[Discussioni] [URGENTE] Bozza di legge regionale/FVG sul SL

Francesco Loriga f.loriga a comune.roma.it
Gio 25 Nov 2004 14:39:52 CET


Simo Sorce ha scritto:

>>
>>>Entro tre anni è tenuta ad usare programmi di cui può modificare il
>>>sorgente, e preferibilmente programmi liberi.
>>
>>La legge è "legalmente imperfetta", perché non prevede sanzioni per il 
>>mancato adeguamento.
> 
> 
> Se è per quello è anche improponibile, perchè, se non ci sono
> possibilità di disapplicare queste norme in casi particolari (non ho
> letto la legge non lo so), metterebbe sicuramente in stato di illegalità
> le pubbliche amministrazioni che per motivi storici, contratti
> pregressi, o per mancanza di soluzioni libere fossero costrette ad
> utilizzare software che non risponde a questi requisiti.
> 
> Simo.

Secondo me la legge non e' "legalmente imperfetta" perche' non tutte le 
leggi devono prevedere delle sanzioni, soprattutto quando le sanzioni, 
un'amministrazione, se le dovrebbe applicare (e pagare) da sola.

Ne' e' improponibile perche' non e' affatto cosi' rigida come sembra e 
come dice anche Fuggetta (che saluto):
al punto 1 dell'art.5 " L'amministrazione regionale è tenuta ad 
utilizzare, nella propria attività, programmi per elaboratore 
elettronico dei quali detenga il codice sorgente.", manca, non credo 
casualmente, un "esclusivamente". Per adempiere alla legge basterebbe 
usare *un po'* di programmi di cui detiene il codice sorgente. Ma il 
senso rimane.


Accanto ad alcuni aspetti che le pubbliche amministrazione sono tenute 
già a rispettare (obbligo  di imporre la proprietà, e quindi se lo 
ritiene l'apertura e la modificabilità, del codice sorgente per i 
programmi realizzati custom, che ovviamente non vuol dire ancora free 
software) ci sono punti importanti anche agli art.6 7 e 8.

Forse a me sarebbe piaciuta anche un po' di attenzione in piu' verso le 
associazioni non "di categoria". Ma tant'e'.

Ben vengano leggi regionali, ordini del giorno, memorie e delibere in 
favore della promozione del softare libero nella Pubblica 
Amministrazione: non bastano ma aiutano parecchio, per quanto perfettibili.

E ben vengano, anche se chiunque ha il legittimo diritto di ritenerle 
"propaganda".
Perche' queste operazioni di "propaganda" forniscono una sponda reale a 
chi dentro la PA lavora per la sperimentazione e l'introduzione del FS.

A proposito, permettetemi di allegarvi una memoria (perfettibile, per 
carità) approvata il 22 settembre scorso dalla Giunta del Comune di Roma 
  :-)

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Memoria per la Giunta Comunale

Oggetto: introduzione e sperimentazione di software libero 
nell’amministrazione e iniziative per la promozione e il riuso di 
software libero con altre pubbliche amministrazioni locali, 
associazioni, organizzazioni ONLUS



L'espressione "software libero" o “software a codice aperto” (open 
source) è riferita a tutti quei programmi informatici (sistemi 
operativi, elaboratori di testo, gestori di database, navigatori 
internet e altri applicativi) per i quali è garantita agli utenti la 
libertà di eseguire, copiare, distribuire, studiare, cambiare e 
migliorare il software. Il software libero non è comunque senza licenza: 
infatti protegge la conservazione delle sue caratteristiche imponendo a 
tutti i prodotti da esso derivati, il rispetto delle stesse libertà 
attraverso la licenza GPL (General Public Licence).

Considerato che la leggibilità del codice, generalmente non garantita 
nel software proprietario,  costituisce una garanzia per tutti gli 
utilizzatori, ed in particolare per le Pubbliche Amministrazioni, di 
totale conoscenza e comprensione delle funzioni e attività di uno 
specifico software e di verifica del rispetto dei necessari standard di 
sicurezza nel trattamento dei dati, molte amministrazioni centrali e 
locali nel mondo hanno cominciato a dotarsi prevalentemente e 
preferibilmente di software a codice aperto. Fra di esse si possono 
citare il ministero della cultura, dell'educazione e del tesoro in 
Francia, agenzie governative statunitensi fra cui CIA, FBI e NASA, il 
governo centrale messicano e quello cinese, amministrazioni locali 
europee come quelle di Monaco in Germania o dell’Estremadura in Spagna .

La qualità raggiunta da alcuni prodotti di software libero, ritenuta da 
molti osservatori pari o in alcuni casi maggiore degli equivalenti 
programmi proprietari e il loro diffusissimo uso nei computer desktop e 
server di tutto il mondo è ormai un dato di fatto acquisito che  spinge 
anche grandi aziende di ICT a radicali cambiamenti di impostazione 
strategica nei modelli di business.

