[Discussioni] [URGENTE] Bozza di legge regionale/FVG sul SL

Davide Dozza davide a flossconsulting.it
Lun 29 Nov 2004 10:59:32 CET


Alfonso Fuggetta wrote:

[...]

>  
> 
>>Qui non si tratta di favorire l'uno o l'altro, ma di decidere che cosa
>>riteniamo sia migliore (o se vogliamo, più giusto) per la società o per gli
>>utenti o per chicchessia, possibilmente senza guardare in faccia nessuno.
>>
>>Se poi c'è una ditta che meglio di altre sa coniugare il proprio business con
>>quello che secondo noi è meglio per la società, non possiamo che augurarle
>>ogni successo.
> 
> 
> Ripeto, ho la sensazione che l'ingegnuità galoppi. A Redmond non sono
> missionari. Ma pensate che a Armonk siano tutti devoti ai principi dell'open
> source e del software libero? Oppure non stanno facendo altro che tutelare i
> loro (ancora una volta legittimi) interessi? Tutelano forse la nostra
> società avendo il monopolio (proprietario) di tutto l'hw e il software che
> gestisce le nostre informazioni personali?

Non trovo la discussione affatto sterile o intrisa di ingenuità. Leggo con piacere 
sia Fuggetta che Veutro e *non* mi sembra affatto che le posizioni siano così 
distanti. Ciascuno esprime dei *sacrosanti* principi: l'uno il libero mercato 
l'altro il valore globale del sapere condiviso.
Nessuno, e ripeto *nessuno*, credo possa mettere in discussione il fatto che 
un'azienda non abbia il diritto di massimizzare i profitti e neppure che altre (ma 
anche singoli ed utilizzatori) decidano di condividere per massimizzare il valore.

E qui sta il punto: cosa dovrebbe fare lo Stato? Cosa dovrebbe prendere in 
considerazione la legislazione?

Lo stato dovrebbe garantire ad entrambi i modelli di potersi esprimere liberamente 
permettendo la creazione di un *vero* libero mercato. Ma per fare questo, prima di 
imporlo per legge, *deve* comunicare ed *insegnare* prima di tutto ai propri 
funzionari a misurare il valore delle cose non solo in termini di costi di licenze.

Ancora adesso troppe volte la spesa pubblica passa attraverso l'impossibilità di 
fare investimenti acquistando competenze e risorse umane per realizzare sistemi e 
software basati su OSS mentre possono essere messi a bilancio, per ottenere lo 
stesso risultato, spese per l'acquisto di software (licenze e sw custom) tout court.

Per ultimo e di non inferiore rilevanza sono le regole di mercato. Non bisogna 
dimenticare, quando parliamo di libero mercato, che questo è regolato da norme che 
sono leggi dello stato. E queste leggi sono fortemente soggette all'attività di 
lobby che le grandi imprese riescono a fare. Fintanto che il mercato viene 
regolato in questo modo il software libero avrà sempre un handicap e pertanto, 
IMHO, ben vengano le proposte dal basso che spingano verso l'adozione del software 
e degli standard liberi, ma che siano attuabili.
Più che imporre per legge l'adozione assoluta del software libero sono per 
proposte che in senso assoluto (questo si) ne dichiarino il valore per la comunità 
ed impongano che le scelte debbano passare per la valutazione paritetica di 
soluzioni basate sia su software libero che su software proprietario ed a nessuno 
possa essere preclusa la possibilità di partecipare.
Ovvio che lo Stato dovra' poi procurarsi, nel caso acquisti SW proprietario, 
quelle garanzie che con il software libero sono implicite ma che alla lunga 
possono fare la differenza (vedi la *libertà* dei formati e degli standard 
piuttosto che la libertà da brevetti e l'accesso al codice sorgente)

Davide




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