[Discussioni] Creative Commons Italia: Scarichiamoli!

Alberto Cammozzo mmzz a stat.unipd.it
Mer 26 Gen 2005 18:30:28 CET


On Wed, Jan 26, 2005 at 04:20:16PM +0100, Simo Sorce wrote:
> On Wed, 2005-01-26 at 16:04 +0100, Simone Piccardi wrote:
> > Comunità di CreativeCommons.it wrote:
> > > L'iniziativa "Scarichiamoli!" può essere riassunta in: ciò chè è finanziato
> > > con risorse pubbliche deve essere di pubblico dominio,
> > Questa cosa francamente mi lascia molto perplesso.
> > 
> > Se io sviluppo software per la pubblica amministrazione partendo da 
> > software GPL si porrebbe ad esempio il problema di come faccio a 
> > rilasciarlo in pubblico dominio quando la GPL richiede di continuare ad 
> > usare la GPL.
> 
> Concordo.
> 
> > Inoltre la cosa non mi convince tanto neanche sul piano politico. Se 
> > vengono usati soldi pubblici personalmente voglio di piu`, e cioe` anche 
> > che mi sia garantito che se si e` sviluppato software libero questo 
> > resti tale anche in riutilizzi successivi. E per questo il pubblico 
> > dominio non basta, ci vuole anche il copyleft.
> 
> Ecco su questo sarebbe bene aprire una discussione invece.
> Conosco due posizioni in merito, una è la tua, l'altra invece vuole che
> ciò che viene prodotto dallo stato sia a disposizione di tutti e per
> qualunque uso, anche per una eventuale successiva proprietarizzazione.
> Questa è per esempio la posizione degli Stati Uniti che per anni hanno
> rilasciato software con licenza simil-BSD.
> 
> Ebbene io tra queste 2 proposte non ho ancora ben chiaro quale sia la
> migliore, capisco le posizioni di chi sostiene licenze libere non
> copyleft vogliono poter ricavare anche programmi proprietari.
> 
> Quali sono invece le motivazioni discriminanti per richiedere copyleft
> invece che semplicemente licenza libera ? (Io sostengo che se deve
> comunque essere come minimo compatibile GPL).

	Rilasciare il sw prodotto da una realta' pubblica 
	in modo che tutte le imprese possano usarlo, incluse quelle 
	che lo rendono proprietario puo' essere visto come una 
	forma di finanziamento pubblico indiretto.
	Infatti quel software e' stato pagato dalla collettivita' e 
	viene usato dall'impresa per trane profitto senza che 
	questa lo paghi (piu' di quanto lo ha gia' pagato in quanto
	contribuente).

	Ancora piu' significativo e' il fatto che un contribuente, 
	se acquistera' il sw proprietario derivato da quello libero,
	lo paghera' nuovamente. Questo e' palesemente ingiusto. 

	Se invece si obbliga la PA a produrre software copyleft si
	obblighera' chi desidera produrre software proprietario
	a non poter usufruire di qualcosa che ha in parte pagato
	per trarne profitto, se non adottando una licenza copyleft
	per i prodotti derivati.

	Inoltre vi sono delle considerazioni economiche che cito da 
	Lawrence Lessig [1], genericamente a favore del fatto che
	la PA sviluppi software liberamente accessibile, che cito senza 
	commentare:

	Between two systems for producing a public good,
one that releases the information produced by that good freely
and one that does not, all things being equal, public policy should
favor free access. This is not because of some egalitarian bias or
because of ideals about social equality but for purely neoclassical
economic reasons: free access brings the cost of information
down to its marginal cost, and neoclassical economics favors
price at marginal costs.



	ciao
		Alberto


[1] http://www.aei.brookings.org/admin/authorpdfs/page.php?id=214
	in  "Government Policy toward Open Source Software":
	http://www.aei.brookings.org/publications/abstract.php?pid=296&aei_bro






More information about the discussioni mailing list