[Discussioni] Openn source - Stallman - free software

Marco Ermini markoer a markoer.org
Gio 9 Set 2004 14:38:14 CEST


<quota chi="Michele Sciabarra'">
>
>
> Marco Ermini wrote:
>
>><quota chi="Michele Sciabarra'">
>>[...]
>>
>>
>>>Ok, fammi un setup che scarico e funziona su TUTTE le distro.
>>>
>>>
>></quota>
>>
>>Quello dei driver NVIDIA ci va molto vicino.
>>
>>
> Dovrebbe essere generale. Dovrebbe esserci un installer binario furbo
> come autoconf.
> Su questo si dovrebbe lavorare. Ci sono progetti simili mi pare? Link?
</quota>

Bisogna vedere esattamente cosa vuoi fare. Il progetto dei metadata comuni
tra tutti i repository più importanti è già un passo avanti, ma io
sospetto che non sia una cosa di così alto interesse. Ai sysadmin Linux
interessa che la cosa funzioni con la *loro* distro.



[...]
> Un sysadm windows anche esperto (visto con i miei occhi) si aspetta che
> il sw linux binario funzioni su tutti i linux
> o almeno sui linux dalla versione x in poi. E non è facile spiegargli
> che una cosa è il kernel e un'altra la distro.
> Vabbè alla fine glielo spieghi ma ha avuto modo di fare un sacco di
> casino nelle riunioni di planning dicendo che Linux è instabile, che non
> ci si capisce niente e questo e quell'altro...

Se cerchi di far fare il sysadmin Linux ad un sysadmin Windows è il minimo
che tu ti possa aspettare. Come pensi che reagisca un syadmin Linux quando
gli fai gestire un sistema Windows e gli dici che dopo che ha applicato
una patch ad Internet Explorer (che sul server nemmeno usa... ma te la
propone Windows Update) deve necessariamente riavviare il server? che il
sistema è instabile e non si capisce perché una patch debba comportarsi
così.

Uno dei peggiori nemici di Linux sono proprio i suoi utenti: dal modo in
cui lo presentano, deve subire poi una nomea spregiativa che non merita.

Molti utenti Linux pensano che sia possibile esportare a livello
commerciale gli smanettamenti (magari anche brillanti) che fanno a casa
loro, e si scontrano col fatto che altri (es. la Microsoft) sanno muoversi
meglio di loro in certi ambienti, e sanno proporre *soluzioni* anziché
smanettamenti - il che è più appetibile AL DI LA' del fatto che funzionino
meglio o peggio.

Io sono riuscito a far implementare una soluzione su Linux in tempi in cui
non era affatto diffuso (pre 2000) e a una grosse società in ambito
bancario finanziario, ma ho dovuto dare per lo meno la sensazione di aver
adottato un vendor e quindi che ci sarebbe sempre stato un supporto
tecnico. Il fatto che tale vendor faccia una distro migliore o peggiore di
un'altra che un vendor non è (es. Debian) è totalmente indifferente per il
cliente.

Nota bene che il cliente non è uno scemo che sceglie le soluzioni
peggiori. E' qualcuno che vuole dare in outsourcing (giustamente) le
questioni tecniche, ed in genere se ne frega delle scelte filosofiche
degli ideatori del prodotto.


[...]
>>Questo non è tecnicamente possibile né auspicabile. Un programmma come
>>minimo ha bisogno delle libc per funzionare, e visto che Linux si evolve
>>rapidamente, è difficile che un programma che funziona su una RedHat 7.3,
>>per esempio, funzioni su una Fedora Core 2 (anche se non è impossibile).
>>
>>
> Installi le compat-libc e modifichi l'ld_path per puntare alla vecchia
> glibc almeno con redhat/fedora
> E' così che Oracle 8.1.7 gira ancora sulla mia fc2 pur essendo stato
> originariamente installato su una redhat 7.x

Scommetto che la RedHat ed Oracle forniscono un ampio supporto commerciale
a questa tua brillante soluzione.


> Notare che installarlo exnovo è invece pressochè impossibile per via
> delle troppe dipendendenze da binutils e compilatori
> di specifiche versioni....
>
> Tecnciamente non è così difficile, è che non gli si dà troppa importanza.

