[Discussioni] [Sunil Abraham <sunil a mahiti.org>] [FOSS-PDI] Bridges.org publishes software comparison study

[Roberto Galoppini]

Paolo Mascellani wrote:
> Salve a tutti,
> 
>     ho letto, velocemente, il rapporto, che mi sembra abbastanza
> equilibrato, ma non certo dirimente.
> 
> Su un punto vorrei porre la mia attenzione:
> 
>> Furthermore, the fact that FOSS is available free of license costs
>> has little financial benefits for African labs, which almost never
>> pay for the software they use because of donations and unlicensed
>> copies. However, software choices can help reduce the cost of
>> hardware -- which constitutes the most significant expense in public
>> computer labs. Specifically, the popular thin-client systems found in
>> many FOSS labs can offer very good value for money, because they run
>> on cheaper (usually older, and less powerful) hardware. When well-
>> configured and installed on reliable hardware, these software systems
>> also require little ongoing maintenance.
> 
> 
> Mi pare che dire che il non avere costi di licenza e` di poco beneficio
> dal momento che le licenze non vengono pagate sia troppo riduttivo e non
> tenga presente il pericolosissimo fenomeno del "lock-in". Probabilmente,
> la considerazione e` corretta, ma solo a breve termine, mentre a
> medio/lungo termine, il vantaggio e` sicuramente piu` consistente. Il
> che, su un documento che vorrebbe aiutare a prendere decisioni, non mi
> sembra il massimo.

A me sembra l'esatto contrario, la citazione spiega che non è il
"semplice" risparmio sulle licenze che cattura, quanto la possibilità di
utilizzare soluzioni thin-client che permettano il riutilizzo di vecchio
hw con pochi costi di manutenzione, cosa peraltro importante visto che
alcuni analisti sostengono che il FOSS comporta maggiori costi di gestione.

Aggiungi che fa esplicito riferimento alle difficoltà che hanno i lab di
effettuare una scelta sul software da adottare, rilevando che esiste una
problema di percezione prima ancora di quello di adozione o diffusione.


Rob Galop