[Discussioni] [URGENTE] Bozza di legge regionale/FVG sul SL

Alfonso Fuggetta Alfonso.Fuggetta a polimi.it
Lun 29 Nov 2004 12:57:39 CET




On 29-11-2004 12:34, "Davide Dozza" <davide a flossconsulting.it> wrote:

> Alfonso Fuggetta wrote:
>> 
>> 
>> On 29-11-2004 10:59, "Davide Dozza" <davide a flossconsulting.it> wrote:
>> 
>> 
>> 
>>> Più che imporre per legge l'adozione assoluta del software libero sono per
>>> proposte che in senso assoluto (questo si) ne dichiarino il valore per la
>>> comunità 
>>> ed impongano che le scelte debbano passare per la valutazione paritetica di
>>> soluzioni basate sia su software libero che su software proprietario ed a
>>> nessuno 
>>> possa essere preclusa la possibilità di partecipare.
>>> Ovvio che lo Stato dovra' poi procurarsi, nel caso acquisti SW proprietario,
>>> quelle garanzie che con il software libero sono implicite ma che alla lunga
>>> possono fare la differenza (vedi la *libertà* dei formati e degli standard
>>> piuttosto che la libertà da brevetti e l'accesso al codice sorgente)
>> 
>> 
>> È esattamente quello che ho scritto nel report della commissione Meo.
> 
> Beh, non proprio... Non e' che ho fatto Cut&Paste :-)
> 
> Mi sembrava che la mia considerazione andasse un po' oltre rispetto il
> prendere 
> atto dell'esistenza del software con "codice a sorgente aperto" e che la PA
> debba 
> limitarsi a valutare le soluzioni con il principio del "Value for money".

Ma se hai scritto "valutazione paritetica", "non discriminazione", "utilizzo
di standard aperti" e "riconoscimento del valore del software libero"? Che
vorrebbe dire altrimenti?  La sostanza non è la stessa del report della
commissione? A me sembra di dire, "pragmaticamente", le stesse cose.
 
> A tutt'oggi, parliamoci chiaro, lo Stato (e l'Europa) non ha fatto nulla
> affinche' 
> si ponessero barriere alla nascita di questi monopoli e si favorisse il
> pluralismo. Se ne sta accorgendo ora e non c'e' più tempo per nascondersi
> dietro 
> ad una semplice giustificazione di "non ingerenza". E' ora di fare qualcosa di
> più 
> dal semplice "prendere atto". Occorre investire su qualcosa che ricada su
> tutti 
> non solo su alcuni.

Ma io non dico che non bisogna far nulla o prendere atto!!! Dico che c'è ben
altro da fare!!!

Alcuni esempi:

1. I finanziamenti per la ricerca in ICT in europa sono una frazione di
quanto speso per l'agricoltura.

2. Le aziende che operano in settori chiave come le telecom e il consumer
electronics devono capire che il software è il centro del loro sviluppo.
Qualcuno mi ha accusato di ammirare troppo Microsoft. Ma mentre gli europei
dormono, Microsoft ha sviluppato Smartphone e Windows Media Center che sono
due siluri pesantissimi per l'industria europea. Non li si può combattere
semplicemente dicendo "vade retro satana". Bisogna avere strategie
industriali alternative. E gli industriali europei troppo spesso pensano
ancora che il software sia solo un dettaglio.

Devo dire che con il discorso sulle tecnology platforms del VII programma
quadro forse qualcosa si muove, anche se gli europei fanno veramente cadere
le braccia. Sono stato al meeting a Parigi sulla mobile platform e le
industrie europee di telefonini non mi sembrano abbiano ancora capito che o
scelgono un piattaforma software comune oppure corrono dei rischi enormi.

3. Dobbiamo spingere le imprese anche non ICT e non software ad utilizzare
al meglio le tecnologie del software. Pensate alle macchine a controllo
numerico o agli elettrodomestici: su ciascuno di essi (e sono milioni di
pezzi!) ci sono microprocessori, sistemi operativi e programmi. E, almeno
per ora, non c'è Microsoft.

In tutto questo il software libero può giocare un ruolo importantissimo
(pensate a Linux sui telefonini). Ma non basta dire "deve essere libero".
Bisogna avere le idee chiare sulla strategia industriale che si vuol
perseguire e definire politiche industriali consequenziali.

Ovviamente, qui il discorso diventa ben più ampio e credo che tante vostre
energie, idee e intelligenze sarebbero utilissime. E' questo che mi deprime:
le occasioni perse per una visione secondo me troppo stretta del problema.

Alfonso




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