[Discussioni] [Fwd: [Linux-Biella] Informatica e libri scolastici]
Roberto Marchioro
rm a linux.it
Ven 28 Maggio 2004 21:28:14 CEST
Francesco Potorti` ha scritto:
>>Mi chiedo ad esempio di che _cultura_ si faccia portatore
>>quell'insegnante che nella sua scuola ha creato due aule informatica
>>con 30 client e due server di dominio con software commerciale e
>>proprietario rigorosamente crackato
>
>
> Questo c'entra poco, direi. Non me ne volere, ma alle mie orecchie fa
> coppia con quelli che una volta dicevano che una donna che conviveva non
> sposata non poteva trasmettere cultura ai propri allievi.
Il termine cultura da me usato deve andar inserito nel nostro contesto,
quindi leggilo come, passami questa semplicistica definizione,
"educazione all'informatica".
Se intendiamo "cultura" nel senso più ampio, chiaro che diventa una
frase da bigotto ultraconservatore. (e non si intonerebbe bene con la
mia sign).
Detto questo, trovo che il discorso dell'utilizzo di software ottenuto
con qualsiasi mezzo nell'ambito didattico sia controproducente per
almeno due motivi:
Ineducazione alla legalità
Perdita di uno dei fattori competitivi del software libero rispetto al
software commerciale e proprietario
In merito al secondo punto se ci pensi molti insegnanti vivono la
situazione in maniera quantomeno paradossale, rubano il pane perchè
costa troppo quando in realtà girando l'angolo troverebbero un
ristorante che offre loro il pranzo e cena gratis.
Purtroppo l'ambiente si ritiene al di sopra della legge e manca lo
spunto e la volontà di stare in regola: perchè la BSA non fa una bella
indagine nelle scuole italiane per verificare quanto software copiato gira?
La risposta la sappiamo già: la scuola serve per formare i futuri
consumatori acritici.
Ciao!
--
%-/ Roberto
Jabber ID: rm a jabber.linux.it
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