Seppure il termine software libero non sia sinonimo di software gratis, 
la sua adozione prevede un cambio di natura dei costi: da quelli 
relativi alle licenze a quello in servizi di sviluppo, modifica o 
manutenzione del prodotto. Rimane comunque il fatto che un insieme non 
trascurabile di pacchetti di software libero, per la qualità, la 
completezza della documentazione e la facilità d’uso siano ormai 
utilizzabili a costi praticamente nulli. Il risparmio ottenuto con 
l’adozione di questi pacchetti può essere reinvestito in formazione e 
creazione di competenze interne alle amministrazioni. Tutto questo 
naturalmente rappresenta un impegno, sia economico che organizzativo e 
didattico, non indifferente; si traduce, però, in un arricchimento della 
professionalità e dell’autonomia delle risorse umane dell’amministrazione.

Nonostante già adesso, generalmente, gli applicativi informatici creati 
appositamente per una amministrazione pubblica siano di proprietà della 
stessa amministrazione committente (e quindi pubblica) essi richiedono 
per la loro esecuzione, nella maggior parte dei casi, l’utilizzo 
contemporaneo di altro software sotto licenza (sistemi operativi, 
database, altri applicativi specifici). Ciò implica troppo spesso che 
l’amministrazione, seppur formalmente proprietaria di un applicativo e 
quindi titolata a modificarlo, cederlo o migliorarlo, rimanga legata 
alla stessa azienda che ha sviluppato il prodotto oppure vincolata 
all’utilizzo sotto licenza proprietaria di altri programmi. Qualora, 
invece, si vincolassero le aziende a rilasciare i prodotti con licenza 
GPL e a garantirne la interoperabilità e la compatibilità con software 
libero e standard aperti, questi prodotti potrebbero essere riutilizzati 
da altre Pubbliche Amministrazioni senza alcun vincolo e legame con il 
produttore originario, con un risparmio non indifferente per le finanze 
pubbliche.

Poiché il software libero basa la sua filosofia sull’uso di formati e 
standard aperti per la gestione dei dati e sulla piena interoperabilità 
fra applicativi diversi che seguono questa stessa impostazione, esso 
libera  gli utenti dalla corsa (obbligata e a pagamento) 
all’aggiornamento dei programmi. Questa considerazione va tenuta 
presente oltre che per gli aspetti interni, anche nell’interazione fra i 
cittadini e l’amministrazione, per cui  deve essere permessa ai 
cittadini la libera scelta degli strumenti con i quali si vuole 
interagire con essa, garantendo sempre l’uso di standard, formati e 
strumenti aperti.

Considerando che sono sempre più numerose le realtà associative, 
ricreative, sociali nonché di piccola e media imprenditoria che fanno 
dell’uso, della promozione e dello sviluppo del software libero la 
ragione fondante della propria attività e per le stesse considerazioni 
precedentemente esposte, anche altre Pubbliche Amministrazioni centrali 
e locali stanno compiendo passi importanti verso la promozione e 
l’adozione di software libero.


Tutto ciò premesso e considerato,
La Giunta

Si impegna a promuovere:

- la sperimentazione e l’introduzione, in situazioni pilota, del sistema 
operativo GNU/LINUX presso i computer server e desktop negli uffici 
dell’amministrazione e di applicativi di software libero per usi diversi 
(office automation, gestione dati, applicazioni di grafica ecc.);
-  la formazione di gruppi di personale motivato, all’uso di sistemi 
operativi e applicativi realizzati con software libero anche attraverso 
la collaborazione con associazioni, gruppi e club che promuovono l’uso 
del software libero;
- l’utilizzo esclusivo per lo scambio dei dati tra i diversi uffici, 
nonché tra l’amministrazione e i cittadini, di formati aperti;
   - la cooperazione delle strutture dell’amministrazione con 
associazioni, organizzazioni sociali e ONLUS per la realizzazione di 
progetti che attraverso l’uso del software libero siano finalizzati alla 
creazione di centri di diffusione dell’uso delle nuove tecnologie, di 
educazione digitale e lotta all’esclusione sociale;
- iniziative comuni con altre pubbliche amministrazione locali impegnate 
su questi temi, finalizzate allo scambio di esperienze, opinioni e 
competenze nonché alla creazione di un luogo di discussione, di raccolta 
di progetti, di ricerche e programmi di software libero che le PAL 
italiane decidono di mettere a disposizione per il riuso e l’adattamento 
alle esigenze specifiche;
- l’attività in questo campo del Consorzio Gioventù Digitale anche come 
ente strumentale e che agisce anche per conto dell’amministrazione (nel 
pieno rispetto dei suoi fini statutari).



	ASSESSORE

	Mariella Gramaglia


***************************************


Saluti

Francesco Loriga




-- 
Assessorato alle politiche per la comunicazione, la semplificazione
e le pari opportunità
Comune di Roma
Via Tomacelli 146, 00186 Roma
Tel. 0667104294




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