Rv: [Discussioni] L'espresso sul "copyleft"

Giacomo Cosenza giacomo.cosenza a sinapsi.com
Mer 16 Feb 2005 16:44:46 CET


Francesco Potorti` wrote:

>Non mi piace questo "noi", così non mi piace il "voi" che tanta gente
>nuova della lista usa per rivolgersi ai frequentatori, implicitamente
>ritenendoli una mente unica.
>  
>
il fatto che si usi il noi o il voi e' solamente un indice psicologico 
del senso di appartenenza ad un gruppo. personalmente non intendo il noi 
come condivisione totale di tutto cio' che viene scritto, cosi come non 
intendo il voi come presa di distanze su tutto cio' che viene scritto.

>Nel caso particolare, c'è stato un unico insulto, "che schifo questa
>gente", lungo mezza riga, scritto da una sola persona (Franco Vite) e
>che concludeva una serie di argomentazioni fattuali.
>  
>
non mi riferivo, evidentemente, solamente a questo caso particolare, ma 
ai casi particolari che sono sufficientemente numerosi da non essere 
piu' trattabili come eccezioni (esattamente come in programmazione)

>Queste argomentazioni sono state sviscerate ed ampliate da interventi
>successivi, nessuno dei quali ha reiterato l'insulto.  Quindi in tutta
>la discussione, comn una decina di protagonisti, c'è stato un singolo
>insulto e molte argomentazioni.
>  
>
dei piatti non ricordo tutti gli ingredienti, ma il sapore "generale" 
si. ecco, di questo thread non ho contato gli ingredienti e la quantità 
per ognuno di essi. pero' il sapore generale di quel po' di complesso di 
superiorità verso i giornalisti lo sento ancora sulle papille gustative. 
In questo senso credo che la spiega di Michele Sciabarrà sullo stato 
dell'editoria italiana fornisca qualche alibi per la categoria (anche se 
ovviamente non giustificano nulla, ma almeno aiutano a comprendere)

>Eppure «li insultiamo».  Ecco, è questa disattenzione ai fatti che non
>mi piace, né nell'articolo in questione né nei commenti che qui in lista
>vogliono stemperare le critiche.
>  
>
se la vuoi leggere come disattenzione ai fatti, prego. fallo pure. non 
cambia, almeno per me, il sapore generale che non e' solo di questo 
piatto, ma anche di altri che sono stati offerti a questa tavola. ce ne 
sono stati anche, e numerosi, di eccelenti di questi piatti che ho 
mangiato di gran gusto. ma il complesso di superiorità verso l'esterno, 
cio' che e' altro da noi, e' sempre li, sulle punta delle dita

>  
>
>>pochi gionalisti che potrebbero essere interessati ad approfondire la
>>questione li terrorizziamo con i nostri "distinguo", per usare un
>>eufemismo
>>    
>>
>
>Se usi un eufemismo significa che tu non lo ritieni neanche un
>distinguo, ma solo una questione di lana caprina, se ho capito bene.
>  
>
senza eufemismo avrei detto "li terrorizziamo con le nostre critiche"

>Invece il fatto che copyleft non sia la copia gratuita secondo me è di
>grande importanza.  
>
lo e' anche per me come lo e', credo, per tutti quelli che in queste 
cose ci hanno un poco bazzicato. cio' nonostante cerco di mettermi 
dall'altra parte e allora mi faccio una domanda: ma se tutti, dico 
proprio tutti, quelli che non sono del mestiere inizialmente confondono 
copyleft con copia gratuita non sarà che l'uso che facciamo del 
linguaggio naturale e' un tantino ambiguo. se dico nero e bianco, tutti 
capiscono cosa sia nero e cosa sia bianco. ma se dico grigio a te viene 
in mente un certo tono di grigio e a me un altro. diavolo, il linguaggio 
naturale non e' mica come la logica predicativa del primo ordine, o no? 
Era questo il senso che credevo di dare alla mia mail in cui chiedevo un 
poco piu' di tolleranza verso gli errori e le stupidaggini altrui e 
questa tolleranza io la misuravo in disponibilità ad educare, che vuol 
dire correggere senza punire, aiutare senza fare sentire l'altro un 
idiota, ecc.

>A maggior ragione se nel titolo di un articolo si
>cita il copyleft, e nel corpo dell'articolo non c'è alcun accenno a che
>cosa sia, né alcun indizio che il giornalista si sia posto il problema.
>  
>
vedi sopra. non voglio ridurre le sacrosante puntualizzazioni, ma vorrei 
ridurre il complesso di superiorità che a volte ci sfugge dalla penna, 
perchè è proprio quel complesso di superiorità che "separa" e che genera 
"intolleranza" verso l'altro.

>  
>
>>prendersi insulti pubblici per non avere colto la differenza tra
>>copyleft e copia gratuita 
>>    
>>
>
>Ripeto, questa differenza è di grande importanza, secondo me.
>  
>
lo e' anche per me, ma se devo scegliere tra tolleranza e precisione 
nella differenza tra copyleft e copia gratuita, perdonami per questo, 
non ho alcun dubbio: scelgo la tolleranza.

Con la solita stima e simpatia
mimmo

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