[Discussioni] Openn source - Stallman - free software

[Marco Ermini]

<quota chi="Stefano Rosanelli">
> Alle 17:05, venerdì 3 settembre 2004, Michele Sciabarra' ha scritto:
>> > ------cito-------
>> > ...... ma Sun non ci pensa nemmeno, portando ad esempio negativo
>> > proprio Linux, diffuso in parecchie varieta' "quasi compatibili":
>> > il pericolo incombente sarebbe quello del "forking", del diramersi
>> > di Java in versioni diverse e incompatibili, pericolo inerente al
>> > modello open source.
>> > -----------------
>>
>> Secondo me su questo ha detto una cosa corretta. E che abbiamo varie
>> razze Linux quasi compatibili tra di loro è vero. Debian RedHat Suse
>> e non ditemi che un binario Debian gira intonso su una RedHat....
>
> Non vedo niente di corretto nella frase citata. Linux in quanto tale (il
> kernel) non e' stato forkato e non ne esistono "versioni
> incompatibili".
</quota>

La frase citata si riferisce in modo _evidente_ a "GNU/Linux", cioè alle
distribuzioni - quindi Michele ha ragione.

Bisognerebbe cercare di capire il senso senza spalmare la propria
definizione formale ai discorsi degli altri :-) La maggioranza usa "Linux"
anche quando si riferisce a tutta la distro e non al solo kernel.

Oggi apriamo il club dei definitori formali :-) Leibniz e le sue monadi
ringraziano. ;-)


<quota>
[...]
> Java andrebbe piu' correttamente confrontato con i principali
> ambienti/linguaggi "liberi" PHP, Perl, Python: sono stati forkati? no.
</quota>

Certo che sì. Hai presente ActiveState? o la Zend technologies?

<quota>
> problemi di compatibilita' su diversi sistemi operativi? no, se il
> codice e' scritto "bene" e se le versioni di
> interpreti/runtime/librerie sono corrette (regola che vale anche per
> Java ovviamente)
</quota>

Attualmente ci sono molte differenze nelle implementazioni di Python e
Perl in diversi sistemi operativi, soprattutto per quanto riguarda la
gestione dei thread, dei processi, dei filesystem e dell'accesso ai DB.


Ciao.
-- 
Marco Ermini
http://www.markoer.org
Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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