[Discussioni] [URGENTE] Bozza di legge regionale/FVG sul SL
Fabrizio Veutro
fabrizio a veutro.com
Lun 29 Nov 2004 15:22:08 CET
On Mon, 29 Nov 2004 11:11:14 +0100
Alfonso Fuggetta <Alfonso.Fuggetta a polimi.it> wrote:
> > Ben venga comunque il tuo pragmatismo, alla fine la politica è
> > mediazione,(almeno quando non diventa dittatura).
>
> Guarda che non c'è una contrapposizione tra valori e pragmatismo. Ho
> scritto e ripetuto che credo ci siano "valori" da tutelare:
>
> 1. I diritti dell'utenza.
> 2. La neutralità del mercato e la possibilità per chiunque di
> perseguire la propria attività economica e culturale in piena
> libertà.
>
> Le mie considerazioni "irrilevanti" non erano fatte tanto per dire
> che alla fine è inutile perseguire valori, ma semplicemente per dire
> che dobbiamo capire bene quali sono i "valori" in gioco e chi
> realmente li persegue.
I valori in gioco sono quelli, su questo siamo d'accordo. Chi
realmente li persegue? Direi la società e lo Stato, nelle sue varie
manifestazioni. Per quanto riguarda i diritti dell'utente, la Free
Software Foundation, per esempio. Certo non IBM, anche su questo siamo
d'accordo, né più in generale le imprese che, in linea di principio,
perseguono scopi economici e non politici o morali.
Ora, per chi ragiona nell'ottica del cittadino e dello Stato, il
problema è capire come conciliare questi valori, quando è possibile, e
decidere quale valore debba soccombere dove la conciliazione è
impossibile. Non è certo un problema nuovo, né peculiare del mercato
del software. Basti pensare alla recente e vivacissima questione sui
prodotti agricoli OGM, per avere un chiaro esempio di come numerosi
valori sociali, tecnici ed economici possono contrapporsi, e gli altri
esempi sono innumerevoli. In questo tipo di scontro fra valori, ognuno
porta la sua opinione e tenta di imporre la sua visione, come sempre
accade. L'auspicio ovviamente è che le posizioni diverse possano
mediarsi, ogni qualvolta possibile, nel reciproco rispetto, perché la
politica è mediazione, come è stato giustamente ricordato.
Venendo a noi, allora, quel che io rifiuto e contesto è lo svilimento
e la banalizzazione dell'intero dibattito che ci interessa. Rifiuto
che lo si riduca a una disputa di natura tecnico/competitiva in cui si
pone Microsoft contro IBM, o Linux contro Windows, relegando i valori
delle licenze libere al ruolo di comparse o, peggio, di fantasie
idealistiche e ingenue. Questi valori, invece, sono il motore primo
dell'intero discorso. Oggi siamo qui a parlarne perché qualcuno,
vent'anni fa, ha scritto la parola "freedom" in una licenza. Nel
confronto con le istanze tecniche ed economiche contingenti sono
quindi valori che meritano, come minimo, eguale dignità e
considerazione. Se non vi è accordo su questo, se non vi è rispetto
per la posizione ideale che ho esposto nel mio precedente post, temo
che sia ben difficile uscire dal solito "dialogo fra sordi".
Ciao,
Fabrizio
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