[Discussioni] [tecniche anti-FUD] Dimostrazione attraverso esempi
Paolo Pedaletti
paolo.pedaletti a openlabs.it
Mar 13 Dic 2005 13:53:20 CET
ciao Giacomo,
> Le strutture di intermediazione che operano nei contesti dei beni
> digitali/immateriali, ma che si sono formate nei contesti di cui sopra,
> tendono inevitabilmente a proteggere i propri interessi e la propria
> posizione di mercato acquisita in precedenza. Semplicemente, si
> rifiutano di cambiare. Quasi sempre questa tipologia di intermediari non
> da piu' alcun valore aggiunto alla catena del valore, anzi ne sottrae e
> crea inefficienza.
come si direbbe in altri "siti":
straquoto!
:-)
> Nel frattempo nascono nuove figure di intermediari che, nel nuovo
> contesto, svolgono la loro intermediazione aggiungendo valore. Pensa
> solo ai motori di ricerca, ma anche ai blog, alle mlist e quan'altro ti
> venga in mente.
infatti.
Non necessariamente "intermediario" e' male.
Sicuramente "intermediario senza alcun valore aggiunto" e' male.
> Tutto cio' detto, se analizzi la catena del valore nel mercato musicale
> (cosa che sto facendo per interesse personale), trovi esattamente le
> stesse problematiche descritte da Alessandro nel contesto del software.
infatti.
Nel passato gli intermediari tra autore e cliente finale erano un
naturale e vantaggioso (per entrambi) mezzo di comunicazione tra le due
estremita' della catena.
Oggi hanno ancora motivo di esistere?
Cosi' come sono, senza alcun cambiamento?
Oggi sono solo dei filtri (in senso negativo del termine) che ostacolano
il passaggio di informazione.
Cosi' come sono.
IMHO.
ciao
--
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