Veramente, basta settare opportunamente la veriabile di ambiente
LD_ASSUME_KERNEL e lanciare il setup (che è fatto in Java). Magari usando
Oracle 9 e non Oracle 8... Ma non è questo il punto. Come si fa a far
adottare ad un cliente una soluzione basata su Fedora?



>>Assolutamente no. Mai letti i requisiti di un programma per Windows? ti
>>leggo quelli del Norton Antivirus - che dovrebbe essere uno dei programmi
>>più compatibili in assoluto: XP, 2000 (solo professional), ME, 98,
>>Internet Explorer minimo 5.01 Service Pack 2...
>>
>>
> Appunto! 98! Il 95 solo per non costringere l'utente a installre dcom e
> roba simile ma si può fare.

Che si possa fare o meno è indifferente. Non puoi proporre a livello
commerciale questo prodotto per Windows 95.


> Per dirla tutta: XP si porta dientro TUTTO quello che è stato fatto dal
> 95 in poi... BACHI COMPRESI!

Compreso il substrato Win16...


> E' questo + o - il punto.

Il punto è che nel mondo del free software non è importante la
compatibilità binaria, è importante quella a livello di sorgente. Questo
per la natura intrinseca del mondo free software. Tendenzialmente, un
programma che funziona compilato su RedHat 7.3 funziona immodificato se
compilato su Fedora Core 2.

Il mondo del software libero non ha bisogno di portarsi dietro la merda di
enne generazioni precedenti, perché non ha bisogno della compatibilità
binaria.

Se parli di programmi binary only come Oracle è un discorso diverso. Sta
alla Oracle dirci su quale sistema funzionano i suoi prodotti. Se te li
installi da un'altra parte, te ne assumi TU tutte le responsabilità. Nota
che spesso sono molto più sottili di quello che pensi: io ho dovuto
razzare un paio di iinstallazioni di Debian per far posto a RedHat, perché
era stato impossibile far funzionare le stored procedure di Oracle su
Debian: Oracle si era "installato perfettamente" secondo il sysadmin che
mi aveva preceduto (e che aveva cambiato lavoro... :-), peccato che non
appena usi quella tale funzionalità e poi non funziona... con chi ti
lamenti poi? :-) nota che io NON ho perso il lavoro, le mie installazioni
funzionavano :-)

Però, cerca di capire che "mondo closed source" e "mondo open source"
hanno paradigmi differenti. Se applichi i paradigmi di uno sull'altro,
ottieni solo incomprensioni, critiche immeritate, software che funzionano
"alla bell'e meglio", e guai commerciali fino anche al licenziamento :-P



>>Ovviamente ho capito cosa intendi dire. Attualmente, esiste un effort per
>>unificare i metadata dei repository delle distro più importanti: le
>>prossime versioni di Ximian, apt e Yum saranno in grado di leggere gli
>>stessi repository.
>>
>>
> Ci vuole di più bisognerebbe avere un sistema binario comune a cui
> accedere.

Assolutamente no. Non sono affatto d'accordo. Così tu applichi un
paradigma del closed source all'open source: lo snaturi, e quindi ne perdi
automaticamente tutti i vantaggi. A questo punto, non è meglio usare uno
Unix commerciale come Solaris?

Quello che servirebbe a tutte le distro è un repository unico di pacchetti
sorgenti, che consenta agli utenti di tutte le distro di scaricare e
ricompilare lo stesso pacchetto sorgente sulla propria distro particolare.


>. ma è un discorso complesso e difficiole da gestire. Io volemo
> solo limitarmi a indicare il problema, e a riflettere sui problemi che
> ci sono per potersi permettere di portare un sistema Linux in mano ai
> classici "utonti" che da un lato ti telefonano per trovare il simbolo
> dell'euro sulla tastiera e dall'altro si devono riempire il sistema
> della pecorella che salta sulla finestra e occhietti che guardano il
> cursone nella traybar ... E purtroppo con windows lo possono fare, con
> linux devono ricompilare i sorgenti... ;-)

Ed infatti è giusto e bene che sia così. Altrimenti, ti affidi ad un
vendor e paghi il supporto, così scarichi solo i pacchetti binari che ti
servono.


Ciao.
-- 
Marco Ermini
http://www.markoer.org
Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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