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Paolo Didonè dido a softwarelibero.it
Mar 20 Giu 2006 01:45:25 CEST


Il giorno mar, 20/06/2006 alle 00.02 +0200, Antonio Russo ha scritto:

> oggi come oggi chiunque
> condivida lo statuto e paghi 30 euro può diventare socio e partecipare
> ai processi decisionali interni, non è facile e a volte si rimane
> insabbiati, non sappiamo se la cosa funzionerà, una cosa di certa c'è,
> l'associazione è piena di persone nuove che fino a poco tempo fa non
> avevano alcun impegno sociale con il SL.

Vorrei ampliare un poco questo punto.

L'Associazione per il Software Libero è nata da un gruppo di persone
coeso e molto motivato, in buona parte i soci fondatori erano anche
amici prima che soci di Assoli. Eravamo sostanzialmente tutti molto
aderenti alla linea "noi parliamo di software libero". Una delle prime
questioni sollevate fu quella di preservare il gruppo coeso, di persone
profondamente convinte di quel che facevano, che parlassero di software
libero tra di loro e a tutti, un'altra necessità era quella di mantenere
alto il livello di partecipazione in modo da avere soci sempre attivi e
fare tante belle cose per il software libero. Mi perdonino i soci
anziani e gli ex soci se ho sintetizzato una questione molto articolata
e discussa sia all'interno che all'esterno dell'associazione.

Alcuni ricorderanno che anche in questa lista ci sono state discussioni
abbastanza accese riguardo la nostra presunta chiusura. In realtà non ci
ritenevamo una associazione chiusa, avevamo solo messo un grande scalino
davanti alla porta. Questo scalino era costituito dal nostro regolamento
che imponeva a chi chiedeva di entrare di presentare un progetto da
condurre in seno all'associazione, di affrontare un periodo di prova
durante il quale si doveva sviluppare il progetto seguito da un socio
che osservava con particolare attenzione e poi, alla fine del periodo di
prova, quest'ultimo riferiva all'assemblea che votava l'accettazione del
nuovo socio.

Insomma non era una cooptazione - tutti potevano chiedere di entrare -
ma era una faticaccia riuscire a soddisfare questo requisito. Cercavamo
comunque di essere il più obiettivi possibile.

Questa scelta ha mostrato il suoi evidenti limiti: da una parte
scoraggiando persone che ci avrebbe fatto piacere annoverare tra i soci,
dall'altra parte non riuscendo a motivare sufficientemente i soci in
modo da mantenere nel tempo il grosso impegno richiesto.

Ci siamo accorti tutti di come l'associazione nell'ultimo paio d'anni
sia stata molto poco attiva, lo ha visto sia chi era dentro sia chi era
fuori. Io stesso avevo dato le mie dimissioni tempo addietro dato che
non avevo modo di partecipare attivamente. Qualche mese fa a Marzo,
stimolati anche da una raffica di dimissioni, gli ultimi soci si sono
trovati per vedere se chiudere tutto o provare a trovare il modo di
continuare. E così abbiamo fatto. La presenza all'assemblea di tutti i
pochi soci rimasti e di alcune nuove persone interessate ha dato lo
stimolo necessario a decidere di cambiare rotta e aprire completamente
l'associazione. Come dice Antonio nel pezzo che ho citato basta
condividere lo statuto (in sintesi "parlare di software libero") e
pagare la quota associativa.

Da 5 siamo diventati 10, poi 20, attualmente siamo 25. Ci sono molte
persone nuove: alcuni sono i soliti noti, altre - ed è la notizia
migliore - sono giovani pieni di entusiasmo. Piano piano contiamo di
trovare il modo di lavorare bene insieme, senza obblighi, senza
pressioni. Non abbiamo ancora trovato il modo di costringere Manuel a
finire di sistemare e aggiornare il sito, a pubblicare il materiale
raccolto con l'iniziativa "Caro Candidato" ma lo farà. Claudio si è
preso l'impegno di curare i contatti con l'esterno (qualcosa tipo un
addetto stampa) ma deve ancora entrare bene nel suo ruolo, per questo
non siamo ancora usciti con il comunicato per aggiornare tutti sullo
stato del ricorso al Tar. Fabio che vive a Londra ha preparato alcune
ipotesi di layout per il nuovo sito e con Nicola sta affrontando il
problema dell'accessibilità. Parlando di accessibilità è nato un certo
interesse e probabilmente questa questione verrà allargata e diventerà
una nostra iniziativa di divulgazione. Matilde probabilmente si
iscriverà ad Assoli, dato che questo argomento la interessa
particolarmente, ora che ha scoperto che non importa se "non sa
programmare". Queste e tante altre sono le cose che stanno succedendo in
Assoli da quando abbiamo tolto lo scalino che era davanti alla porta.

Quando il nostro sito sarà a regime pubblicheremo i verbali delle
assemblee, i bilanci, le discussioni, tutto quello che riguarda la vita
dell'associazione. Cercheremo di comunicare il più possibile e di
coinvolgere nelle nostre discussioni e nelle nostre iniziative quanti
più singoli e associazioni possibili. Ci vorrà un po' di tempo per
rodare il meccanismo ma questa è la strada che abbiamo deciso di
imboccare. Abbiamo fatto una scelta di cambiamento radicale e crediamo
fosse la cosa giusta da fare.

Abbiamo avuto modo di dire a FSFE che crediamo che questa sia la strada
giusta da percorrere, ma non vogliamo farci i fatti di un'altra
associazione e dire come si fanno le cose. Certo, ci piacerebbe che
anche le altre associazioni - a partire da FSFE che non è certo l'ultima
associazione tra quelle che parlano di software libero - adottassero una
politica di apertura e di estrema trasparenza. Quando lo faranno saremo
i primi ad esserne contenti.

Ecco, lo sapevo: volevo ampliare solo un poco ma alla fine mi sono fatto
prendere dalla logorrea. Chiedo perdono.

ciao

-- 
dido 




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