[Discussioni] a proposito delle comunità italiane....
Stefano Canepa
sc a linux.it
Dom 2 Maggio 2004 22:44:13 CEST
Il dom, 2004-05-02 alle 08:49, Leandro Noferini ha scritto:
> Giangi scriveva:
>
> Mi permetto di agganciarmi a questo vecchio, lungo nonché interessante
> thread per segnalare una cosa che non mi pare sia saltata fuori.
>
> > Ci sono le comunità di programmatori italiane? Se ci sono cosa fanno?
>
> Non so se sono esattamente "programmatori" ma molti di loro localizzano
> i programmi che usiamo ogni giorno.
>
> Tradurre stringhe dall'inglese all'italiano (e tutto il resto di
> contorno) non sarà impegnativo come scrivere codice ma è sicuramente uno
> sforzo notevole purtroppo sempre sottovalutato (come dimostra anche
> questo thread).
Localizzare programmi non richiede doti da grande programmatore ma se
capisci qualcosa magari puoi anche fare qualche patch mentre testi il
programma. È comunque un lavoro di pazienza che implica testare i
programmi che traduci, usare spesso versioni in sviluppo non ancora
stabili, inseguire i programmatori, tradurre noiose pagine di
documentazione, insomma non sarà onorevole che il mestiere del
programmatore ma gli strumenti usati sono spesso gli stessi (CVS, emacs,
make) ed è importante per la diffusione del software libero.
Ciao
sc
PS: mi scuso per lo sfogo ma sono uno di quei _non_programmatori che
traducono
PS del PS: per lavoro faccio l'analista/programmatore :)
--
Stefano Canepa email: sc a linux.it - www: htt://www.stefanocanepa.it
Three great virtues of a programmer: laziness, impatience and hubris.
Le tre grandi virtù di un programmatore: pigrizia, impazienza e arroganza.
(Larry Wall)
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