta in volta che il software, la musica, il fime che
stiamo facendo girare sul nostro computer è stato acquistato legalmente. Se
il computer, controllando in rete, si accerta di questo acconsentità,
altrimenti ve lo potete scordare.

E' l'uovo di colombo, no?
Quindi se io ho il monopolio di fatto dei sistemi operativi nel mondo (più
del 90% sono windows) faccio un accordo con la Disney, ad esempio, per fare
in modo che usi il mio standard DRM e i suoi video girino solo sulle
macchine che montano le applicazioni che lo implementano: Windows Media
Player.
Chi rimane fuori? Chi rendo incompatibile da questo standard ottenendo il
monopolio sicuro per mercato del futuro
(http://www.mytech.it/mytech/mercato/art006010051975.jsp)

In questo senso la partita dell'EU ha due chiavi di lettura:
1) La EU, e le imprese europee, che si oppongono a questa situazione per
non dovere fare accordi con Microsoft nell'ambito di un attrito più
generalizzato tra attori del mercato europeo e statunitense sulla scena
mondiale
2) L'interesse dell'amministrazione statunitense a favorire, in questo
conflitto, la microsoft

E qui c'è la menzogna di Rampini. Infatti ha detto che nel passaggio tra
l'amministrazione Clinton (che aveva aperto una procedura di infrazione
verso Microsoft per posizione dominante sul mercato con Internet Exploere)
e quella Bush, la seconda ha ereditato una partita che ha poi perso.
Sbagliato ! Uno dei primi atti dell'amministrazione Bush fu proprio
eliminare il problema giungendo ad un accordo capestro con Microsoft che
attualmente è ancora sotto processo negli USA ma per l'impegno dei singoli
stati e non del governo federale.
E perché l'ha fatto? Perché è nel preciso interesse di questa
amministrazione una Microsoft forte che imponga standard di questo tipo e
logiche di questo tipo a tutto il resto del mondo
(http://punto-informatico.it/p.asp?i=34449). Ed è stato un preciso
obiettivo della Microsoft finanziare il partito repubblicano per questo
(http://www.zeusnews.com/news.php3?cod=342).

In questo senso si spiega la dura presa di posizione del dipartimento di
Giustizia USA (http://www.studiocelentano.it/newsansa.asp?id=34134) che
invoca il "libero mercato" esattamente come lo invoca Microsoft con  la
"Software Choice campaign"
(http://www.theregister.co.uk/content/4/26616.html) nata per contrastare le
legislazioni nazionali che metterebbero in grado il software libero di
competere con il monopolio microsoft nella digitalizzazione della pubblica
amministrazione.

E allora bisogna stare con Monti in funzione antimicrosoft?
Attenzione, le convergenze di interessi possono essere più complesse. Il
giro di vite sui sistemi "peer-to-peer", in Italia con Urbani, hanno un
omologo nella Intellectual Property Enforcement Directive
(http://www.softwarelibero.it/news/20030903-01.shtml) approvata a livello
europe due giorni dopo il decreto Urbani che, sebbene stabilisca cose anche
molto diverse per esempio in materia di reati con profitto o meno (creando
una disarmonia legislativa che Ciampi si è ben guardato da evidenziare
firmando il DDL), ha un tratto in comune: la repressione dei circuiti P2P
indipendenti per convogliare in quelli a pagamento. E così, noterete, che
il lancio del portale di Alice di Telecom Italia con tanto di testimonial
d'eccezione, arriva proprio nel momento giusto !
Ultima chicca: sapete come si chiama la presidentessa della commissione che
ha elaborato questa roba? Janelly Fourtou, moglie dell'amministratore
delegato della Vivendi-Universal, la più grossa multinazionale europea sui
contenuti digitali
(http://www.ilmanifesto.it/MondeDiplo/LeMonde-archivio/Gennaio-2001/0101lm22.01.html).
Come si dice in questi casi? Conflitto d'interessi? Vi ricorda qualcuno?

Marco Trotta

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